Lo spettacolo “Trilogy”, un atto unico ispirato alla “Divina Commedia” di Dante Alighieri, portato in scena dalla compagnia No Gravity Dance.
ufficio stampaÈ stato definito un “architetto del corpo umano”, “creatore di straordinario talento visionario”. Ideatore di “un’intuizione fisica e poetica” dalle quali prende letteralmente il volo il suo spettacolo. Emiliano Pellissari, 42 anni, insieme alla compagnia No Gravity Dance, ha presentato per la prima volta al pubblico russo il suo spettacolo “Trilogy”, un atto unico ispirato alla “Divina Commedia” di Dante Alighieri. Una rappresentazione onirica e surreale, portata in scena al Teatro Helikon Opera della capitale russa, dove il 21 dicembre si è registrato il tutto esaurito.
In un gioco di corpi che sfidano la gravità, volteggiando sulla scena con coreografie geometriche imperscrutabili, a metà tra l’arte acrobatica e l’illusionismo, Pellissari ha sedotto il pubblico di Mosca. Rendendo omaggio nella Terra dei Cremlini al Padre della lingua italiana, di cui quest’anno ricorrono i 750 anni dalla nascita.
Fonte: YouTube
“È la prima volta che veniamo in Russia. E abbiamo ricevuto un’accoglienza straordinaria - racconta Pellissari al termine della rappresentazione -. In platea c’era un pubblico attento e caloroso. Si vede che si tratta di un pubblico colto, preparato”.
In novanta minuti di spettacolo Pellissari trasforma i personaggi danteschi in menti, ricordi, visioni, idee. In una parola, anime. “Dante mi ha sempre affascinato. È il mio autore preferito e si adatta molto alla mia sensibilità stilistica. È dal 2006 che presentiamo questo spettacolo. Quest’anno, per l’anniversario della nascita di Dante Alighieri, la direttrice dell’Istituto italiano di cultura Olga Strada ha fortemente voluto che inserissimo nel nostro tour anche una tappa moscovita, per rendere omaggio al nostro poeta in Russia”.
Una trasferta che ha dato soddisfazione, seppur con qualche difficoltà. “Il nostro è uno spettacolo importante, con una struttura scenica significativa, non è stato semplice organizzare il viaggio e trasferire l’attrezzatura - spiega il coreografo -. Ad ogni modo, una volta giunti qui, abbiamo ricevuto una calda accoglienza”.
Dall’Inferno al Paradiso il viaggio di Pellissari si smaterializza sempre di più, fino a rendere immateriali e poco riconoscibili gli episodi e i protagonisti del Poema. Un percorso seguito con coerenza anche dalle musiche, che perdono peso e acquistano leggerezza, sposando - grazie al ricorso all’elettronica - le tendenze della produzione contemporanea.
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