Tra stagnazione e rilancio

Gli esperti hanno rivisto gli indicatori di crescita dell'economia russa (Fonte: Ria Novosti)

Gli esperti hanno rivisto gli indicatori di crescita dell'economia russa (Fonte: Ria Novosti)

Dalle previsioni di crescita ai dati degli ultimi mesi. Il 2013 dell'economia. Quali sono le strategie per rilanciare il sistema?

Riduzione degli investimenti pubblici e calo le domanda. Passa attraverso queste due dinamiche la nuova fase di stagnazione in cui, verso la fine dell'anno, è entrata l'economia russa. Una tendenza confermata dagli esperti, russi e stranieri. Che nell'ultimo periodo hanno abbassato le loro previsioni nella maggior parte degli indicatori chiave.

I dati

La crescita del Pil nel 2013. Per la Banca Mondiale si è passati dal 2,3 % all'1,3 %. Secondo il FMI, dal 3,4 % all'1,5 %. Per il ministero dello Sviluppo Economico, dal 2,4 % all'1,4 %.

La revisione delle previsioni mostra diverse prospettive. Tuttavia, tutti concordano su una cosa: le ragioni si trovano all'interno del paese. Un punto che è stato riconosciuto anche dal presidente Vladimir Putin durante il suo recente discorso all'Assemblea federale.

Alla base ci sono due motivi principali: la riduzione degli investimenti in immobilizzazioni da parte di grandi aziende statali, compreso il settore energetico. Questo, secondo Aleksey Balayev dell’Economic Expert Group (EEG), è stato un fattore chiave che ha contribuito al rallentamento economico. E il rallentamento nella domanda dei consumatori è dovuto al grande livello di indebitamento della popolazione. Secondo la Banca Centrale, l’onere finanziario per lavoratore è di circa 3,7 stipendi medi mensili.

Tuttavia, si ritiene che, nonostante il deterioramento dei singoli indicatori, la situazione generale non sia critica. "La tendenza alla stagnazione è iniziata nel 2012 – e così la questione è stata sollevata: la stagnazione potrebbe continuare oppure il paese potrebbe finire in recessione. Tuttavia, i peggiori timori non si sono materializzati", spiega Sergey Pukhov, esperto del Development Center presso la Higher School of Economics. Allo stesso tempo, la Russia ha iniziato a migliorare la sua posizione nelle classifiche mondiali. Ad esempio, nel Doing Business Ranking, il paese è passato dalla 112esima alla 92esima posizione. "Questo dimostra che, nonostante tutte le sfaccettature della politica russa, il governo è in grado di mobilitarsi e di lavorare in un’ottica di miglioramento di temi considerati strategici”, ha sottolineato Maksim Petronevich, esperto presso il Center for Economic Forecasting di Gazprombank.

Le transazioni contanti

Rafforzare il ruolo della Banca centrale

Dal punto di vista degli investitori stranieri, un momento importante è consistito nel dare lo status di “mega regolatore” alla Banca Centrale, che monitorerà i rischi che sono stati accumulati dalle istituzioni finanziarie e bancarie, così come dai fondi pensione. “Questo è importante dal punto di vista del controllo dei rischi e delle dinamiche delle attività di depositi e prestiti di queste istituzioni”, spiega Maksim Petronevich. La Banca centrale ha ricevuto lo status di “mega regolatore” poco dopo l'arrivo di un nuovo team. Nel mese di luglio, Elvira Nabiullina è stata nominata a capo della Banca Centrale. Il nuovo presidente ha subito iniziato ad attuare una politica rigorosa verso le banche. L'essenza della nuova politica della Banca Centrale è che non ci sono “intoccabili”. Dall’arrivo del nuovo capo, venticinque banche si sono viste revocare le loro licenze dal regolatore. Un numero superiore a quello di tutto il 2012. Uno dei casi più noti è la storia di Master- Bank, una delle cento più grandi istituzioni finanziarie. La banca centrale russa l’ha accusata di attività discutibili. Gli esperti ritengono che questo provvedimento fosse stato preparato già da lungo tempo. “Il governo ha più volte dichiarato che intende eliminare le ‘centinaia’ di banche che servono gli interessi di gruppi economici o di singoli beneficiari, ma il processo di implementazione era troppo lento”, spiega Chris Weafer, fondatore e Senior Partner di Macro Advisory.

Aprirsi ai paesi della CSI e all'Oriente

Nel 2013, la politica economica russa si è concentrata sul bilanciamento delle relazioni commerciali ed economiche con gli altri paesi e sulla riduzione della sua dipendenza dal mercato europeo. Pertanto, i principali trend riguardano l’intensificazione dell’integrazione con i paesi della CSI e il rafforzamento delle relazioni con i paesi asiatici. All'interno della CSI, il tema riguarda lo sviluppo di un'unione doganale, con la prospettiva di formare un unico spazio economico entro il 2017. “La lotta per l'Ucraina si è intensificata. La Russia ha messo in atto tattiche offensive, ma questa è la politica. Se l'Ucraina alla fine entrerà nell'Unione doganale allora questa potrà essere definita una svolta”, dice Sergey Pukhov. Anche l'integrazione con i paesi dell'Asia orientale nel settore delle esportazioni di petrolio e gas è stata intensificata. In particolare, il riferimento è alla cooperazione con la Cina, la Corea del Sud e il Giappone. Parlando dei paesi asiatici, questi ultimi hanno manifestato anche interesse per la Russia, cominciando a investire in alcuni progetti nell’ambito delle risorse naturali, soprattutto nella Siberia orientale.

"Il modello più efficace per la cooperazione tra la Russia e la Cina potrebbe essere una joint venture per lo sviluppo delle risorse naturali sul territorio russo, con la successiva esportazione delle risorse in Cina”, ha dichiarato Sergey Lukonin, senior fellow presso il Centro Studi Asia-Pacifico - Istituto di Relazioni Internazionali e Economia Mondiale dell’Accademia russa delle Scienze. “Inoltre, i partner cinesi potrebbero essere interessati a progetti infrastrutturali. Per quanto riguarda la Corea del Sud, la Russia è interessata al settore tecnologico. La Federazione si trova di fronte al compito di modernizzare la propria economia. Inoltre, la Corea del Sud potrebbe spostare una parte delle proprie industrie high-tech sul nostro territorio”, ha dichiarato Lukonin. La Russia potrebbe anche essere interessata ai metalli delle terre rare coreani.

Passi in avanti

Nel 2013, la Russia ha annunciato la nascita della prima compagnia aerea low cost del paese e del primo smartphone russo. Il vettore low-cost Dobrolet, una controllata di Aeroflot, ha già iniziato le assunzioni di personale. È troppo presto per giudicare il successo di questo nuovo vettore aereo, ma la sua comparsa certamente porterà a dei cambiamenti nei modelli di business degli altri competitors - i prezzi dei biglietti scenderanno e i viaggi aerei per i russi diventeranno accessibili. L’altro evento riguarda la comparsa del primo smartphone russo - lo YotaPhone. Gli esperti lo hanno definito la svolta assoluta dell'anno. "Abbiamo dimostrato che anche senza il sostegno del governo siamo riusciti a realizzare questo concept", ha sottolineato Maksim Petronevich. "C'erano start-up che hanno proposto custodie per iPhone basate sulla tecnologia di display e-ink. Tuttavia, nessuno dei progetti è arrivato in fase di produzione. Il team Iota ha dimostrato che siamo in grado di risolvere problemi di ingegneria sui quali le startup dei paesi più avanzati non sono in grado di districarsi. Questo testimonia che possediamo la volontà, il talento e il vantaggio competitivo", conclude Petronevich.

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