Solo il 30 per cento dei russi dichiara di mettere da parte i propri soldi (Foto: shutterstock/Legionmedia)
Attualmente solo il 30 per cento dei russi possiede dei risparmi. Il dato è rimasto praticamente invariato negli ultimi due anni. Sono i risultati di una ricerca condotta nel dicembre 2012 dal Centro russo di studi sull'opinione pubblica (Vtsiom).
Secondo i dati dei sociologi, è più frequente la presenza di risparmi tra le persone anziane (35 per cento), quelle con un'istruzione superiore (36 per cento), i moscoviti e i pietroburghesi (47 per cento). Il 67 per cento degli intervistati però dichiara di non possedere alcun risparmio. Tra gli abitanti dei piccoli centri rurali e dei villaggi la percentuale di quanti vivono alla giornata è ancora più alta: 77 per cento.
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Nella maggior parte dei casi, secondo i dati del Vtsiom, i russi mettono da parte il denaro per l'acquisto di un appartamento o di una casa. A tale scopo risparmiano il 29 per cento di coloro che hanno qualcosa da parte. Il 24 per cento dei possessori di un gruzzoletto lo mettono da parte "per ogni evenienza" o in previsione di "tempi bui". Un altro 23 per cento risparmia per potersi permettere le cure mediche.
Sono un po' meno quelli che mettono da parte del denaro per gli studi (15 per cento), le vacanze (13), l'acquisto di un'automobile (12) o il rischio di perdere il lavoro (11 per cento). Solo una piccola percentuale risparmia per comprare beni di lusso (8 per cento), terreni (7), per aprire un'attività (4) o per avere un reddito integrativo (3). Negli ultimi mesi è cresciuta la percentuale di quanti risparmiano pensando ai "tempi bui" (passati dal 20 al 24 per cento) e per le cure mediche (dal 19 al 23 per cento).
Il modo più sicuro di investire i soldi, secondo la maggioranza dei russi intervistati (55 per cento), rimane l'acquisto di un immobile. La percentuale di quanti optano per l'acquisto di oro e oggetti preziosi negli ultimi mesi è scesa dal 27 al 24 per cento. Per contro, sono aumentate le aperture di nuovi conti correnti in rubli presso la Sberbank (dal 25 al 29 per cento).
Il 9 per cento dei russi preferisce investire il denaro "in più" nell'acquisto di valuta straniera contante; il 7 per cento nell'acquisto individuale di azioni e il 3 per cento nell'acquisto di azioni dei Fondi di Investimento.
"I russi hanno livelli di risparmio molto più bassi rispetto alle altre nazioni", osserva l'analista della società di gestione finanziaria Finam Anton Soroko. Ad esempio, secondo i risultati del sondaggio condotto dalla società di ricerche di mercato Tns Emnid, in Germania solo un quarto della popolazione non possiede affatto risparmi (circa il 27 per cento).
"Il motivo fondamentale per cui la maggioranza dei russi non mette da parte risparmi è la povertà. Per questo ci si lamenta dello scarso sviluppo del mercato finanziario, e non solo. Da ciò deriva anche l'aumento del credito al consumatore, per cui la gente compra a credito le cose più basilari: il ferro da stiro, il telefono, l'aspirapolvere", osserva l'esperto del Centro per lo sviluppo dell'università nazionale Higher School of Economics (Hse) Dmitri Miroshnichenko. Eppure, secondo l'esperto, la situazione dei risparmiatori in Russia non è affatto un caso isolato. Negli Usa, ad esempio, prima della crisi si era osservata una tendenza negativa dei risparmi (i debiti avevano superato i redditi).
Anton Soroko ritiene che il motivo dell'assenza di risparmi sia da individuare non solo e non tanto nei bassi redditi, quanto nella particolare mentalità russa. "È tipico dei russi comprare spendendo gli ultimi soldi, mentre i tedeschi (come la maggior parte degli europei) sono un popolo di risparmiatori, per loro mettere qualcosa da parte è un elemento importante nella vita".
"Inoltre, l'aumento del benessere della popolazione da noi non è strettamente correlato con il desiderio di accumulare; anzi, in determinate circostanze sono praticamente due variabili indipendenti", osserva Soroko.
Secondo l'analista finanziario, per aumentare la percentuale dei risparmiatori russi non basta aumentare il benessere della popolazione. "Bisogna far crescere la fiducia dei consumatori nel futuro, costruendo un sistema economico in cui risparmiare convenga più che spendere", sintetizza l'esperto.
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