Orientarsi nel sistema fiscale russo

In Russia l’imposta sul reddito è forfettaria: il suo ammontare, cioè, non dipende dal reddito (Foto: Shutterstock)

In Russia l’imposta sul reddito è forfettaria: il suo ammontare, cioè, non dipende dal reddito (Foto: Shutterstock)

Anche se molto simile a quella di alcuni paesi europei, in certi casi la tassazione nella Federazione può risultare più favorevole. Ecco come avviene

Il sistema fiscale russo è simile al sistema fiscale della maggior parte dei Paesi europei. In Russia, tuttavia, vige una tassazione più favorevole nei confronti delle persone fisiche: a differenza degli altri Paesi Bric, l’aliquota di imposta non dipende dal reddito ed è pari al 13%, il livello più basso in Europa.

In Russia l’imposta sul reddito è forfettaria, il suo ammontare, cioè, non dipende dal reddito, a differenza ad esempio di India, Cina e Brasile, dove l’aliquota di imposta aumenta con l'aumentare della ricchezza.

Il Paese leader tra i Bric è la Cina, dove l'aliquota massima sul reddito delle persone fisiche raggiunge il 45%. In India, l’aliquota di imposta maggiore è pari al 30%, in Brasile è del 27,5%. In alcuni Paesi europei, questo livello è anche superiore. Tanto per fare un confronto, nei Paesi Bassi, l'aliquota massima è del 52%.

"In Russia le tasse sono più basse, ma la popolazione è costretta a pagare parecchi soldi per le cure mediche e l'istruzione. Alla fine, però, il livello è paragonabile più o meno a quello dell’Europa”, ha spiegato Rustam Vakhitov, responsabile delle pratiche fiscali e partner della Baker Tilly Tax Services. Il sistema russo risulta più semplice sotto tutti gli aspetti e le aliquote fiscali sono inferiori. In Russia, inoltre, i cittadini possono presentare da soli, autonomamente, la loro dichiarazione dei redditi, mentre in Europa la gente ricorre a professionisti appositamente formati.

In totale, in Russia, vigono quattro tipi principali di imposte. Oltre all'imposta sul reddito delle persone fisiche, vi è l'imposta sul reddito delle società, l’imposta sul valore aggiunto (simile all’Iva) e una tassa molto specifica sull’estrazione dei minerali utili (Iemu). Sulle società, inoltre, grava anche il versamento dei contributi previdenziali obbligatori dei lavoratori. Tutte le principali aliquote di imposta in Russia sono inferiori rispetto a quelle vigenti in Europa. La principale imposta indiretta, ovvero l’imposta sul valore aggiunto, che in russo risponde alla sigla di Nds (simile all’Iva) e che sostituisce l'imposta sulle vendite, è pari solo al 18%, quando, per fare un confronto, nei Paesi europei oscilla intorno al 21-25%. In Scandinavia, ad esempio, raggiunge persino il 25%. L’imposta sul reddito delle società in Russia è del 20%, mentre in Europa va dal 25 al 35%.

In Europa, tuttavia, vi sono anche delle giurisdizioni che offrono agevolazioni fiscali alle imprese, come ad esempio l'Irlanda e Cipro, dove l'aliquota fiscale è solo del 12,5%. Sempre in Europa vi sono poi Paesi, come l'Estonia, che offrono la possibilità di realizzare il pagamento differito dell'imposta sul reddito. Esso viene effettuato solo una volta che il reddito è stato ripartito: finché il denaro si trova nella società, l’imposta non viene riscossa. Ciò permette di reinvestire le risorse all’interno delle aziende stesse. In Russia tali agevolazioni fiscali si applicano solo ai fondi comuni di investimento.

Gli investimenti stranieri
in Russia e nel mondo

Infine, in Russia vige un’altra tassa specifica: si tratta dell’imposta sull’estrazione dei minerali utili (Iemu). Tutti i minerali utili in Russia appartengono allo Stato e non al proprietario dell’appezzamento di terreno, come avviene ad esempio negli Stati Uniti, pertanto per procedere con la loro estrazione è necessario ottenere prima un permesso e poi procedere con il pagamento di una tassa speciale. L'importo della tassa dipende dalla regione e dal metodo di estrazione. In alcune regioni della Russia, ad esempio, in tempi di crisi, erano state indette le cosiddette "vacanze fiscali", durante le quali l'imposta sull’estrazione dei minerali utili non veniva affatto riscossa. Si trattava soprattutto dei territori a Nord del Circolo Polare Artico, della piattaforma continentale del Mare di Azov e del Mar Caspio, della penisola di Yamal e del circondario autonomo Yamalo-Nenets.

Oltre all'imposta sul reddito delle persone fisiche, i cittadini russi pagano anche l’imposta sui terreni, quella sugli immobili e la tassa automobilistica. L'aliquota dell’imposta sugli immobili va dallo 0,1 al 2% a seconda della regione, anche se in generale il suo ammontare è abbastanza insignificante: l'imposta dipende dal valore inventariale della casa, che è di molto inferiore a quello di mercato. Le aliquote dell’imposta sui terreni vengono fissate dai vari comuni e vanno dallo 0,3% all’1,5%, a seconda del tipo di terreno. In Europa vigono imposte sugli immobili e tasse automobilistiche più elevate. Inoltre, la tassa sull’automobile è differenziata e dipende dalle prestazioni ambientali di ciascun veicolo. In Olanda, ad esempio, su macchine con un motore combinato la tassazione è pressoché nulla e lo Stato persino rimborsa in parte l’acquisto di tale vettura. In Russia, l'aliquota di imposta sull’automobile viene stabilita dalle autorità regionali e nelle varie regioni si applicano tassazioni che differiscono molto le une dalle altre. In Russia, inoltre, esse si stanno gradualmente avvicinando all'aumento delle tasse sul lusso. In particolare, a breve dovrebbe essere pronta la lista delle auto di lusso che costano più di 5 milioni di rubli (circa 140 mila dollari). I proprietari di questo tipo di automobili dovranno pagare una tassa con un’aliquota superiore.

Due anni fa, durante la presidenza di Dmitri Medvedev, si discusse attivamente una possibile riduzione della pressione fiscale sulle imprese. Tuttavia, a quel tempo, la questione non ricevette l’attenzione dovuta e non venne ulteriormente sviluppata. Attualmente, ridurre le tasse in Russia non è economicamente fattibile, osserva Rustam Vakhitov, anche alla luce di possibili sanzioni economiche contro il Paese e un rallentamento della crescita del Pil. Secondo l’esperto, un’alternativa potrebbe essere solo un miglioramento della procedura di riscossione delle imposte. In Europa l'amministrazione fiscale è più rigida e le autorità fiscali hanno più opportunità di verificare l’attendibilità delle informazioni.

"Il problema è nell'amministrazione: chi paga, deve pagare per se stesso e per quelli che non lo fanno. Andrebbe pertanto migliorata la procedura di riscossione. La somma aggiuntiva così riscossa renderebbe possibile una riduzione delle imposte generali. Se le riscossioni aumentano di una volta e mezza, allora è possibile ridurre di un valore ragionevole l’imposta generale”, ha aggiunto Vakhitov.

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