Operatori finanziari in allerta dopo la dichiarazione fatta dalla Banca di Russia, secondo la quale Master-Bank non sarebbe l'unico istituto di credito finito nella lista nera (Fonte: Alexei Kudenko/Ria Novosti)
Il nuovo corso di Elvira Nabiullina, insediata alla presidenza della Banca di Russia dalla metà dell'estate scorsa, passa attraverso la revoca della licenza a 22 banche. Ciò ha gettato l’allarme tra gli operatori finanziari e l'ultima dichiarazione rilasciata dalla Nabiullina sul fatto che Master-Bank non è l'unica banca nel mirino ha suscitato tra i banchieri un notevole clamore e un certo nervosismo. Sul web sono già comparse "liste nere" di banche e la Borsa monetaria interbancaria di Mosca ha persino pubblicato una lettera in cui esprime i suoi timori rispetto a un eventuale collasso del mercato analogamente a quanto accaduto nel 2004 e chiede alla Banca Centrale di potenziare i suoi interventi.
La crisi ha colpito istituti di credito medi e piccoli. I pagamenti interbancari non sono stati praticamente più corrisposti. I tassi di credito interbancari sono andati alle stelle. In certi casi sono arrivati al 120%, mentre il tasso di credito abituale è dell’1-2%. Si sono verificati deflussi di depositi di entita fisiche e giuridiche dalle bancherusse. La crisi era stata provocata dalla revoca delle licenze a due banche commerciali private medie per volume di capitali e prodotta dalla generale instabilità del mercato.
I sospetti. Master-Bank non è il primo dei grandi istituti di credito protagonisti del mercato a finire sotto la scure della Banca Centrale. Già a settembre era stata revocata la licenza alla banca Pushkino e dichiarata la sua bancarotta. Ora entrambe le banche dovranno pagare multe salate, rispettivamente 30 miliardi di rubli Master-Bank e 20 Pushkino. La disponibilità complessiva dell’Agenzia federale per l’assicurazione dei depositi era a fine settembre di 238,7 miliardi di rubli. I correntisti non sono certi che le risorse dell'Agenzia siano sufficienti per coprire tutti i casi di sanzioni, tenendo conto anche di tutte le bancarotte possibili da qui a fine d'anno. "La revoca della licenza a una banca al dettaglio così importante significa la bancarotta obbligata, ma non si tratta che di un normale iter lavorativo" assicura il direttore generale dell'Agenzia di rating nazionale, Viktor Chetverikov. A suo avviso le risorse dell’Agenzia federale per l’assicurazione dei depositi saranno sufficienti a coprire tutte le necessità della Banca di Russia, incluse le eventuali bancarotte bancarie.
In Russia esistono davvero troppe banche e molte di esse non sono altro che le cosiddette banche al dettaglio per gruppi di affari o privati. Attualmente queste banche munite di licenza sono circa 900, ma le top-50 controllano l'80% degli asset e le top-100 ameno il 90%. Negli anni '90 era facile acquisire una licenza bancaria in Russia: 100 mila dollari Usa bastavano per una licenza attiva per molti anni.
La fuga di capitali. Ripulendo il mercato finanziario dai cosiddetti "istituti di credito sospetti" la Banca di Russia continua la sua lotta contro la corruzione e l'evasione fiscale, è quanto ritiene Chris Weafer, fondatore e senior partner al Macro Advisory. "La fuga di capitali costituisce un grosso problema per la Russia. Dalla metà del 2008 è nell’ordine di 400 miliardi di dollari Usa. Un quarto di tali risorse se ne va nelle operazioni di privati e società che esportano denaro contante. Il governo ha ripetutamente affermato la sua intenzione di eliminare "centinaia" di queste banche al dettaglio al servizio degli interessi di gruppi d'affari o di singoli beneficiari, ma questo processo procede troppo lentamente" spiega Weafer.
Operare nelle norme. Gli operatori finanziari sostengono che la Banca Centrale si sforza di non seminare il panico e che gli ultimi provvedimenti hanno lo scopo di sollecitare i banchieri a operare secondo la legge, per evitare di incorrere in sanzioni. Si vocifera sempre più spesso che quest'azione di pulizia globale del sistema bancario russo servirebbe a rafforzare il settore statale in ambito finanziario. Ma la situazione attuale del mercato spingerà la popolazione a trasferire le proprie risorse negli istituti di credito maggiori, soprattutto quelli statali, rileva Mikhail Kuzmin, analista finanziario del'Investcafe Independent.
Gli effetti. Le prime avvisaglie di questa tendenza sono già visibili. Secondo le stime dell'Agenzia di rating nazionale in ottobre nelle banche che non rientrano tra le top- 10, il deflusso dei depositi delle persone fisiche è stato pari al 25-46% . Tali risorse sono passate ai 10 maggiori operatori finanziari del mercato: in particolare a Sberbank che in ottobre ha visto crescere la sua quota del 40% (50 miliardi di rubli) e a Vtb24 (banca al dettaglio figlia di Vtb) che ha ottenuto un aumento del 21% (25 miliardi di rubli).
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