Beneficenza, una questione d'impresa

Nel 2011 Gazprom ha erogato 187 milioni di dollari a scopo benefico. In primo piano, il primo ministro russo Dmitri Medvedev (Foto: Itar Tass)

Nel 2011 Gazprom ha erogato 187 milioni di dollari a scopo benefico. In primo piano, il primo ministro russo Dmitri Medvedev (Foto: Itar Tass)

Nella classifica mondiale del 2013, redatta dalla britannica Charities Aid Foundation (Caf), la Russia è salita di quattro posizioni, passando dal 127esimo posto al 123esimo. Il tessuto imprenditoriale, nonostante la crisi, è il principale motore di questa crescita. A differenza degli anni precedenti, però, le imprese hanno iniziato a dedicarsi alla filantropia in maniera più consapevole

Una filantropia consapevole. Che arriva soprattutto dal mondo dell'impresa. In Russia oggigiorno la beneficenza è promossa perlopiù dal tessuto imprenditoriale. Secondo le stime della Camera pubblica della Federazione russa, nel 2013, il 59% delle donazioni proveniva da strutture commerciali. E quasi tutte le grandi imprese, il 93% delle aziende, sono impegnate in maniera sistematica per aiutare i più deboli. L’83% delle imprese di medie dimensioni è impegnato in azioni di solidarietà, mentre nel settore delle piccole imprese tale quota è più bassa e raggiunge il 60%. Il fatto che oggi in Russia la beneficenza sia perlopiù una questione di mecenati e grandi imprese è confermata non solo dalle cifre ma anche dall’opinione della gente.

Secondo le ultime stime del Vtsiom i cittadini russi nutrono grandi aspettative nei confronti delle grandi aziende e dei mecenati benestanti. L’89% degli utenti Internet intervistati ritiene che le grandi imprese dovrebbero dedicarsi a fare beneficenza, mentre il 77% attribuisce questa responsabilità ai più ricchi. La beneficenza aziendale in Russia è soprattutto una beneficenza “di risposta”. Nel 56% dei casi, infatti, le società realizzano donazioni solo in risposta a specifiche richieste di cittadini o organizzazioni; solo nel 18% dei casi le imprese realizzano donazioni benefiche di propria iniziativa. Questo trend, tuttavia, sta iniziando a cambiare. Sempre più aziende iniziano a dedicarsi alla filantropia in maniera sistemica, vantando programmi di beneficenza ben strutturati, che prima non avevano.

I progetti solidali a cui si dedicano le imprese russe stanno diventando sempre più ingenti. A riconoscerlo sono le società stesse e le associazioni benefiche. Le aziende sono sempre più disposte a stanziare fondi per sostenere attività e programmi di organizzazioni non a scopo di lucro, sostiene Tatiana Tulchinskaya, direttrice di “Zdes i seychas” (Qui e adesso), un ente benefico che aiuta i bambini orfani. Le aziende sono disposte a stanziare fondi per sostenere servizi sociali come programmi di riabilitazione per bambini con disabilità multiple o azioni di accompagnamento professionale per bambini adottati.

Alla fine del 2013 la PwC in collaborazione con il quotidiano Vedomosti ha condotto uno studio sullo stato della filantropia aziendale in Russia. Lo studio ha coinvolto aziende russe e internazionali con un fatturato complessivo di oltre 100 milioni di rubli nel 2012 che realizzano attività di beneficenza sul territorio russo. I ricercatori hanno scoperto che, in generale, i fondi che le 63 aziende coinvolte nel sondaggio hanno destinato a fini filantropici nel periodo 2012-2013 ammontano a 13,4 miliardi di rubli (oltre 400 milioni di dollari). Nell’elenco figurano 34 società russe il cui contributo a sostegno di azioni benefiche supera leggermente i 12 miliardi di rubli (367 milioni di dollari).

Chi aiuta chi

In media, le aziende russe e straniere sono ugualmente generose e destinano ogni anno a fini benefici l'1% dei loro profitti. La Charities Aid Foundation osserva come imprese di settori diversi dell'economia destinino i loro fondi a beneficiari diversi. Le banche russe, ad esempio, destinano i loro fondi alla beneficenza infantile. Nel 2011, le 50 maggiori banche della Russia hanno destinato a fini benefici 6,8 miliardi di rubli (200 milioni di dollari). Le imprese automobilistiche, logicamente, investono gran parte dei loro soldi nella tutela dell'ambiente. Secondo l'analisi della Caf le società petrolifere e del gas dipendono perlopiù dalle esigenze dello Stato, nell’ambito della beneficenza. È logico: alla fine questo settore è controllato in gran misura dallo Stato stesso.

I principali beneficiari degli aiuti provenienti dalle società petrolifere e del gas sono famiglie con difficoltà economiche, veterani e disabili. In breve, le categorie di cittadini svantaggiati a cui anche lo Stato riserva particolare attenzione. E le società petrolifere coprono perfettamente le aspettative delle autorità.

Nel 2011, Rosneft ha erogato per scopi filantropici 12,66 miliardi di rubli (387 milioni di dollari), Transneft 6,7 miliardi di rubli (205 milioni di dollari), e Gazprom 6,1 miliardi di rubli (187 milioni di dollari). Lo Stato è interessato allo sviluppo della filantropia aziendale. Ciò si riflette in alcune agevolazioni fiscali.

Oggigiorno in Russia le aziende impegnate in azioni di beneficenza godono già di una serie di esenzioni Iva, Irpef e Ires. A San Pietroburgo, ad esempio, vige una legge che prevede agevolazioni per la locazione di immobili cittadini e la possibilità, per le imprese impegnate in azioni di beneficenza, di usufruire gratuitamente di suddetti locali. Il processo, tuttavia, non si ferma qui: le autorità continuano a considerare eventuali emendamenti alle leggi al fine di incoraggiare le imprese in questo settore.

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