Caterina Caselli nel docufilm di Renato De Maria
Ufficio stampa“Il cinema russo? È sempre stato per me un grande punto di riferimento. E l’idea di presentare a Mosca il mio film mi entusiasma molto”. C’è ardore e gratitudine nella voce di Renato De Maria, uno dei registi i cui lavori saranno presentati all’Italian Doc Fest di Mosca (11-15 dicembre 2021), l’unico festival del cinema documentario italiano in Russia. Raggiunto al telefono qualche giorno prima dell’inizio della kermesse, De Maria ha raccontato a Russia Beyond la genesi del suo docufilm “Caterina Caselli. Una vita, cento vite”, ma anche il suo legame con la Russia, la letteratura e il cinema russo.
“L’idea di questo film è nata da un incontro tra me e Caterina, durante il quale lei mi ha espresso il desiderio di realizzare un film sulla sua vita - ha detto il regista -. Ci siamo parlati fin da subito come se fossimo amici di vecchia data, e ciò ci ha permesso di elaborare un’idea simile al flusso delle sue memorie; una confessione aperta al pubblico. Ne è venuta fuori una biografia estremamente sincera”.
Il “ritratto” della cantante Caterina Caselli verrà proiettato nello storico cinema “Karo 11 Oktyabr” della capitale russa insieme alle altre sei pellicole - premiate e apprezzate a livello internazionale - selezionate dal festival.
Caterina Caselli
Ufficio stampa“So che i russi amano molto i cantanti italiani e questa sarà l’occasione per concedersi un viaggio nella musica italiana dagli anni ’60 - spiega De Maria -. Infatti, grazie a Caterina, abbiamo incontrato anche dei miti come Paolo Conte e Guccini. Ma sarà un’occasione anche per raccontare la forza e il coraggio di una donna che è sempre andata controcorrente, seguendo il suo intuito: un esempio universale per ogni persona che ama non solo la musica, ma anche la perseveranza, la grinta, la costanza, il desiderio di realizzare qualcosa. Un messaggio che vale per tutti, soprattutto per i giovani e le giovani donne”.
La Russia, per De Maria, ha sempre avuto un posto speciale: “Sono cresciuto leggendo Dostoevskij - racconta -. Lo amo tantissimo, è un autore che ammiro molto. I suoi romanzi sono fondamentali! Di recente ho letto con grande piacere il libro di Paolo Nori ‘Sanguina ancora. L'incredibile vita di Fëdor M. Dostojevskij’, che ha riacceso in me la voglia di letteratura russa. Ma amo tantissimo anche Gogol e Tolstoj”.
Anche il cinema, secondo lui, è insuperabile: “Oserei dire che il cinema è stato creato dai russi; o meglio: lo hanno trasformato in arte! - dice De Maria -. Amo moltissimo i maestri russi del cinema e credo di aver subito una certa influenza di Tarkovskij. Ho apprezzato molto anche il più recente ‘Loveless’ di Andrej Zvyagintsev. Tra i registi che più ammiro c’è Sokurov: vorrei stare tutta la vita al suo fianco sul set per vedere come gira i suoi film e come organizza il lavoro. Lui è un vero mito!”.
Oltre al film “Caterina Caselli. Una vita, cento vite”, nell’ambito dell’Italian Doc Fest saranno presentati anche i documentari “The Rossellinis” di Alessandro Rossellini, “Fellinopolis” di Silvia Giulietti, “Django & Django” di Steve Della Casa e Luca Rea, “La macchina delle immagini di Alfredo C.”, di Roland Sejko, “Italia. Il fuoco, la cenere”, dei francesi Celine Gailleurd e Olivier Bohler e “We are the thousand” di Anita Rivaroli.
All’Italian Doc Fest saranno presenti i registi Alessandro Rossellini, Anita Rivaroli, Celine Gailleurd e Olivier Bohler, che a Mosca incontreranno il pubblico e presenteranno i propri film.
L’Italian Doc Fest è organizzato da Cinecittà, con il patrocinio dell'Ambasciata d’Italia nella Federazione Russa, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Mosca e la media-partnership, tra i tanti, anche di Russia Beyond.
Per saperne di più sul festival, cliccate qui; per i biglietti, cliccate qui
Per utilizzare i materiali di Russia Beyond è obbligatorio indicare il link al pezzo originale
Iscriviti
alla nostra newsletter!
Ricevi il meglio delle nostre storie ogni settimana direttamente sulla tua email