La doppia dipendenza

Dalla produzione di cartone alle infrastrutture: sono diversi i settori che legano la produzione russa a quella ucraina (Foto: Alexei Filippov / Ria Novosti)

Dalla produzione di cartone alle infrastrutture: sono diversi i settori che legano la produzione russa a quella ucraina (Foto: Alexei Filippov / Ria Novosti)

Le economie della Russia e dell'Ucraina sono legate da decenni. Quali sono gli effetti della crisi sul mercato interno della Federazione?

L’economia russa dipende dall’Ucraina per molteplici settori: la produzione di cartone, la costruzione di infrastrutture stradali, la progettazione di elicotteri e perfino la realizzazione della metropolitana. A Mosca, per colpa del blocco delle importazioni dall’estero, la costruzione di nuove stazioni è già stata interrotta. 

Metropolitana, vagoni e strade

Nel 2013 il comune di Mosca ha firmato un contratto del valore di 800 milioni di rubli (15,9 milioni di euro) con una fabbrica di Dnepropetrovsk in relazione alla consegna di materiale necessario alla costruzione della metropolitana. Tuttavia, secondo il vicesindaco della capitale russa Marat Khusnullin, a causa dei recenti avvenimenti in Ucraina le consegne subiranno un rinvio di due-tre mesi e i lavori inizieranno in ritardo. Del resto, in linea con questa situazione, è anche possibile che nel 2014 si riescano a realizzare soltanto otto chilometri di metropolitana dei tredici previsti. La costruzione della metropolitana non è certo l’unico settore nel quale si utilizzino prodotti importati dall’Ucraina. Le carrozze ferroviarie e i loro componenti costituiscono per volume il primo prodotto di esportazione ucraina con destinazione Russia.

Secondo il ministro dello sviluppo economico russo, le esportazioni ucraine assicurano ogni anno introiti del valore di 1,9 miliardi di euro. Ma le consegne di questo genere di prodotti iniziano già a calare. Di conseguenza, per il primo trimestre del 2014 le importazioni dall’Ucraina di vagoni adibiti al trasporto merci sono inferiori a un settimo. “In termini finanziari, ciò significa essere passati da 260 milioni di euro a 35,4” spiega Vladimir Savtchuk, direttore del dipartimento di studi del trasporto ferroviario dell’Istituto dei monopoli naturali. Tra i prodotti ucraini più richiesti ci sono anche le armature e le strutture in acciaio (1,4 miliardi di euro), come pure i tubi realizzati a partire da metalli ferrosi (648 milioni di euro). Al momento, tuttavia, la loro domanda globale sul mercato russo è in calo. Le fabbriche russe infatti hanno predisposto proprie linee di produzione. “Servestal”, “Evraz” e “NLMK” per esempio hanno inaugurato loro siti di produzione per un valore di 1,4 miliardi di euro.

Nell’ambito della costruzione di strade, le società russe privilegiano anche l’acquisto di materie prime provenienti dall’Ucraina. In seguito a ciò le vendite alla Russia di gesso, ciottoli, ghiaia e ghiaietto assicurano ogni anno 228 milioni di euro all’Ucraina. Queste materie prime in particolare erano utilizzate dai cantieri di costruzione di strade situate in territorio russo e vicine all’Ucraina. Del resto, le aziende russe versano all’Ucraina 265 milioni di euro per acquistare carta da giornale e altri tipi di carta non patinata. Come dice una fonte tra i produttori di imballaggi di cartone in Russia, i produttori russi sono in grado di compensare gli acquisti di prodotti ucraini facendo ricorso alle loro stesse capacità, in particolare grazie agli impianti di produzione delle società “Ilim” e “TSKB” di Arcangelo.

Amici per l’eternità

Complessivamente, secondo le cifre fornite dal Servizio federale delle dogane russe, nel gennaio di quest’anno le importazioni russe di prodotti in provenienza dall’Ucraina sono fortemente diminuite (-37 per cento). In ogni caso, malgrado questo calo, i loro partner russi hanno versato in un solo mese alle aziende ucraine 504,3 milioni di euro. Se la Russia per l’Ucraina è il più importante importatore dei suoi prodotti con il 24,7 per cento del volume complessivo del suo giro d’affari con l’estero, con il suo 5,4 per cento l’Ucraina è soltanto quinta per le importazioni dalla Russia. Di conseguenza, le perturbazioni dei rapporti commerciali con la Russia dovute alle tensioni politiche comporteranno per l’Ucraina una consistente riduzione del volume delle esportazioni, che si tradurrà in una contrazione del Pil di almeno l’1,5 per cento. Secondo il direttore esecutivo della società pubblica “Alor”, Sergei Khestanov, la Russia dal canto suo è in grado di controbilanciare il calo delle importazioni dall’Ucraina aumentando le proprie capacità produttive. Al momento, per la Russia l’unico settore nel quale non vi è alternativa alcuna alle importazioni dall’Ucraina è quello aeronautico. Le perturbazioni che influiscono sulle consegne di motori ucraini potrebbero costituire un pericolo per i contratti internazionali russi di vendita degli elicotteri, dice S. Khestanov.

La fabbrica ucraina

“Motor Sitch” produce motori destinati agli elicotteri di fabbricazione russa più richiesti sul mercato mondiale, gli MI-8 e egli MI-24. Tuttavia, come ricorda il direttore del servizio di analisi dell’agenzia “AviaPort”, Oleg Pantelev, principale azionista di “Motor Sitch”, Viatcheslav Boguslaev si è sempre pronunciato a favore di un’integrazione con i partner russi, ed è per questo motivo che questi ultimi non hanno alcun interesse a interrompere le consegne in arrivo dall’Ucraina, proprio come i russi. Per la Russia, infatti, le consegne regolari di motori garantiscono di poter rispettare i contratti internazionali firmati. “Se le relazioni politiche condurranno a un crollo dei rapporti commerciali, la Russia sarà in grado di far fronte alle mancate consegne di motori ucraini” assicura M. Panteleev. Ma perché ciò accada sarà necessario pazientare almeno due-tre anni.

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