Il console russo a Milano Alexei Paromonov (Foto: Mariella Caruso)
Dall’Italia con gusto. Per descrivere in una sola frase la scommessa di Agroittica Lombarda, azienda di Calvisano, provincia di Brescia, può essere utile parafrasare il titolo di un celebre episodio della spia più famosa di Sua Maestà britannica, "Dalla Russia con amore". L’Agroittica Lombarda, infatti, esporterà caviale nella Federazione.
Sì, proprio il caviale Calvisius estratto in Italia da storioni bianchi allevati in vasche e lavorato in stile Malossol (in russo significa “con poco sale”, ndr), sarà servito sulle tavole russe dei consumatori d’élite.
Agroittica Lombarda è una società per azioni nata nel 1978 dall’intuizione dei soci di un’acciaieria che decisero di sfruttare ecologicamente le acque per il raffreddamento dell'acciaio per il riscaldamento di vasche per l’allevamento degli storioni bianchi dai quali, nel tempo, hanno cominciato la produzione di caviale di alta qualità. Oggi l’azienda, certificata Iso 9001, Ifs (International Food Standard) e Brc (British Retail Consortium), produce circa 20 tonnellate di caviale all’anno in una filiera controllato al 100 per cento, con alimentazione organica e priva di ogm, in acque pure. I principali clienti di Agroittica sono le first class delle più prestigiose compagnie aeree
Per annunciare questa storica partnership di Agroittica Lombarda con un’azienda della Federazione, il cui nome rimane top secret, sono state aperte ai giornalisti le porte del Consolato russo di Milano. "All’inizio il tentativo di Agrottica Lombarda di voler esportare il caviale italiano nel mercato russo mi aveva stupito – ha spiegato il console russo a Milano Alexei Paromonov -. Invece, dopo alcuni anni di tentativi senza risultati, i loro propositi sono andati a buon fine. Questo significa che il mercato russo del caviale è in crescita e può assorbire anche dei prodotti di questo genere: tipici della Russia, ma provenienti dall’estero".
"In questo momento i consumi di caviale in Russia, anche quelli d’élite, continuano a crescere – ha continuato il console -. Nello stesso tempo il prodotto interno, il cosiddetto caviale selvatico, non riesce più a soddisfare le richieste a causa dello sfruttamento al di sopra della sostenibilità degli storioni del Mar Caspio (circa il 90 per cento del totale mondiale) dai quali si produce il caviale. È allo studio una moratoria per la pesca dello storione che sarebbe dovuta entrare in vigore all’inizio del 2013, invece le trattative sono ancora in corso perché occorre trovare un accordo tra le ex repubbliche sovietiche che si affacciano sul Mar Caspio. Sono stati avviati alcuni nuovi allevamenti, ma occorre ancora del tempo prima che la produzione entri a regime".
L’Agroittica Lombarda esporterà caviale nella Federazione Russa con il marchio dell'azienda russa partner (Foto: Ufficio Stampa)
"Qui – ha concluso Paromonov - s’inserisce Agrottica Lombarda che alleva storioni sin dagli anni ’70 e ha cominciato l’estrazione dagli storioni di caviale dagli anni ’90. La qualità è ottima, il gusto molto simile a quello estratto dai nostri storioni, solo le palline sono più piccole del caviale selvaggio e poi è garantito, quindi non è né contraffatto, né deteriorato".
"Il raggiungimento di questo traguardo è il frutto di un grande impegno da parte di tutta la nostra azienda, a partire dall’allevamento e dalle lavorazioni effettuate nel reparto produttivo, per passare alla ricerca e allo sviluppo, alla garanzia della qualità e alla funzione commerciale. Anche i tecnici russi, venuti a controllare la fasi della lavorazione, ci hanno detto che non c’era alcunché da cambiare", ha confermato il presidente di Agroittica Lombarda, Giovanni Pasini.
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Il caviale
Calvisius estratto in Italia |
I rapporti commerciali di Agroittica Lombarda con la Russia risalgono al 2004, quando l’azienda bresciana cominciò a esportare nella Federazione la carne di storione bianco in seguito della diminuzione dell’offerta di storione pescato nel mercato interno russo. Da quel momento, Agroittica Lombarda ha lavorato per l’ottenimento da parte del Ministero all’Agricoltura russo delle certificazioni e dei permessi sanitari necessari intensificando, quindi, i contatti con le aziende russe.
"Dal 2012 – ha annunciato Pasini – è stata esportata in Russia circa una tonnellata di caviale italiano e si prevede di esportarne un’altra tonnellata entro la fine del 2013". L’obiettivo dichiarato da Agroittica Lombarda è quello di arrivare a un flusso di esportazione di 5 tonnellate di caviale (circa 10 milioni di euro è il controvalore nella vendita al dettaglio) entro il 2015 destinato ai migliori ristoranti e nei luoghi di consumo esclusivo.
Top secret rimangono i dettagli commerciali dell’accordo e pure il nome dell’azienda della Federazione con il quale Agroittica Lombarda ha formalizzato l’accordo. "Non vogliamo dare alcuna informazione sensibile ad eventuali concorrenti", ha sottolineato Pasini. In questo prima fase, però, il caviale Calvisius non verrà commercializzato con il marchio italiano, ma sarà immesso sul mercato russo con il marchio dell’azienda russa partner di quella bresciana.
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