I collezionisti dell’arte russa

Frequentano gli atelier dei più grandi artisti della Federazione e posseggono capolavori dal valore inestimabile. Ecco chi sono i principali collezionisti d’arte contemporanea. Fra questi, anche l’italiano Alberto Sandretti

RBTH ha parlato con i principali collezionisti stranieri d’arte contemporanea russa per scoprire come abbiano iniziato a collezionare opere d’arte, dove sia possibile ammirare le loro collezioni e quale futuro sognino per loro.

Pierre Christian Brochet

Foto: Ria Novosti

Il francese Pierre Brochet è arrivato a Mosca nel 1989 con l’incarico di aprire una filiale della casa editrice Flammarion e non ha più lasciato la capitale russa. Si è sposato con un’artista russa, ha fondato la casa editrice Avangard ed è diventato un collezionista.

Stando alle parole di Brochet, la sua collezione comprende più di 400 opere, tutte e 400 realizzate da artisti russi in Russia. Tra di esse figurano capolavori di Georgy Guryanov, Vladislav Mamyshev-Monroe, Yuri Albert e Pavel Pepperstein, opere del gruppo "Blue Noses”, e così via.

Negli anni 2008-2009, Brochet ha organizzato in collaborazione con diverse società private una mostra itinerante che ha toccato sette città russe, da Vladivostok a Krasnodar.

“In ciascuna città abbiamo organizzato dei seminari. Volevamo spiegare perché è importante conoscere l'arte contemporanea e capire chi fra gli artisti sia oggi particolarmente apprezzato”, spiega Brochet. Secondo il collezionista, il progetto ha destato un grande interesse, in parte perché era anche la prima volta che in alcune città veniva organizzata una mostra d’arte contemporanea.

Brochet afferma di non essere interessato a ciò che accadrà alla sua collezione dopo la sua morte. "L’importante è che in qualche modo cerchiamo di sostenere e promuovere una cultura che diventerà poi la cultura dei nostri nipoti e pronipoti."

Paquita Escofet-Miro

Foto: archivio personale

Paquita Escofet-Miro ha studiato filologia russa presso la Sorbona di Parigi, e nel 1979 si è trasferita a Mosca, dove ha trovato lavoro presso l'ambasciata francese.

È a Leningrado, tuttavia, che la francese ha iniziato a collezionare pezzi d’arte. Secondo Paquita (nell’ambiente la conoscono tutti solo per nome), la collezione è andata formandosi "in maniera del tutto naturale". "Vivevo tra artisti, erano amici miei", spiega. Con gli artisti di Mosca la collezionista ha tardato un po’ di più a fare amicizia, al trattarsi di un circolo più chiuso. Con il tempo, però, nella sua collezione sono arrivate anche opere di Giya Abramishvili, Konstantin Latyshev e Boris Matrosov.

Nel 2010, durante l’anno incrociato Francia-Russia, si è celebrata una mostra della sua collezione a Parigi. Di tanto in tanto Paquita presta le proprie opere anche per alcune mostre nazionali. Nel 2010, ad esempio, le sue opere sono state esposte a Londra.

"In Russia per il momento non si è svolta ancora nessuna mostra della mia collezione. Questo è il mio problema principale”, spiega Paquita. "Nel 2013, ho pubblicato un catalogo, ma mi è costato parecchio. Pensavo che dopo la pubblicazione del catalogo, i musei e i curatori russi si sarebbero interessati alla mia collezione, invece non è successo niente”, si lamenta la collezionista.

Non si sa che futuro attenda la sua collezione. Paquita osserva tristemente che, forse, si vedrà costretta a venderne una parte. Nel frattempo, organizza regolarmente delle mostre gratuite nel suo appartamento.

Alberto Sandretti

L’italiano Alberto Sandretti è arrivato a Mosca nel 1956 per studiare presso la Facoltà di Filosofia dell'Università Statale di Mosca e ha iniziato a collezionare arte russa già durante gli studi.

 
 Foto: Ria Novosti

I primi artisti con cui Sandretti è venuto a contatto erano artisti non ufficiali, in altre parole proibiti. La sua cerchia di amici includeva Edward Steinberg, Boris Sveshnikov, Oscar Rabin e Dmitry Plavinsky. Molte delle opere di questi artisti figurano nella sua collezione.

Oltre ai dipinti di artisti non ufficiali, Sandretti ha acquistato anche opere piuttosto interessanti appartenenti all'arte sovietica ufficiale. Nella sua collezione figurano anche porcellane propagandiste, manifesti, distintivi e documenti, per un totale di oltre 20mila articoli.

Le opere della collezione Sandretti sono apparse nelle più importanti mostre d’arte russa a livello internazionale, tra cui anche la biennale di Venezia.

"La cultura occidentale conosce l’arte russa non ufficiale grazie a collezionisti come Sandretti", spiega Alexandra Obukhova, curatrice della mostra dedicata alla collezione di Sandretti tenutasi nel 2007 nella città italiana di Rovereto. "C'è stato un momento in cui Sandretti avrebbe voluto realizzare una mostra anche in Russia, ma non ha ricevuto nessun riscontro dalle istituzioni ufficiali”.

Sandretti ha intenzione di consegnare la sua collezione a un museo. Per il momento però non si sa ancora quale. Per il collezionista è importante che le sue opere compartano lo stesso tetto con un centro dedicato allo studio della cultura russa del XX secolo.

Jean Jacques Gueron

Foto: archivio personale

Jean Jacques Gueron ha iniziato a collezionare opere d’arte russe al di fuori dei confini dell'URSS. Dopo aver fatto la conoscenza di Mikhail Shemyakin, l’imprenditore francese ha iniziato a frequentare i laboratori di vari artisti russi e ad acquistare le loro opere. Come conseguenza, nella sua collezione figurano i capolavori di quasi tutti gli artisti che vivevano in Francia in quegli anni: Oleg Tselkov, Oscar Rabin, Edward Steinberg e Lidia Masterkova. La collezione comprende in totale diverse centinaia di capolavori.

In Russia, Gueron è capitato per la prima volta solo nel 1989. È arrivato a Mosca per una grande mostra di opere di Shemyakin, nella quale comparivano anche alcuni pezzi della sua collezione.

La collezione di Gueron viene spesso esposta in Europa. Negli ultimi anni è stata particolarmente richiesta in Spagna. In Russia, invece, per il momento, non è stata ancora presentata interamente, nonostante la volontà del collezionista.

Gueron è già in pensione e non si dedica ormai quasi più ad ampliare la sua collezione. Come se non bastasse, a detta del collezionista francese, le opere migliori di quegli anni sono sempre più difficili da rintracciare sul mercato. “Mi piacerebbe dare la mia collezione o parte di essa a un museo in Francia che possa essere interessato in questi artisti”.

Simon Mraz

Foto: Ria Novosti

Storico dell'arte di formazione, Simon Mraz è arrivato a Mosca da Vienna nel 2009 per dirigere il Forum della cultura austriaca. Parte del suo lavoro era organizzare mostre. È stato così che il collezionista ha iniziato a relazionarsi con artisti, tra cui molti russi, e a comprare i loro lavori.

La sua collezione comprende opere di artisti come Andrey Kuzkin, Alexander Povzner, Haim Sokol, Alisa Joffe e Anna Zhelud.

Mraz sostiene di comprare opere d'arte non con l’obiettivo di mostrarle a un ampio pubblico. A volte usa il suo appartamento come spazio espositivo, ma non per presentare la sua collezione. Nel 2011, ad esempio, l’appartamento di Mraz ha ospitato la mostra "Gute Aussichten", durante la quale l'artista Andrey Kuzkin ha dipinto per intero una delle stanze di colore nero. La stanza si è conservata così fino ad oggi e Mraz considera questa installazione parte della sua collezione.

"In Russia non è molto comune che persone che non sono milionarie acquistino quadri. Quanto mi piacerebbe che ci fossero centinaia, migliaia di persone con un reddito medio, entusiaste e innamorate dell’arte contemporanea russa”, spiega Mraz. Se fosse così, secondo il collezionista, l’arte contemporanea in Russia non farebbe altro che fiorire.

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