Il Festival del cinema di Mosca, la mostra di Rubens e Van Dyck, la collezione d’arte d’avanguardia, la moda staliniana e il concerto di Aleksej Ajgi. Il meglio della settimana, selezionato per voi da Rbth.
16 giugno (lunedì)
Foto: ufficio stampa
Nella “Sala di marmo” del Museo Russo, dove è ubicato il Museo Ludwig, s’inaugura la mostra dal titolo “Arte internazionale del XX secolo: idee e tendenze”. Uno dei motivi d’interesse del Museo Ludwig è costituito anche dal suo franchising. Il ricco mecenate Peter Ludwig ha coltivato per tutta la sua vita due hobby: collezionare opere d’arte e poi donarle. Ludwig collezionava un po’ di tutto: dalle antichità all’arte contemporanea del XX secolo. Nel 1957 ha donato 300 quadri a Colonia, dove in seguito è stato inaugurato il Museo Ludwig. Da allora si potrebbe dire che non è più riuscito a trattenersi e ha elargito doni a destra e a manca. Così, oltre a quello di Colonia, esistono un’infinità di musei Ludwig sparsi in tutta Europa e in parecchie città tedesche così come a Vienna, Budapest, Pechino e persino a Cuba.
A Pietroburgo il Museo Ludwig è stato inaugurato nel 1995. Poco prima della morte Ludwig e sua moglie hanno fatto dono alla città di 118 opere di arte contemporanea provenienti da paesi diversi, che vanno dalla Pop art americana al concettualismo. Nella mostra in corso verranno presentate opere appartenenti sia alla collezione del Museo Ludwig che a collezioni private, esposte in precedenza nel museo. Si tratta di lavori di Timur Novikov, Judith Rothschild e Sergej Esajan e di altri artisti contemporanei.
18 giugno (mercoledì)
Foto: Ria Novosti
Alla Biblioteca Nazionale russa di Pietroburgo verrà inaugurata un’interessante mostra documentaria e archivistica dal titolo: "La moda di un’epoca e un’epoca nella moda: abbigliamento e costume negli anni 1927-1953" (ossia nel periodo staliniano). Gli anni di Stalin non vengono comunemente associati all’ambito della moda. Si trattava di un’epoca travagliata. I nemici erano dovunque, il paese devastato e poi è arrivata la guerra. Tuttavia, le persone desideravano di continuare a vestirsi bene come un tempo. Soprattutto le donne. Si pubblicavano giornali di moda è il più diffuso, e ampiamente documentato alla mostra, era “Modelli di stagione”, ormai una rarità bibliografica.
19 giugno (giovedì)
Foto: Itar Tass
A Mosca avrà inizio la 36esima edizione del Festival internazionale del cinema che si concluderà il 28 giugno. Si tratta del principale evento culturale russo, insieme al Concorso Chajkovskij. In concorso il film giapponese Watashi-No Otoko (Il mio uomo) di Kazuyoshi Kumakiri, lo svizzero Il paese dei sogni e il turco Io sono l’occhio e molti altre opere ancora. Oltre ai film in concorso, verranno presentate numerose rassegne parallele, come “8 film e mezzo”, in cui saranno proiettate delle vere chicche cinematografiche, “L’impronta russa” il cui motto è “Noi visti da loro” ed “Europa + Europa”, dedicata al tema della multiculturalità in un’Europa apparentemente unita, e inoltre, verrà mostrata una rassegna di film documentari e un’altra di cinema in prima linea nell’impegno sociale dal titolo “Tra fiction e non-fiction” e, infine, “Anima Latina”, un’occasione per scoprire il pianeta sconosciuto della cinematografia sudamericana.
19 giugno (giovedì)
Il 9 giugno, alla Casa internazionale della musica di Mosca, si terrà un concerto dedicato al ventennale dell’ensemble “4’33”, il principale gruppo di musica minimalista russa. A partire dal 1994 il leader del gruppo, Aleksej Ajgi, figlio del celebre poeta ciuvascio Gennadij Ajgi, ha inciso decine di album e colonne sonore, inclusa la musica di alcuni film francesi e di una serie di film europei. La musica dei “4’33” non si rifà tanto alla musica del compositore d’avanguardia John Cage, la cui opera ha ispirato il nome del gruppo, quanto a quella di Michael Nyman e ad altra musica strumentale contemporanea.
20 giugno (venerdì)
Foto: Vladimir Viatkin/RIA Novosti
Al Museo delle Belle Arti Pushkin, il più importante museo d’arte straniera di Mosca, s’inaugura una mostra di capolavori dell’arte fiamminga provenienti dalle celebri collezioni del principe del Lichtenstein. Vengono esposte 55 tele, prime fra tutte quelle di Rubens, Van Dick e Jordaens. Di Rubens saranno ospitate diciannove tele, tra cui Ritratto di bambina (Clara Serena Rubens), La scoperta del bambino Erittonio, Marte e Rea Silvia. Dieci quadri di Van Dick di vari periodi, incluso uno dei suoi più bei ritratti femminili, il Ritratto di Maria Luisa de Tassis. Saranno portati in mostra anche i quadri dei due figli di Pieter Brueghel Il Vecchio, Paesaggio con Tobia e l’angelo di Jan Brueghel e Censimento a Betlemme di Pieter Brueghel. La mostra coinciderà con la visita in Russia del principe del Lichtenstein e di suo figlio, il principe ereditario.
Articolo di Dmitrij Romendik
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