Il ministro delle Finanze Anton Siluanov: "C'è molto da fare in materia di assicurazioni; ogni anno vedo fino a 100 compagnie in fallimento e ciò mina la fiducia dei cittadini" (Foto: Kommersant)
In un’intervista al Kommersant, il ministro delle Finanze, Anton Siluanov, ha spiegato perché la Russia ha deciso di istituire un mega-regolatore per la gestione del settore finanziario, come funzionerà e quali saranno gli effetti sperati.
Un mega-regolatore:
di che cosa si tratta? Perché il Ministero delle Finanze ha optato così
attivamente per una ridistribuzione dei suoi poteri a favore della Banca Centrale?
Quando è sorta la
questione dell'efficacia delle operazioni di capitalizzazione dei fondi
pensione, uno dei problemi che è stato giustamente sollevato è stata la
mancanza di un sistema di controllo e di gestione finanziaria valido. D’altro
canto, però, vantiamo un sistema ben coordinato di supervisione bancaria, un
quadro normativo ben stabilito e lo staff qualificato della Banca Centrale
russa. Tutto ciò è assente sul mercato finanziario. Dal 2005 a oggi, il volume
dei depositi della popolazione è aumentato di 11 trilioni di rubli, raggiungendo
i 13 trilioni di rubli, mentre i depositi non bancari da parte della
popolazione, durante lo stesso periodo, sono aumentati solo di 1,3 trilioni di
rubli, fino a 1,56 trilioni di rubli. La differenza in termini di
partecipazione della popolazione è di quasi dieci volte, in parte proprio
perché la gestione e supervisione finanziaria non sono regolate come dovrebbero.
In queste circostanze, a nostro avviso, è molto più saggio affidare questo
settore alla Banca di Russia, piuttosto che cercare di riformare completamente
l'attività del regolatore del governo. Dopo tutto, la Banca Centrale russa è un
istituto finanziario e come dimostra la prassi internazionale, è molto più
efficace affidare nelle mani di un’unica entità, la supervisione su base
consolidata dell'intero mercato finanziario. Per questo motivo, il governo ha
elaborato una serie di proposte per la creazione di un unico regolatore e
riteniamo che la loro attuazione darà dei risultati positivi, nel momento in
cui i cittadini andranno a scegliere gli strumenti per investire i loro risparmi.
E il mercato finanziario è pronto
ad accogliere queste novità?
Certo, il mercato finanziario russo non si è sviluppato come volevamo. La quota della Russia nella capitalizzazione del mercato azionario globale sta gradualmente
diminuendo: attualmente è pari solo all’1,5 per cento, che è inferiore
alla quota del Paese sul Pil mondiale (2,7 per cento). Senza uno
sviluppo adeguato del mercato finanziario sarà impossibile raggiungere l’obiettivo definito dal Presidente: un aumento
della quota degli investimenti sul Pil dal 20 al 25 per cento entro il 2015, e al 27 per cento entro il 2018. Molto è già stato fatto. Ad esempio, tutto è pronto per far partire il Depositario centrale: le obbligazioni di
prestito federale (Ofz) saranno liquidate attraverso
Euroclear a partire dal 2013, mentre le quote di partecipazione
a partire da luglio del 2014. I servizi forniti sui mercati valutari, dei titoli
e delle materie prime sono finalmente esenti Iva. Si sta pensando di esentare anche il reddito
da investimenti, dall'imposta sul
reddito delle persone fisiche. Sono state determinate
le basi per le operazioni con i fondi
comuni di investimento e al fine di garantire un flusso di beni di investimento di qualità si sta valutando la possibilità di una privatizzazione
solo sui mercati russi. Per il momento, il 30 per cento del turnover della
Borsa di Londra è costituito dallo scambio di quote di partecipazione di società russe. Tuttavia,
c’è ancora molto da fare. Il compito più importante è completare la
capitalizzazione della controparte centrale, una volta fatto ciò saremo in
grado di risolvere numerosi problemi, tra cui la liquidità dei mercati finanziari e lo sviluppo del commercio dei derivati.
È essenziale lanciare il modello T+2
per le intermediazioni finanziarie così da rendere le
operazioni in borsa più convenienti; dopodiché bisogna portare a termine i
lavori per l'istituzione dell’istituto dei conti di investimento individuali, la cui tassazione
sarà anche unificata con le altre
forme di investimenti individuali. Una questione chiave che va risolta sono i problemi
legati alla cosiddetta rivalutazione
negativa del risparmio previdenziale, che calcola
gli interessi non sul lungo termine, bensì su base annuale, garantendo comunque
il pagamento del risparmio previdenziale una volta raggiunta l’età
pensionabile. Va anche studiata la questione della successione
dei risparmi previdenziali. Inoltre, bisogna prestare
attenzione allo status dei fondi
pensione non governativi che per il momento sono delle entità no-profit, il che
limita il loro buon funzionamento.
È importante introdurre una
differenziazione dei prodotti di investimento in termini di grado di assunzione dei rischi per i futuri pensionati, ad esempio, in base
all'età ed, eventualmente, al livello di
propensione al rischio. Rimane
molto da fare anche nel settore delle assicurazioni. Ogni anno
si assiste al fallimento di un centinaio di compagnie assicurative, il che causa una
riduzione del livello di fiducia da parte dei cittadini nei confronti di questo
settore, soprattutto per quanto riguarda i prodotti
di assicurazione sulla vita. Secondo gli
esperti del settore, solo con la
fiducia ritrovata della popolazione, l’ammontare dei risparmi in questo settore potrebbe raggiungere il trilione di rubli entro il 2020, rispetto
ai 22 miliardi di rubli di adesso.
A che punto è il progetto per la
creazione dell’Agenzia finanziaria russa (Rosfinagentstvo)?
In un
messaggio all'Assemblea
federale, il Presidente ha chiesto di creare tutte le condizioni affinché
l’Agenzia finanziaria russa possa iniziare a essere operativa l'anno prossimo. A settembre 2013,
il governo ha presentato in seno alla
Duma di Stato alcuni emendamenti al Codice di bilancio, in modo da creare la base giuridica per l'istituzione dell’Agenzia
finanziaria russa. Il dibattito alla Duma procede
non senza difficoltà. Abbiamo presentato diversi materiali supplementari e
ci aspettiamo che all'inizio del prossimo anno i
deputati daranno luce verde alla creazione di questo ente.
Nel 2013, anche la gestione dei
fondi sovrani passerà nelle mani dell’Agenzia finanziaria russa?
Sì. Solo in questo modo potremo realizzare l’aspirazione del Presidente
di raggiungere,
sul mercato finanziario nazionale, investimenti fino a 100 miliardi di rubli.
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