Un mondo migliore dove fare impresa

I Paesi del G20 faranno progressi nel settore fiscale transfrontaliero (Foto: Reuters)

I Paesi del G20 faranno progressi nel settore fiscale transfrontaliero (Foto: Reuters)

Vi è un sempre più ampio riconoscimento tra i Paesi del G20 per quanto riguarda l'importanza del ruolo degli imprenditori nello sviluppo dell'economia e molti Stati, tra cui la Russia, hanno introdotto una serie di programmi per incoraggiare il lavoro autonomo

Il country managing partner di Ernst & Young Aleksandr Ivlev rivela che la Russia è al primo posto tra i Paesi del G20 per il sostegno all'imprenditoria. E che in Russia pagare le tasse è più facile che negli Usa.

I Paesi del G20 stanno progressivamente prendendo atto dell’inestimabile ruolo giocato dagli imprenditori ai fini dello sviluppo economico e per questo molti di loro hanno introdotto una gamma di programmi pensati per aiutare a promuovere l’imprenditorialità.

Noi di Ernst & Young abbiamo colto l’occasione del summit del G20 che si è tenuto a San Pietroburgo per fare il punto sui progressi compiuti da queste iniziative. Per farlo, abbiamo preso in esame i venti Paesi, focalizzando la nostra attenzione su cinque aree di interesse: accesso ai finanziamenti; cultura dell’imprenditorialità; tasse e normative; istruzione e formazione; sostegno coordinato.

Mi piacerebbe condividere alcuni dei dati emersi riguardo alla Russia: il Paese che ha ospitato il summit.

Rispetto agli anni passati la comunità imprenditoriale russa dimostra maggiore energia. Stanno nascendo nuove associazioni e nelle organizzazioni regionali si nota una maggiore attività.

In breve, la situazione sta migliorando, come dimostrano alcuni indicatori quali il tempo necessario ad aprire un’attività e il numero di ore necessarie a sbrigare pratiche amministrative e fiscali. Abbiamo anche notato dei miglioramenti nella governance e nelle leggi sull’immigrazione.

La Russia ha ottenuto risultati particolarmente soddisfacenti nella categoria del “sostegno coordinato”, nella quale si posiziona meglio di qualsiasi altro Paese del G20. È importante notare che ciò non significa che la Russia offre alle proprie imprese il sostegno di migliore qualità di tutti i Paesi del G20, bensì che in Russia negli ultimi tre anni gli imprenditori sono stati più propensi di altri a registrare un miglioramento nel sostegno ricevuto. La Russia conta tre grandi istituti di sviluppo, attivamente coinvolti nell’investire fondi statali nello sviluppo dell’imprenditorialità. Si tratta di Russian Venture Company (Rvc), Rusnano e della Fondazione Skolkovo.

Rvc compie investimenti tramite fondi privati di venture-capital, formati insieme a degli investitori privati. Di questi fondi oggi ne esistono dodici (di cui due operano in una giurisdizione estera), per un valore complessivo di 850 milioni di dollari. La quota di Rvc supera i 500 milioni di dollari. Ai primi mesi del 2013, i fondi di venture-capital di Rvc avevano finanziato 139 compagnie di innovazione.

Rusnano è nata nel 2007 e ha investito più di quattro miliardi di dollari in oltre novanta imprese. Il benchmark fissato è di dieci miliardi di dollari in proventi tratti dalle vendite di queste imprese, che operano nel campo delle tecnologie avanzate.

La Fondazione Skolkovo, finanziata dallo Stato, è stata creata tre anni fa per sostenere i migliori progetti di innovazione, e ha già assegnato agevolazioni fiscali e finanziamenti a fondo perduto a centinaia di nuove imprese. Dal 2010 ad oggi la Fondazione Skolkovo ha ricevuto circa un miliardo di dollari in fondi statali. Delle 832 attività che hanno sede a Skolkovo, 184 hanno ricevuto dalla fondazione finanziamenti a fondo perduto, per un valore complessivo pari a trecento milioni di dollari.

La creazione di parchi industriali rappresenta una delle più efficaci iniziative di sviluppo imprenditoriale messe in atto dalla Russia. In tutto il Paese, alla fine del 2012, i parchi industriali erano 303, ma grazie a una cinquantina di nuove iniziative annunciate solo nel 2012 il loro numero è destinato ad aumentare considerevolmente. Un imprenditore su quattro ritiene che l’accesso agli incubatori di imprese sia molto migliorato nel corso degli ultimi tre anni.

La disponibilità di capitali di avviamento (seed funding) è diminuita, ma il governo ha appena annunciato che sosterrà un fondo da duecento milioni di dollari per investire nelle start up che si basano su Internet (FRII). Tale fondo si concentrerà in particolare sulle imprese che stanno muovendo i primissime passi, e mira a fornire loro denaro e soprattutto a creare tutta l’infrastruttura necessaria allo sviluppo dell’industria internet in Russia.

Un altro settore nel quale la Russia ha compiuto progressi significativi è quello dell’amministrazione fiscale, come dimostra la riduzione dei tempi che le imprese devono dedicare alle tasse: in Russia la media (basata su tre anni) era di 262 ore, che nel 2012 sono scese a 177. Da oltre dieci anni in Russia vige una flat tax del 13 per cento sul reddito, una delle più basse al mondo.

Attualmente in Russia le piccole e medie imprese (pmi) forniscono circa il 20 per cento dei nuovi posti di lavoro. Il Presidente ha chiaramente manifestato l’aspettativa che il governo sviluppi delle politiche che contribuiscano a incrementare la partecipazione delle pmi al Pil, sino a portarla al 50 per cento.

Per riuscirvi, occorrerà muoversi con accortezza in molti settori, così da migliorare la struttura normativa e il clima imprenditoriale in Russia.  

È estremamente importante che il governo ascolti ciò che le imprese hanno da dire.

Aleksandr Ivlev è country managing partner di Ernst & Young in Russia

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