Fisco, nuove misure anti-evasione

I pagamenti senza contanti si tradurranno in prezzi più elevati per alcuni beni e servizi, secondo gli esperti (Foto: PhotoXPress)

I pagamenti senza contanti si tradurranno in prezzi più elevati per alcuni beni e servizi, secondo gli esperti (Foto: PhotoXPress)

Le nuove regole per le transazioni contanti: per gli analisti avranno ricadute positive per il sistema bancario

Dal 2014 i movimenti in denaro cash saranno possibili solo fino a 600mila rubli e nel 2015 si scenderà a quota 300mila. Una svolta in Russia. E per gli analisti le ricadute per il sistema bancario saranno positive.

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Da una parte combattere il fenomeno dell’evasione, che se non raggiunge i livelli patologici italiani, costituisce comunque una piaga per la Federazione. Dall’altra fornire liquidità agli istituti di credito, fortemente penalizzati dalla fuga di capitali in corso. Il Cremlino ha deciso di vietare dal 2015 gli acquisti in denaro contante per tutti i prodotti e i servizi con un prezzo superiore ai 300mila rubli (circa 7.500 euro).

La scadenza ravvicinata (per un passo così importante, destinato a rivoluzionare le abitudini) indica l'importanza attribuita dalle massime istituzioni del Paese al tema. Entro metà aprile 2013, la Duma sarà chiamata a discutere il progetto di legge, il cui testo è stato elaborato direttamente dal Ministero delle Finanze, presso il quale lavorano diversi funzionari con esperienze internazionali, impegnati nel tentativo di ammodernare le istituzioni economiche e finanziarie del Paese.

La transizione verso la stretta nell’impiego del cash avverrà attraverso due step: già a partire dal prossimo anno scatterà il divieto di pagare in contanti le somme di denaro che oltrepassano il limite dei 600mila rubli (circa 15.000 euro ai valori attuali), mentre nel 2015 si scenderà ai già citati 300mila. Attualmente dal Ministero non si sono espressi sulla possibilità  - circolata all'interno degli ambienti finanziari - di ridurre ulteriormente la soglia (non dimentichiamo che il costo della vita in Russia, esclusi i prezzi delle abitazioni nelle grandi città, è più basso che in Italia, per cui 7.500 euro sono una cifra rilevante), evidentemente perché la questione sarà affrontata in un secondo momento, magari sul finire del 2014, quando si potrà fare un primo bilancio della nuova misura.

Tornando al testo della proposta di legge, è previsto anche che il pagamento degli stipendi dei dipendenti privati dovrà avvenire servendosi di mezzi differenti rispetto al consueto cash, tranne che nel caso delle imprese di minori dimensioni. Gli interventi colpiranno duramente il fenomeno dell’economia sommersa, che non solo sottrae risorse al fisco russo, ma opera anche con effetti distorsivi a svantaggio dei cittadini onesti. Della stretta sul contante beneficeranno sicuramente anche gli istituti di credito, che hanno bisogno di liquidità per affrontare con spalle robuste eventuali, nuovi scossoni a livello internazionale, e oggi si trovano a fare i conti con i deflussi di capitali. Un trend che si fatica a invertire nonostante le misure adottate dal governo per accrescere la trasparenza e l’affidabilità delle istituzioni finanziarie del Paese.

Il contrasto all’impiego dei contanti costituisce inoltre un’occasione per le società che producono e distribuiscono carte di credito. Anche se sia presente da oltre 40 anni nella Federazione (le prime carte di credito risalgono al 1969), la moneta di plastica continua a essere poco utilizzata, nonostante la sua utilità nel contrasto al fenomeno della contraffazione. 

Secondo diversi stime, attualmente oltre il 90 per cento delle transazioni commerciali avviene tramite cash. Inoltre, ben l’85 per cento delle operazioni effettuate presso gli sportelli bancomat è rappresentato dal prelievo di denaro contante dopo che è stato accreditato lo stipendio. Ora la situazione è destinata a mutare rapidamente, chiamando a una svolta anche gli esercizi commerciali, molti dei quali (anche nei grandi centri) continuano a fare resistenza all’uso delle carte di credito e debito.

L'articolo è stato pubblicato nell'edizione cartacea di "Russia Oggi" del 28 marzo 2013

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