Kiev e il nodo del gas

A fine marzo Gazprom e Naftogaz dovranno rivedere il prezzo del gas e Kiev rischia di perdere il diritto allo sconto ottenuto dallo scorso gennaio (Foto: Itar Tass)

A fine marzo Gazprom e Naftogaz dovranno rivedere il prezzo del gas e Kiev rischia di perdere il diritto allo sconto ottenuto dallo scorso gennaio (Foto: Itar Tass)

La crisi in Ucraina rischia di far saltare gli accordi commerciali. E l'intera politica energetica potrebbe essere riscritta. Quali sono gli scenari?

Alla fine di marzo Gazprom e Naftogaz dovranno rivedere il prezzo del gas. Kiev potrebbe perdere il diritto allo sconto del 35 per cento in vigore dallo scorso gennaio. I politici ucraini sperano ancora nell'indulgenza della Russia, mentre gli analisti affermano che la stessa Bruxelles è contraria alla concessione di sconti al Paese. "I nostri rapporti con l'Ucraina sono buoni, il transito del gas è regolare, bisogna solo pagarlo... Al momento attuale l'entità del debito scaduto è di 1 miliardo e 549 milioni di dollari. Il debito è enorme, e non riguarda solo l'anno passato: anche il pagamento delle forniture attuali è in sospeso", ha annunciato il rappresentante ufficiale di Gazprom Sergei Kuprianov, osservando che la Russia ha concesso all'Ucraina un credito di 3 miliardi di dollari appunto perché essa potesse estinguere i propri debiti per il gas.

Le esportazioni

Nel 2013 la "Naftogaz Ukrainy" ha ricevuto dalla Russia circa 13 miliardi di metri cubi di gas, al prezzo medio di 400 dollari per mille metri cubi. Nel mese di dicembre 2013 l'Ucraina ha ottenuto dalla Russia uno sconto, e per il 2014 è stato stabilito il prezzo di 268,5 dollari per mille metri cubi. Secondo le condizioni dell'accordo, però, i prezzi dovranno essere rivisti ogni tre mesi.

"È evidente che con queste modalità di pagamento del gas e con questo modo di tener fede ai propri impegni l'Ucraina potrebbe vedersi revocare lo sconto attualmente in vigore sul prezzo del gas. L'accordo sullo sconto prevedeva il pagamento integrale e tempestivo delle forniture", ha dichiarato Kuprianov. In precedenza, l'ex ministro dell'Energia ucraino Eduard Stavitskij aveva espresso la speranza che la Russia avrebbe concesso all'Ucraina la possibilità di continuare a usufruire del prezzo ridotto del gas anche nel secondo trimestre dell'anno in corso. "Credo di sì (che si potrà mantenere il prezzo ridotto). Questo avverrà se si riuscirà a evitare che la formazione del prezzo sia politica, facendo in modo che siano invece i soggetti economici a trovare un accordo tra loro", ha affermato Stavitskij. 

Con il prezzo attuale di 268,5 dollari per mille metri cubi, considerato che il fabbisogno annuo dell'Ucraina è di 35 miliardi di metri cubi di gas, il Paese potrebbe prendere in considerazione anche altri mercati per l'approvvigionamento energetico; c'è però un grosso "ma", fa notare Stavitskij: "Rimangono invariate le possibilità tecniche e tecnologiche di diversificare le fonti di approvvigionamento. Sono sempre stato e rimango un fautore della massima liberalizzazione per quanto riguarda le forniture di gas naturale. Ma, in tutto ciò, noi dobbiamo acquistare il gas là dove costa meno: attualmente, costa meno in Russia", ha ammesso l'esperto.

Mancano i soldi per pagare il gas

Nel frattempo, il debito estero dell'Ucraina ha raggiunto i 140 miliardi di dollari, 65 miliardi dei quali dovranno essere restituiti entro quest'anno. Nel bilancio statale non ci sono fondi disponibili, e le riserve auree del Paese sono sufficienti a saldare solo un quarto del debito a breve termine. Le casse dello stato ucraino sono vuote: lo ha dichiarato il presidente ad interim, lo speaker della Rada Suprema Aleksandr Turchinov. Arsenij Jatsenjuk, a cui la Rada Suprema ha confermato l'incarico di primo ministro dell'Ucraina, sta cercando una via d'uscita dalla difficile situazione economica del Paese scaricando i problemi sulle spalle della popolazione. Tra le misure a cui il governo ucraino potrebbe ricorrere per risollevare la situazione dell'economia vi è l'aumento delle tariffe interne per la popolazione, comprese le tariffe del gas naturale, come riferisce Ria Novosti, citando le parole di Jatsenjuk. Inoltre, il governo potrebbe tagliare i sussidi e i programmi di aiuti sociali.  

Bruxelles è contraria agli sconti

Il nuovo titolare del Ministero dell'Energia ucraino Jurij Prodan non ha il potere di cambiare la situazione: ne è convinto l'analista del Centro di ricerche sull'Energia (EEC) Aleksei Pukhaev. Tutto dipende da quando "Gli organi di potere ufficiali della Russia riconosceranno questo governo ucraino o non lo riconosceranno. Al momento attuale la decisione di raggiungere un accordo non dipende da Prodan, bensì dalla disponibilità di Mosca, che considera ancora Viktor Janukovich quale legittimo presidente del Paese".  

Un altro analista del Centro EEC, il professor Aleksandr Mikhajlenko, docente della cattedra di Politica estera della Russia presso la facoltà di Sicurezza nazionale dell'Accademia Russa di Economia Nazionale e Amministrazione Pubblica (RANEPA) nonché dottore di ricerca in scienze politiche, ha osservato che il nuovo governo dell'Ucraina non favorisce le trattative con la Russia sul tema del gas. "Jurij Prodan sarà capace di mettere a frutto le sue qualità personali per la buona riuscita delle trattative? È una questione molto incerta. Non si può dire che la situazione generale dei rapporti tra Russia e Ucraina sia favorevole al buon esito delle trattative sui prezzi scontati del gas", ha sottolineato Mikhajlenko. Secondo l'esperto, contro le riduzioni del prezzo del gas per l'Ucraina potrebbe insorgere Bruxelles: "Il nuovo governo ucraino ha intenzione di stipulare un accordo di associazione con l'Unione Europea. È probabile che Bruxelles sarà contraria a questi sconti, dal momento che il gas russo viene venduto in Europa senza applicare alcuna riduzione, e i privilegi accordati a Kiev falserebbero le leggi del mercato e della concorrenza".   

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