Il Presidente della Federazione Vladimir Putin durante il suo intervento al Forum Economico internazionale di San Pietroburgo (Foto: RIA Novosti / Alexei Danichev)
Con una mossa simbolica che non mancherà di avere importanti ripercussioni pratiche, il Presidente russo Vladimir Putin ha annunciato al Forum Economico internazionale di San Pietroburgo l’approvazione da parte del suo gabinetto della tanto annunciata amnistia per i reati finanziari. Il progetto sarà presto sottoposto alla Duma statale, la Camera bassa del Parlamento russo. “Le leggi - ha affermato Putin - sono significativamente cambiate dagli anni in cui molti di questi imprenditori furono condannati. Se a quei tempi fossero state in vigore leggi attuali, molti uomini d’affari non sarebbero finiti in prigione”.
Il Presidente ha aggiunto che l’amnistia sarà applicabile solo nei casi di prima condanna, e ha definito la decisione “una sfida alle forze dell’ordine di tutto il Paese”, affinché migliorino il proprio operato e non intralcino il mondo degli affari. Putin ha poi lanciato un appello alla Duma statale affinché approvi l’amnistia prima della pausa estiva. Già a maggio 2013 Putin aveva chiesto a Boris Titov, il suo ombudsman per le imprese, di riconsiderare la proposta: un gesto nel quale molti avevano scorto la volontà di Putin di opporsi all’amnistia.
Putin ha inoltre annunciato l’intenzione di emendare la Costituzione, così da far confluire in un unico corpo la Corte Suprema e la Corte Suprema di Arbitrato e rendere più efficiente il sistema legislativo. È la prima volta che Putin sostiene un emendamento alla Costituzione.
Il Presidente ha anche annunciato di aver destinato quindici miliardi di dollari al miglioramento delle infrastrutture e, in particolare, dell’anello viario della oblast di Mosca, della superstrada a scorrimento veloce Mosca-Kazan e della ferrovia Transiberiana, oltre che allo sviluppo dei porti dell’Estremo Oriente russo.
La privatizzazione delle compagnie statali, ha sottolineato il Presidente, verrà compiuta “gradualmente, e solo se i prezzi saranno convenienti”. Putin ha poi criticato le corporazioni statali inefficienti, affermando che le loro prestazioni mediocri si riflettono negativamente su tutto il Paese e il suo governo. Putin ha promesso che per cinque anni, a partire dal 2014, l’aumento dei dazi dei monopoli di risorse naturali (un tema politico scottante) sarà fissato al livello dell’inflazione. Ancora più significativo è stato l’annuncio della liberalizzazione delle esportazioni di gas, che aprirà il mercato ad aziende diverse da Gazprom.
Negli ultimi mesi le voci sull’imminente decisione avevano prodotto ripercussioni negative sulle quotazioni di Gazprom; il monopolio statale è stato aspramente criticato per la sua inefficienza e mancanza di trasparenza. In quello che è sembrato essere un nuovo passo verso una maggiore trasparenza, Putin ha inoltre dichiarato che la Russia sta firmando degli accordi bilaterali con i paradisi fiscali e i Paesi a basso livello di tassazione per lo scambio di informazioni circa i possibili abusi. “Si tratta -, ha spiegato il Presidente, - di una procedura che si sta diffondendo nel mondo”.
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