La poesia di quel Sentimento Barbaro

Natalia Stepanova, poetessa russa di nascita, italiana di adozione, ha raccolto in un volume i versi scritti negli ultimi anni: ricordi ed emozioni fermati sulla carta, attraverso una lingua - l’italiano - che lei ama ed elogia. Il libro verrà presentato il 24 settembre a Roma
 
La copertina del libro

Poesie tra loro eterogenee. Ognuna unica e importante a modo suo. “Perché ogni ultima poesia che scrivo è particolare. Ogni poesia è un attimo che colgo dentro di me.”

Il 24 settembre 2014 il Centro Russo di Scienza e Cultura di Roma ospiterà la presentazione del volume “Il Sentimento Barbaro” (edito da La Vita Felice) della poetessa e traduttrice russa Natalia Stepanova, che ha raccolto, adattandole per la pubblicazione - poesie scritte nell’arco di qualche anno, successive al suo ultimo volume pubblicato nel 2005.

Insieme a lei ci saranno amici, poeti e personalità del panorama italiano e russo che si ritroveranno per parlare e discutere dei contenuti di questa ultima creazione dell’autrice russa di nascita, ma italiana d’adozione.

Come è facile intuire leggendo il componimento d’apertura del volume, che porta il suo stesso titolo, il “Sentimento Barbaro” altro non è che il sentire comune a chi è straniero rispetto all’osservatore - “barbaro come lo erano i romani per i greci”, spiega l’autrice. Ed è, in fin dei conti, una riflessione esplicitamente autobiografica, dato che quello straniero è la Stepanova stessa che “essendo barbara e scrivendo in una lingua che non è mia, porto il mio sentimento, il sentimento universale degli esseri umani. Io russa scrivo in italiano e porto il mio sentimento russo nella vostra lingua”. Il titolo, come spesso accade, è arrivato per ultimo, mentre l’autrice stava lavorando alla pubblicazione della sua raccolta di poesie e al tempo stesso alla traduzione di alcuni componimenti del poeta Boris Rhyzhy: fu il suo supervisore a farle notare la peculiarità di quell’“italiano russificato”, con cui la Stepanova cercava di rendere il sentire russo ai lettori del Bel Paese.

L'autrice

Natalia Stepanova, nata a Saratov, Russia. Vive e lavora a Roma dal 1972.Ha pubblicato due libri di poesia in lingua italiana. Ha tradotto in lingua russa, in collaborazione con E. Vaghin, il romanzo di Barbara Alberti Gelosa di Majakowskij. Varie pubblicazioni di sue poesie e di alcuni suoi saggi sono apparse negli anni su riviste italiane e russe. Ha ricevuto diversi premi per la poesia. Fa parte della Giuria del Premio Internazionale "Pushkin". Conduce la rubrica di poesia La Russia in versi sulla versione italiana del giornale Russia Beyond the Headlines.

Quella strana commistione - di lingue, ma anche di sensibilità - tra italiano e russo diede l’ispirazione per la creazione della poesia “Il Sentimento Barbaro”, che l’autrice ha scelto poi come titolo del volume.

Considerato anche l’ampio spazio temporale durante il quale sono state scritte le poesie, non c’è un tema unico che funge da filo conduttore, quanto piuttosto ciò che Elio Pecora, nella prefazione, definisce “il demone dell’ispirazione”, che “suggerisce, spinge, accende, strema, e conduce per ritmi veloci, dentro dense percezioni”.  

Se non è possibile individuare una tematica di raccordo, ciò che senz’altro accomuna le poesie racchiuse nell’opera - e queste all’intera produzione poetica della Stepanova - è la scelta dell’italiano, “la lingua di Dante” che affascina la poetessa al punto da renderlo il linguaggio dei suoi principali componimenti. La scelta dell’italiano è anche una naturale conseguenza del suo vissuto: “Ci sono alcune parole di cui mi innamoro, è come se percepissi al tatto tutto il loro significato, le radici più profonde delle parole che hanno radici in latino e hanno un significato pieno come una rivelazione”. Del resto, nel momento in cui la Stepanova si trasferì a Roma nel 1972, la lingua madre si trasformò ben presto in una lingua “morta” (non v’erano, a ben considerare, molte occasioni per esercitare il russo!), perché “la lingua è tradizione, radici, rappresenta l’evolversi di un Paese, di una cultura”. “Per tradurre bene in una lingua bisogna che tutto attorno a te parli quella lingua, e a casa mia le sedie, i tavoli e tutto il resto parlano italiano!”  

 

Scopri la rubrica "La Russia in versi"
della poetessa Natalia Stepanova

Le poesie scritte e raccolte ne “Il Sentimento Barbaro” sono la trasfigurazione di momenti, di gioia e di inquietudine, “raffreddati” e depurati da un’emotività eccessiva: l’unico modo possibile, ad avviso dell’Autrice, per consentire una fruizione libera del testo, per dare la libertà al lettore di interpretare le parole a suo modo, di scegliere la sua chiave di lettura, senza nessuna via ermeneutica preimpostata.

Nella poesia “Della mia Russia” Natalia Stepanova racconta la sua infanzia, quella nostalgia, “destinata a cristallizzarsi, della neve, di Esenin che è il primo poeta di cui mi innamorai.” Quella “Russia vituperata” che “mi manca e che porto nel cuore. È una Russia che mi manca ma che non potrei rivivere perché legata al Paese dell’infanzia, dei sogni…Un paese delle meraviglie dove sono nata e cresciuta ma che, essendo legata ad un passato che non posso rivivere, non esiste più”.

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