L’Istituto Luce-Cinecittà, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura, presenta a Mosca, nella prestigiosa sede del Documentary Film Center (DFC), il 1° Italian Doc Fest: tre giorni di proiezioni (dal 18 al 20 giugno), per condividere con il pubblico russo alcuni dei più interessanti documentari italiani degli ultimi anni, sottotitolati in russo.
“Presentare questi documentari a Mosca significa portare pezzi di realtà italiana alla prova di un’audience ideale - dice Enrico Bufalini, direttore Archivio Storico, Cinema e Documentaristica dell’Istituto Luce Cinecittà, volato nella capitale per la presentazione del festival -. Quello russo, infatti, è un pubblico vivace ed esigente. E sarà affascinante valutare l’accoglienza di questi film”.
Abbiamo puntato a offrire una varietà di generi: dal documentario storico destinato a un pubblico più grande e più colto, al cosiddetto cinema del reale, che racconta la società moderna, il malessere e i problemi delle nuove generazioni con un linguaggio universale e più comprensibile.
Ci siamo basati perlopiù sull’esperienza: la nostra struttura organizzativa è composta anche dalla società che promuove i film italiani di finzione nei festival internazionali, fra cui il festival del cinema di Mosca. Abbiamo quindi messo a frutto questa conoscenza del pubblico russo, unita all’esperienza degli operatori che lavorano nella distribuzione del cinema italiano nella Federazione.
In questo primo incontro conoscitivo abbiamo discusso l'organizzazione dei due archivi a livello tecnico, il processo di restauro, la conservazione dei materiali e il lavoro di digitalizzazione. Ci siamo proposti di analizzare i rispettivi contenuti per verificare quali filmati e documenti storici possono completare e migliorare i due archivi.
Vogliamo inoltre collaborare con attività di formazione e di digitalizzazione, perché siamo convinti che ci possano essere delle best practice da intercambiare.
Credo che sia importante puntare sulla film education: i giovani oggi hanno tempi di concentrazione molto bassa, e il pubblico delle sale cinematografiche sta invecchiando e diminuendo progressivamente. Il nostro compito è quindi quello di educare e ampliare il pubblico di domani.
I produttori di contenuti come noi devono cercare linguaggi nuovi per avvicinare le nuove generazioni ai filmati d’archivio. Per fare un esempio: la metà degli spettatori, quando vede una scena in bianco e nero, abbandona la visione. Non possiamo quindi pensare di poter convincere milioni di ragazzi a guardare un film in bianco e nero: dobbiamo puntare sulla colorizzazione dei vecchi filmati.
Devo ammettere che grazie al lavoro di squadra, al sostegno dell’Ambasciata e dell’Istituto di Cultura, è stato abbastanza semplice. Le relazioni sono buone e non ci sono stati particolari problemi.
Per saperne di più sul festival, cliccate qui.
Per maggiori informazioni sulla sede e gli orari delle proiezioni, cliccate qui
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