Gazprom compie venti anni e guarda a Oriente

Il direttore generale di Gazprom, Alexei Miller (Foto: Ap)

Il direttore generale di Gazprom, Alexei Miller (Foto: Ap)

Il 17 febbraio 2013 la più grande compagnia russa di gas naturale e uno dei maggiori fornitori verso l’Europa spegne 20 candeline. Passato, presente e futuro

Il 17 febbraio 2013 la compagnia Gazprom compie 20 anni. In questo lasso di tempo la società è riuscita a diventare un leader indiscusso nell'estrazione di gas in Russia e uno dei maggiori fornitori di gas verso l’Europa.

Gli esperti sono convinti che adesso Gazprom comincerà a guardare verso Est, valorizzando i giacimenti della Siberia Orientale e della penisola Yamal e pretendendo una considerevole fetta dei mercati asiatici del gas.

Alcuni esperti dicono scherzosamente che Gazprom mostra un atteggiamento un po’ femminile verso la propria età e, cioè, cerca di ridurla di un anno o due. Lo fa però onestamente, in base al passaporto, secondo i documenti ufficiali. Il 17 febbraio 1993, il consorzio statale del gas Gazprom è stato trasformato nell’omonima società russa per azioni. Lo stesso consorzio statale era nato dal Ministero dell’industria del Gas sovietico che nel 1980 aveva cominciato a lavorare congiuntamente con grandi compagnie del gas europee e a organizzare le esportazioni.

Ma questa cooperazione è diventata efficace all’inizio del XXI secolo. Nel 2011 è stato avviato il gasdotto North Stream, che ha collegato direttamente la Russia con la Germania. Un anno dopo è stata messa in funzione la sua seconda parte ed è iniziata la costruzione del gasdotto South Stream.

Sebbene l’Europa cerchi continuamente di ottimizzare i suoi costi relativi alle materie prime e di trovare nuove fonti di energia, le posizioni di Gazprom nel continente sono abbastanza stabili, ritiene Vitalij Kriukov, analista ed esperto di petrolio e gas del gruppo finanziario Kapital.

"Con il calo della domanda nei Paesi europei - afferma, - cala anche l’estrazione. Ciò apre una nicchia per il gas russo. A mio parere, in cifre assolute non ci si deve aspettare una riduzione delle forniture del gas russo verso i Paesi europei. Forse la loro quota diminuirà, ma in cifre assolute potremo sempre fornire circa 140-150 miliardi di metri cubi all’anno".

D’altra parte, Gazprom non solo apprezza la stabilità, ma punta anche allo sviluppo. Gazprom vuole valorizzare nuovi giacimenti, applicare nuove tecnologie, ma per questo ha bisogno di acquirenti, ritiene Gennadij Shmal, presidente dell’Unione dei produttori del petrolio della Russia. "Siamo interessati ad avere contratti abbastanza grandi e a lungo termine per la fornitura del nostro gas russo - sostiene -. Allora potremmo pensare più seriamente anche all’accrescimento delle potenzialità di estrazione. Il settore del gas, come anche il settore petrolifero, è soggetto alla forza di inerzia e non possiamo fare qui assegamento su progetti della durata di uno o due anni. Abbiamo bisogno di progetti che siano attivi 15-20 anni. In altre parole, ci vogliono contratti a lungo termine per la fornitura di gas".

Se Gazprom si sentirà impacciato sul mercato europeo, potrà andare verso Est, dove disporrà di nuovi giacimenti e di nuovi consumatori; ne è convinto Vitalij Kriukov: "Le regioni dove la compagnia estrarrà gas cambieranno gradualmente e verranno valorizzati nuovi territori. Si tratta della Siberia Orientale, della penisola Yamal, della piattaforma continentale. Tutti questi progetti richiedono più investimenti di capitale rispetto alla Siberia occidentale e hanno bisogno di nuovi mercati e di nuovi acquirenti di gas. Adesso i prezzi in Asia sono superiori ai 600 dollari per mille metri cubi, ma sul mercato europeo queste cifre sono di regola inferiori ai 400 dollari. La scelta è quindi chiara. Gazprom farà più investimenti in nuovi progetti, nella costruzione di nuovi gasdotti orientati verso il mercato asiatico".

Nella direzione europea il progetto principale di Gazprom rimane quello del gasdotto South Stream, che deve essere costruito e messo in esercizio nel 2015. I principali progetti asiatici sono i gasdotti Altaj e Sahalin-Habarovsk-Vladivostok che collegheranno Gazprom con la Cina e poi con l’India e la Corea del Sud.

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