Così questi due quadri russi vietati in patria sono stati appesi alla Casa Bianca di Washington

Robert Knudsen. Fotografie della Casa Bianca. Biblioteca e Museo presidenziale John F. Kennedy; Galleria Corcoran
Erano stati dipinti dal celebre pittore Ivan Aivazovskij come forma di gratitudive verso gli aiuti forniti dagli Stati Uniti in un periodo di carestia in Russia

Nel 1963, durante la presidenza di John F. Kennedy, su una parete della Sala Roosevelt della Casa Bianca erano appesi due quadri: uno raffigurava una nave vicino alle coste dell’Impero russo, l’altro un contadino russo che sventolava la bandiera americana. Si dice che in quel periodo, in Russia, questi dipinti dell'artista Ivan Aivazovskij fossero vietati nel tentativo di cancellare una pagina oscura della storia del Paese.

I quadri

Il primo quadro raffigura una nave americana che attracca in un porto russo del Mar Baltico; una folla di persone saluta i marinai americani.

La nave degli aiuti, 1892

Nel secondo dipinto, invece, si vede una troika, un tipo di attacco per tre cavalli, per carrozze o slitte, esclusivamente russo. Nella carrozza ci sono due uomini; una persona tiene le redini mentre l'altra sventola la bandiera americana a una folla di osservatori che salutano da entrambi i lati della strada. Su una delle case di legno costruite lungo la strada si intravedono alcune bandiere russe.

La distribuzione del cibo, 1892

Appese così insieme, le due tele testimoniano un momento buio della storia russa: nel 1891-1892, infatti, una grossa carestia mise in ginocchio il popolo russo. Provato dalle sofferenze dei suoi compatrioti, il pittore Aivazovskij produsse queste due tele, spinto da un sentimento di riconoscenza per gli aiuti umanitari inviati dagli Stati Uniti alla popolazione russa.

La strada verso la Casa Bianca

Nel 1892, Ivan Aivazovskij fece un viaggio negli Stati Uniti; all’epoca era già un artista piuttosto conosciuto sia nell’Impero russo che all'estero.

Durante il suo soggiorno negli USA, Aivazovskij allestì una mostra personale a New York con 24 tele; fra quei quadri c’erano anche i dipinti sopra citati, intitolati “La nave dei soccorsi” (nota anche come “La nave degli aiuti”) e “La distribuzione del cibo”.

All'interno dela Casa Bianca, Washington, D.C.

Noto per la sua natura generosa, Aivazovskij presentava spesso i suoi dipinti come regali. “La nave dei soccorsi” e la “La distribuzione del cibo” furono esposti alla Corcoran Gallery of Art di Washington. 

Il presidente John F. Kennedy assiste alla cerimonia di giuramento delle infermiere dell'esercito degli Stati Uniti.

Quando JFK divenne presidente, nel 1961, le tele furono trasferite alla Casa Bianca su iniziativa di Jacqueline Kennedy.

Il presidente John F. Kennedy ride con l'imperatore d'Etiopia, Hailé Selassié I, durante uno scambio di doni alla Casa Bianca

I dipinti scomparvero dalla vista del pubblico nel 1979, perché finirono in una collezione privata, ma riemersero nel 2008 all'asta di Sotheby. Lì sono stati venduti per 2,4 milioni di dollari a un filantropo che li ha ritrasferiti alla Corcoran Gallery di Washington.

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Arte vietata?

Dopo essere venuti a conoscenza della carestia che stava colpendo la Russia - una carestia che si diffuse rapidamente nel territorio tra gli Urali e vicino al Mar Nero - e delle misure inadeguate del governo per fermare la fame, negli Stati Uniti alcuni privati formarono il cosiddetto “Russian Famine Relief Committee of the United States”.

Questa organizzazione caritatevole, che non trovò ovviamente il sostegno del governo statunitense, veniva finanziata perlopiù da donazioni private sotto la guida di William Edgar, editore del settimanale North Western Miller. 

L'imperatore d'Etiopia, Hailé Selassié I, firma in un libro durante uno scambio di doni con il presidente John F. Kennedy (non presente nella foto) nella Casa Bianca

Il 16 marzo 1892, in un porto russo del Mar Baltico arrivò la prima nave che trasportava aiuti umanitari americani: cibo, grano e farina di mais. Dall'inizio della primavera alla metà dell'estate del 1892, approdarono in Russia cinque navi cariche di cibo, per un valore di circa 1 milione di dollari, con 10.000 tonnellate di cibo.

“Siamo tutti profondamente toccati dal fatto che delle navi cariche di cibo arrivino dall'America”, disse il futuro imperatore Nicola II, che all'epoca coordinava gli sforzi dei soccorritori.  

Ma si narra che suo padre, l'imperatore Alessandro III, non avesse apprezzato il gesto, perché inavvertitamente metteva in dubbio la sua capacità di gestire e placare la crisi interna. La carestia non solo causò grandi sofferenze ai contadini russi, ma mise anche in luce l'inadeguatezza dell'organizzazione sociale dell'Impero russo - caratterizzata da un ampio divario tra ricchi e poveri - e l'incapacità del governo zarista di affrontare con decisione il problema.

Il presidente John F. Kennedy (al centro) si rivolge a un gruppo di leader sindacali latinoamericani nella Casa Bianca, Washington

Quando le prime navi statunitensi arrivarono in Russia, Aivazovskij volle ricambiare quel gesto generoso degli americani: creò quindi due dipinti che documentavano l'arrivo della prima nave in un porto russo e il processo di distribuzione di cibo dagli Stati Uniti nell'Impero russo.

Secondo alcune fonti, poiché l'intera storia poteva potenzialmente minare l'immagine dell'imperatore russo Alessandro III, si impedì che quei due dipinti venissero esposti in Russia. Nonostante non sia mai esistito un decreto scritto che vietasse le due tele nell’Impero russo, alcune fonti sostengono che questi quadri sarebbero vietati ancora oggi nella Federazione. 

Ovviamente non ci sono prove a sostegno di questa affermazione, ma vale la pena ricordare che i due dipinti non sono mai stati esposti pubblicamente né nell'Impero russo, né nell'URSS, né nella Russia moderna.

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