Nuove regole per le Offshore

In base alla proposta, i contribuenti che renderanno noti i nomi dei loro beneficiari avranno diritto ad agevolazioni fiscali. In caso contrario, dovranno pagare integralmente le imposte dovute (Foto: Reuters)

In base alla proposta, i contribuenti che renderanno noti i nomi dei loro beneficiari avranno diritto ad agevolazioni fiscali. In caso contrario, dovranno pagare integralmente le imposte dovute (Foto: Reuters)

Con un'iniziativa in cantiere, il Ministero delle Finanze russo mira a fare uscire allo scoperto le società che operano all'estero

Il ministero delle Finanze russo vuole garantire delle agevolazioni fiscali a quelle imprese che renderanno noti i nomi dei loro beneficiari offshore. L’iniziativa è stata accolta con favore dagli esperti, che la considerano necessaria. Attualmente i beneficiari offshore delle imprese russe vengono equiparati di fatto a degli investitori, e in quanto tali possono godere di agevolazioni fiscali dietro semplice esibizione di un certificato di residenza fiscale. Se la nuova proposta sarà approvata, gli investitori saranno invece obbligati a dimostrare di essere i veri beneficiari delle transazioni. L’iniziativa nasce dall’esigenza di porre fine alle lunghe catene di pagamento che rendono difficile risalire ai beneficiari ultimi. In base alla proposta, i contribuenti che renderanno noti i nomi dei loro beneficiari avranno diritto a delle agevolazioni fiscali; in caso contrario, dovranno invece pagare integralmente le imposte dovute.

Come operano le Offshore

Un prestito può essere trasferito, ad esempio, da un’impresa con sede nell’isola di Jersey a un’altra con sede a Cipro, Paese con cui la Russia ha un accordo di doppia imposizione fiscale. L’impresa cipriota trasferisce poi il denaro in Russia. Al momento di pagare gli interessi sul prestito, il trasferimento di mille dollari dalla Russia a Cipro, e successivamente di novecentocinquanta dollari all’isola di Jersey ha un costo di 6,25 dollari. Se la stessa operazione fosse condotta tra imprese russe, le tasse da pagare ammonterebbero a 250-290 dollari

“Questo è il principio che intendiamo introdurre nella nostra legislazione fiscale”, ha dichiarato il 26 febbraio il ministro delle Finanze russo, Anton Siluanov. “È troppo presto per discutere l’efficacia della proposta del ministero delle Finanze”, ha fatto sapere Alexander Zakharov, socio del Paragon Advice Group. “Ad oggi non abbiamo ancora un’idea precisa della linea di condotta che dovremmo adottare contro gli evasori fiscali. L’unica cosa di cui possiamo essere certi è che la legge di riferimento esiste”.

“Il problema è che attualmente i beneficiari ultimi delle imprese russe non pagano tasse”, spiega Alexander Arshavsky, professore associato del reparto Borsa e investimenti presso la Scuola superiore di Economia: “Il ministero delle Finanze vuole che a godere delle agevolazioni fiscali siano esclusivamente le imprese che ne hanno diritto. Un’impresa russa potrebbe ad esempio trasferire del denaro, a un tasso fiscale agevolato, a un socio con sede a Cipro. Da lì il denaro viene trasferito in una zona esentasse offshore, senza subire ulteriore tassazione”. Simili schemi di pagamento rendono difficile risalire al beneficiario ultimo, spiega Arshavsky.

Molti degli accordi che la Russia ha recentemente firmato riguardo alla doppia imposizione fiscale (compreso quello con Cipro) non consentono più ai mediatori di esigere delle agevolazioni fiscali; simili misure, tuttavia, risultano efficaci solo se si conosce il beneficiario ultimo della transazione. Ecco perché il ministero delle Finanze vuole che gli investitori ne comunichino il nome. “Qui al ministero delle Finanze, il nostro obiettivo è quello di rivedere gli accordi firmati diversi anni fa con delle giurisdizioni a bassa imposizione fiscale e relativi alla doppia imposizione”, afferma Siluanov.

“Con simili giurisdizioni a bassa imposizione fiscale dovremmo stabilire un regime di tassazione preferenziale, affinché i contribuenti sappiano che per avere diritto alle agevolazioni dovranno dichiarare alle autorità fiscali il nome del beneficiario ultimo”. Arshavsky ritiene che le misure proposte dal ministero delle Finanze siano in linea con la tendenza globale. Gli Usa applicano le norme fiscali più stringenti, e i resto del mondo si sta adeguando. Le maggiori economie del mondo hanno già adottato la strategia dell’Ocse, che mira a reprimere gli schemi mirati all’evasione fiscale e obbliga le imprese a rendere noti i nomi dei beneficiari finali.

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