Yota Phone, il primo smartphone russo, sarà sul mercato a settembre 2013 (Fonte: www.yotaphone.com)
“Prendete tutto! Prendetevi tutto il mio denaro!”, “È un’idea fenomenale, non vedo l’ora!”, “Assicuratevi di fare un buon lavoro!”, “Sembra fantastico. Gli darò senz’altro un’occhiata”, “Lo voglio, non posso aspettare!”. Questo è il tenore dei commenti che lo Yota Phone suscita sui maggiori siti in lingua inglese che si occupano di It e apparecchi elettronici.
Ecco cosa hanno da dire invece i consumatori russi di elettronica: “L’ho visto: è scadente, brutto, squallido”, “Visto che c’erano, avrebbero potuto aggiungerci anche un temperamatite”, “Adesso capisco cosa si intende quando si dice che l’arroganza gioca brutti scherzi”, “Il design è ridicolo, come il prezzo. Non è che un peso morto destinato a riempire gli scaffali dei negozi”, “Personalmente non capisco cosa abbia di russo”.
Naturalmente, non tutti i consumatori di tecnologia anglofoni sono unanimi nel ritenere che lo Yota Phone sia il massimo degli smartphone, né tutti i russi riferiscono commenti esclusivamente negativi sul suo conto. Queste affermazioni riflettono però il clima generale. Occorre aggiungere, inoltre, che i russi non sono affatto prevenuti nei confronti dello Yota phone in quanto prodotto russo.
Ma torniamo indietro di due anni, quando Sergei Chemezov, capo della Rostekhnologii, una corporation di proprietà statale, presentò all’allora Presidente Dmitri Medvedev l’ennesimo “rivale dell’i-Phone”.
Quell’incontro, immortalato da un breve filmato divenuto immediatamente virale, è ricordato con ilarità e ritenuto testimonianza di una tipica messinscena che una volta smascherata di fronte al Presidente e all’interno Paese cedette il posto a una delusione imbarazzante. Una dimostrazione dell’incapacità delle industre russe di creare da sole alcunché e in grado solo di acquistare merci già confezionate in Cina o a Taiwan.
Il ricordo di quella prematura presentazione di un prototipo ormai defunto ha scatenato contro lo Yota Phone un’ondata di critiche, prima ancora che questo fosse lanciato sul mercato. Lo scetticismo non era certo privo di fondamento. Nel 2011, quando al Presidente fu mostrato un pezzo di plastica dalla forma strana e dal design appena abbozzato, gli fu detto “anche questo avrà due schermi”. Quell’episodio ha compromesso la fiducia dei consumatori riguardo all’intero progetto, al punto da impedire alla Skartel (il marchio dello Yota) di attrarre seri investimenti russi.
L’unica speranza della compagnia è stata dunque quella di farsi aiutare dallo Stato. Dopo una fase decisamente tormentata, la Skartel (i progettisti dell’iniziativa in seguito si sono separati dalla corporation e hanno assunto il nome di Yota Devices) si è però sforzata di mandare avanti il progetto per dimostrare che non c’era poi tanto da ridere. E, con grande sorpresa di molti, ci è riuscita.
I modelli funzionanti dello smartphone Yota sono stati presentati per la prima volta alla fiera di elettronica Ces 2013, che si tiene ogni anno a Las Vegas, negli Usa. Il tempismo non poteva essere migliore, poiché nel mercato degli smartphone e delle apparecchiature elettroniche in generale questi anni saranno ricordati come un periodo di transizione, nel quale le grandi compagnie scelgono sempre più spesso di non presentare i loro prodotti migliori alle mostre di settore, preferendo invece lanciarli da soli con l’avvicinarsi della stagione degli acquisti.
Ciò significa che quest’anno al Ces lo Yota Phone non ha praticamente avuto rivali. L’unico altro stand interessante era quello della Sony, dove però erano esibiti degli smartphone classici, mentre lo Yota Phone introduce un formato completamente nuovo e sperimentale. Il portale della fiera gli ha persino assegnato il premio come Best of the Ces 2013 nella categoria telefonia mobile. Ciò che davvero conta, però, e sapere se il primo smartphone russo è riuscito a conquistare i cuori della stampa estera e dei visitatori della mostra.
Lo Yota Phone si basa sull’idea insolita (e per certi versi bizzarra) di dotare un solo apparecchio di due schermi - uno classico, a colori, e l’altro basato sulla tecnologia dell’“inchiostro elettronico”, o “e-ink” – al fine di renderlo più versatile e facile da usare.
Si prenda l’esempio dei programmi di lettura, di cui la maggior parte degli smartphone e alcuni telefoni tradizionali sono dotati: per leggere un libro l’utente deve semplicemente scaricare il programma. Quanto a facilità di lettura, gli smartphone sono tutti più o meno simili: tutto dipende dalle dimensioni e dalla qualità dello schermo.
Ed è qui che lo Yota Phone presenta un chiaro vantaggio sui suoi rivali, in quanto consente all’utente di usare l’apposito display e-ink: gli occhi forse si stancheranno di più, ma il testo appare chiaro come se fosse stampato su carta.
Il display e-ink dello Yota Phone può essere usato anche ad altri scopi. Per leggere sms, aggiornare gli stati su Facebook, decifrare mappe o curiosare tra i siti. Milioni di apps si adattano bene a uno schermo e-ink. Inoltre, mentre utilizzando attivamente lo schermo a colori la carica dello Yota Phone dura un giorno o un giorno e mezzo (come quella di ogni smartphone), l’impiego dello schermo e-ink consente a uno smartphone a piena carica di restare acceso per giorni.
Le principali caratteristiche dello Yota Phone sono note, nonché destinate a restare probabilmente immutate, così come il suo design. L’aspetto dello smartphone russo non ha nulla di particolare: si tratta di un semplice tablet di medie dimensioni, con uno schermo su entrambi i lati. Al suo interno lo Yota Phone utilizza una piattaforma Qualcomm con processore dual-core a 1.5 GHz di frequenza, 2 GB di Rame 32 o 64 GB di memoria interna su cui salvare i dati dell’utente. Entrambi gli schermi misurano 4,3 pollici, e lo schermo a principale (quello a colori) ha una risoluzione di 1.280 x 720 pixel.
La Yota Devices prevede di iniziare a vendere il suo apparecchio in Russia durante il terzo trimestre del 2013, verso settembre, a un costo preliminare di circa 500 euro (20.000 rubli). La casa produttrice intanto fa sapere che il suo scopo non è quello di produrre e vendere il maggior numero possibile di apparecchi e arricchirsi rapidamente: l’obiettivo principale è piuttosto quello di sviluppare il prodotto per sfruttarne al massimo le potenzialità, iniziare a venderlo e monitorare le reazioni dei consumatori in modo da perfezionarlo sempre di più. Soprattutto e innanzitutto, però, la Yota Devices vuole dimostrare che il nuovo smartphone è convincente, e per questo ha bisogno mettere a punto un prodotto completamente finito e perfetto.
Naturalmente lo Yota Phone rappresenta un prodotto di nicchia: non tutti hanno bisogno di uno smartphone dotato di due schermi. Tuttavia presenta un potenziale enorme, e potrebbe inaugurare una nuova categoria di smartphone segnando l’introduzione di un nuovo elemento formale negli apparecchi portatili, proprio come accaduto in passato con i sensory phone, gli smartphone QWERTY e molti altri prodotti.
Lo Yota Phone è interessante e insolito, e le circostanze in cui potrebbe rivelarsi utile sono numerose ed evidenti. È chiaro che la domanda di strumenti che permettono di connettersi a Internet e leggere libri o siti di attualità su uno schermo disegnato per rendere la lettura agevole e comoda e un apparecchio la cui atteria ha una carica prolungata non si esaurirà mai.
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