Nuovi investimenti per le infrastrutture

Come ha ufficialmente dichiarato il ministro dello Sviluppo economico, le risorse potrebbero essere utilizzate anche per finanziare la costruzione del gasdotto “Potere della Siberia” (Foto: Reuters)

Come ha ufficialmente dichiarato il ministro dello Sviluppo economico, le risorse potrebbero essere utilizzate anche per finanziare la costruzione del gasdotto “Potere della Siberia” (Foto: Reuters)

Il governo russo è pronto a destinare il 60% delle risorse del Fondo nazionale di previdenza a progetti infrastrutturali. Risorse che verranno impiegate anche per la costruzione di condotte del gas verso la Cina

Nel decreto del governo russo sarà contenuta una norma che riguarda le spese per i progetti infrastrutturali. Secondo tale documento, il Fondo nazionale di previdenza non potrà essere l’unica fonte di finanziamento del progetto, ma saranno al contempo utilizzate risorse passive e altri fondi. In base alle disposizioni di finanziamento approvate dal governo, il volume delle risorse del Fondo nazionale di previdenza, destinato ai progetti infrastrutturali, non dovrà superare il 40% del volume complessivo di investimenti in ogni progetto. “L’idea di destinare le risorse del fondo allo sviluppo delle infrastrutture per incentivare l’economia è del tutto motivata. Si tratta di una prassi adottata in molti paesi. Ma l’attuale crisi finanziaria internazionale esige valutazioni ulteriori e argomentazioni fondate” afferma Vasilij Ukharskij, analista di macroeconomia dell’Ufs Investment company. A suo avviso, in un periodo caratterizzato dalla forte instabilità dei mercati internazionali molti paesi scelgono la via di risparmiare le proprie riserve e spenderle con molta prudenza.

Se le risorse del Fondo nazionale di previdenza saranno comunque destinate alle infrastrutture, il risultato sarà un cambiamento nell’andamento finanziario russo. Negli ultimi anni le autorità russe si sono attenute alla teoria monetaria secondo la quale il livello di inflazione dipende innanzi tutto dalla quantità di denaro presente nell’economia e la finalità è quella di contenere l’inflazione entro le linee guida indicate. A tale scopo è stato creato in Russia nel 2004 un fondo di stabilizzazione che in seguito, nel 2008, è stato suddiviso in due parti: un fondo di riserva (che si prevede per l’inizio di giugno 2014 di 86,4 miliardi di dollari) e un Fondo nazionale di previdenza (che si prevede per l’inizio di giugno 2014 di 83 miliardi di dollari). I fondi sono incrementati a scapito dei profitti in eccesso ricavati dalla vendita di petrolio secondo uno schema complicato: il volume dei contributi dei fondi è legato al livello del Pil e al prezzo del petrolio.

Uno dei principali teorici della creazione di un fondo di stabilizzazione  è l’ex ministro delle Finanze, Aleksej Kudrin, ritenuto un intimo amico di Vladimir Putin. Con ciò a proporre ripetutamente di dirottare i profitti petroliferi su obiettivi infrastrutturali è stato il suo principale oppositore al governo, German Gref, ministro dello Sviluppo economico. Tuttavia, alla fine Gref si è ritirato dal suo incarico ed è stato nominato presidente del maggior istituto di credito russo, la Sberbank. Secondo informazioni in possesso di Russia beyond the headlines, in un immediato futuro German Gref potrebbe lasciare la banca per tornare a ricoprire il suo ruolo nel governo. “Nel caso della Russia lo stimolo monetario risulta assai meno efficace che negli altri paesi con un’economia non basata su materie prime naturali. Il fatto è che una parte significativa del Pil e almeno il 50% degli introiti del budget federale sono costituiti dai profitti derivanti dai prodotti gaspetroliferi. Inoltre, i prezzi e la domanda di materie prime sono fortemente condizionati da fattori esterni ed è poco probabile che possano essere incentivati dai metodi monetari” afferma Timur Nigmatullin, analista di “Investkafe”.

Come spendere

Sulle risorse del Fondo nazionale di previdenza già premono alcuni progetti. In particolare, è stato deciso di investire 300 miliardi di rubli (8,6 miliardi di dollari) in un progetto di ricostruzione della linea ferroviaria che collega la parte europea della Russia all’Estremo Oriente, la Bam (ferrovia Bajkal-Amur) e la Transiberiana e anche alla realizzazione di una nuova circonvallazione a Mosca. Come ha ufficialmente dichiarato il ministro dello Sviluppo economico, Aleksej Uljukaev, le risorse potrebbero essere utilizzate anche per finanziare la costruzione del gasdotto “Potere della Siberia”. La prima tratta del gasdotto si stima che potrà costare 25 miliardi di dollari. La costruzione di “Potere della Siberia” in Cina è uno dei progetti pù importanti e costosi. Il risultato finanziario diventerà evidente solo in seguito” dice Vasilij Ucharskij. A detta dell’esperto, la proposta di destinare le risorse alla costruzione di infrastrutture all’interno del paese risale a molto tempo fa, ma finora le autorità russe si attengono a una linea di risparmio.

È curioso che dal 2010 il Ministero delle Finanze russo non abbia più comunicato l’entità del volume di risorse del Fondo nazionale di previdenza e del Fondo di riserva di investimento investite in progetti concreti. Attualmente, nel sito del Ministero delle Finanze sono stati pubblicati dei dati relativi solo al volume di risorse investite in ogni fondo, mentre tutte le altre informazioni risultano parziali. Secondo il decreto del governo, le risorse potranno essere allocate anche in depositi e obbligazioni di altri stati. In particolare, alla fine del 2013, i media hanno diffuso la notizia relativa a un presunto progetto di investimento di 15 miliardi di dollari del Fondo nazionale di previdenza in obbligazioni dello Stato ucraino e una prima tranche di 3 miliardi di dollari risulterebbe già investita, anche se non si sa se i trasferimenti potranno continuare.

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