Petrolio, il record degli ultimi 25 anni

Ogni compagnia petrolifera russa prevede di aumentare la sua produzione di petrolio nel medio termine (Foto: Itar-Tass)

Ogni compagnia petrolifera russa prevede di aumentare la sua produzione di petrolio nel medio termine (Foto: Itar-Tass)

A giugno 2013 il volume medio estratto giornalmente in Russia è stato di 10,53 milioni di barili; numeri maggiori erano stati registrati solo nel 1988

Le estrazioni di petrolio a giugno 2013 hanno raggiunto i 10,53 milioni di barili al giorno: è quanto risulta dai dati della Direzione Centrale per il Coordinamento del Comparto Energia e Idrocarburi (Cdu Tek). Solo 25 anni fa se ne estraeva di più. Secondo i dati di BP, nel 1988 il volume medio giornaliero delle estrazioni di petrolio nella RSFSR, la Russia sovietica, era di 11,070 milioni di barili. In seguito, i volumi iniziarono a calare e raggiunsero il minimo storico nel 1996, con 6,06 milioni di barili. Lo scorso anno è stato registrato il dato di 10,37 milioni di barili.

A far segnare questo record hanno contribuito due fattori, osserva l'analista del settore oil & gas di J.P. Morgan Andrei Gromadin. Innanzitutto, l'incremento delle estrazioni della compagnia Rosneft nel giacimento di Vankor. Nel 2012 il giacimento ha prodotto 18,3 milioni di tonnellate di petrolio. Quest'anno Rosneft prevede di incrementare le estrazioni di Vankor fino al livello massimo di 25 milioni di tonnellate. "All'inizio dell'anno i dirigenti della compagnia avevano annunciato che le estrazioni giornaliere a Vankor sarebbero state di 420-440mila barili. Attualmente hanno raggiunto i 430mila barili", osserva Gromadin e aggiunge che le estrazioni da questo giacimento non sono destinate a crescere ulteriormente.

Il secondo fattore, secondo Gromadin, è l'aumento della produzione di condensati di gas naturale da parte di Gazprom. Nel 2010 le estrazioni di Gazprom ammontavano a 270mila barili al giorno; un anno dopo erano 300mila barili, e attualmente hanno raggiunto i 350mila barili. L'aumento delle estrazioni è stato reso possibile dagli elevati prezzi del greggio, che a febbraio 2013 hanno raggiunto il picco di 119 dollari al barile; il valore medio nel primo semestre di quest'anno è di 108 dollari al barile, come osserva Artur Akhmetov, analista della compagnia finanziaria e di investimenti Solid.

Per i volumi delle sue estrazioni, la Russia ha da tempo superato l'Arabia Saudita. Nel Paese arabo, secondo i dati dell'agenzia Bloomberg, a giugno 2013 sono stati estratti 9,47 milioni di barili al giorno.  L'analista di Raiffeisen Bank, Andrei Polischuk, dal canto suo, ritiene che l'Arabia Saudita potrebbe facilmente incrementare le sue estrazioni fino a 12,5 milioni di barili al giorno, ma che non lo sta facendo per non far crollare le quotazioni del petrolio.

Secondo Polischuk, non è un caso che Rosneft stia rapidamente aumentando le proprie estrazioni di petrolio. La compagnia ha firmato una serie di grossi contratti a lungo termine per la fornitura di greggio. A partire da luglio 2013, Rosneft dovrà fornire a PKN Orlen 8,6 milioni di tonnellate all'anno fino al 2016. Alla cinese CNPC fornirà 365 milioni di tonnellate a partire dal 2014 e per un periodo di 25 anni.

I rappresentanti delle compagnie petrolifere non si azzardano a commentare la dinamica delle estrazioni di petrolio in Russia, né le loro prospettive. "L'argomento è troppo complesso", dichiara un dipendente di una delle società, e ricorda come le compagnie petrolifere abbiano più volte affermato che per garantire il buon funzionamento del settore servono condizioni stabili che permettano degli investimenti a lungo termine. 

D'altronde, ciascuna compagnia in una prospettiva a medio termine prevede una crescita, seppur moderata. Il presidente di Rosneft, Igor Sechin, in seguito all'acquisto di TNK-BP, ha dichiarato che quest'anno le estrazioni di petrolio della compagnia sorta dalla fusione saranno pari a 215 milioni di tonnellate. Nel 2012, le due compagnie avevano estratto in totale 205 milioni di tonnellate. Entro il 2017 Rosneft progetta di incrementare le estrazioni dal giacimento di Verkhnechonsk e da quelli limitrofi fino quasi a raddoppiarle, raggiungendo i 15 milioni di tonnellate di petrolio all'anno.

Il presidente di Lukoil, Vagit Alekperov, a fine giugno 2013 ha dichiarato che la sua società prevede un aumento delle estrazioni dell'1 per cento annuale a partire dal 2013. I prossimi grandi giacimenti della compagnia ad entrare in funzione nel 2016 saranno quello intitolato a Filanovskij, nel Mar Caspio, e il giacimento Imilorskoe nel distretto autonomo di Khanty-Mansijsk.

Un rappresentante di Gazprom Neft spiega che nel 2013 la compagnia prevede di estrarre 62 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio. Entro il 2025, poi, si dovrebbero raggiungere i 100 milioni di tonnellate.  

Il direttore generale di Surgutneftegaz, Vladimir Bogdanov, ha recentemente dichiarato che nei prossimi anni la sua compagnia produrrà 60-62 milioni di tonnellate di petrolio all'anno (nel 2012 la società ha estratto 61,4 milioni di tonnellate). Il valore della produzione resterà costante anche per Bashneft nei prossimi 3-4 anni (15 milioni di tonnellate): lo ha annunciato un rappresentante della compagnia. Le estrazioni dai giacimenti di Trebs e Titov entro il 2018 raggiungeranno i 4,8 milioni di tonnellate.

Gromadin è però convinto che il record di giugno 2013 rappresenti il limite massimo, e che in una prospettiva a breve termine non vi siano i presupposti per un ulteriore aumento. Akhmetov ritiene che fino alla fine dell'anno le estrazioni si manterranno nell'ordine dei 10,5 milioni di barili al giorno. Polischuk, dal canto suo, fa presente che nello schema generale di sviluppo del settore petrolifero della Russia fino al 2020 le estrazioni dovranno mantenersi sul livello dei 505 milioni di tonnellate annue (nel 2012 sono state di 518 milioni di tonnellate).

L'esperto osserva che l'80 per cento delle riserve si trova nei giacimenti già in corso di sfruttamento. Akhmetov invece ritiene possibile che prima del 2020, grazie allo sfruttamento della piattaforma continentale e delle riserve di petrolio di difficile accesso, le estrazioni cresceranno fino a 10,8-11,0 milioni di barili al giorno.  

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