Cresce l'export di pasta: nei primi sei mesi del 2012, le esportazioni di spaghetti, penne e rigatoni italiani in Russia sono aumentate del 25,8 per cento (Foto: Ufficio stampa Coppola Foods)
Nella torta dell’export italiano verso la Russia i prodotti alimentari stanno guadagnando una fetta sempre più grande. Nel 2010-2011, stando i dati presentati a gennaio 2013 alla fiera Exhibitaly, il settore agroalimentare ha fatto segnare una crescita delle esportazioni in Russia pari al 22 per cento, seconda solo a quella del settore meccanico (+24 per cento) e di molto superiore al tessile (+16) e all’arredamento (+11 per cento).
Il cibo è uno dei simboli del Made in Italy e i consumatori russi mostrano un interesse sempre maggiore per i prodotti della tradizione gastronomica italiana.
Negli ultimi due anni (dati Istat aggiornati ad agosto 2012) l’andamento delle esportazioni in Russia è stato particolarmente positivo per quanto riguarda il latte e i derivati (+90 per cento), gli ortaggi e legumi (+144) e i prodotti di pasticceria (+59 per cento), con un aumento del 184 per cento dell’export di cacao e preparazioni relative.
Ma la regina della cucina italiana è e rimane la pasta. “Per noi la Russia è un mercato molto importante, specialmente in una prospettiva futura – spiega a Russia Oggi Riccardo Felicetti, presidente di Aidepi, l’associazione che riunisce i produttori italiani di pasta e dolci -. Per i consumatori russi e ucraini la pasta non è più un alimento esotico, ma ormai da tempo è parte integrante della dieta alimentare”.
I numeri dei primi sei mesi del 2012 parlano chiaro: l’export di spaghetti, penne e rigatoni italiani è aumentato del 25,8 per cento in Russia e del 37,5 per cento in Ucraina.
L’immagine della pasta come prodotto buono, sano e salutare gioca un ruolo fondamentale nell’aumento dei consumi. “La fama della dieta mediterranea conta molto – racconta Felicetti -. Oggi la pasta italiana rappresenta un prodotto di eccellenza per i consumatori russi. Una situazione molto diversa da quella degli anni Ottanta, quando sono iniziate le prime grandi esportazioni di pasta verso il mercato russo. All’epoca la pasta veniva considerata soltanto un alimento economico e nutriente. Ora il costo è rimasto più o meno lo stesso, ma la percezione del prodotto è molto cambiata”.
Il ruolo degli spaghetti nelle dinamiche dell’export italiano è importante anche per un’altra ragione: “Le esportazioni di pasta fanno da traino per quelle di altri prodotti tipici italiani, come l’olio d’oliva, le conserve di pomodoro, il parmigiano”, spiega il presidente di Aidepi.
Un circolo virtuoso per le imprese italiane, come è il caso di Coppola Foods, che vedono i loro marchi affermarsi come simboli di qualità, in un mercato immenso e dalle grandi potenzialità come quello russo.
L'articolo è stato pubblicato in versione ridotta nell'edizione cartacea di "Russia Oggi" del 28 febbraio 2013
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