Letture in metropolitana (Foto: Ria Novosti)
La Fondazione Opinione Pubblica non è l’unica ad aver fatto alcune scoperte interessanti dopo aver indagato di recente le abitudini di lettura in Russia. “Secondo uno studio della società di ricerche TNS Russia riportato in un dossier di settore dall’Agenzia di Stampa, i cittadini russi di età superiore ai 16 anni trascorrono otto ore al giorno impegnati con media di vario tipo. La lettura assorbe soltanto l’1,8 per cento di quel tempo (pari a cinque minuti al giorno)” dice Yuri Pulya, responsabile dei Periodici, l’Editoria, la divisione stampa dell’Agenzia federale della Stampa e delle Comunicazioni di massa. “Di conseguenza, il ‘consumatore medio russo’ impiegherebbe almeno 15 giorni per leggere il romanzo in versi “Eugene Onegin” (1 ora e mezzo di lettura), mentre “Le anime morte” di Nikolai Gogol necessiterebbe di ben 1,5 mesi di lettura quotidiana (circa 5 ore di lettura)” ha aggiunto Pulya.
È difficile in ogni caso comprendere se i russi abbiano perso interesse per la lettura o se sono entrati in gioco altri fattori. Per esempio, secondo un sondaggio condotto a marzo dal Centro russo di ricerche Opinione Pubblica, i russi di fatto stanno leggendo di più, in media 4,2 libri in un dato periodo del 2013, rispetto ai 3,9 dello stesso periodo del 2011. Anche così, è possibile valutare la popolarità dei libri stampati analizzando le tirature. In Russia, come nel resto del mondo, le copie di libri stampati stanno costantemente diminuendo – anche se non in modo catastrofico. Secondo le statistiche fornite dalla Camera del libro, il numero complessivo di copie stampate nel paese nel 2012 è sceso del 12 per cento rispetto all’anno precedente.
I librai russi, in particolare i negozi di libri di Mosca, sono stati generalmente molto flessibili nel loro modo di reagire a questa nuova situazione. I negozi che vendono soltanto libri sono diminuiti nelle grandi zone urbane, e ogni libreria o catena ha cercato di mettere a punto una propria strategia e di coltivare la fidelizzazione della sua clientela. Le librerie si sono trasformate in club, caffetterie e sale conferenze. Sono state inaugurate librerie aperte 24 ore al giorno tutti i giorni dell’anno, mentre alcune si sono specializzate in un dato genere e altre hanno varato progetti itineranti. Uno di questi progetti itineranti è un autobus per bambini denominato “Bumper” che non è soltanto una libreria, ma anche un club con un programma educativo abbastanza corposo e attivo. “Non aspettiamo che la gente venga a comperare i libri da noi: siamo noi a scegliere i libri migliori e più interessanti e a portarli direttamente ai lettori” è il motto di Bumper. L’autobus attraversa le province russe per tutta l’estate, facendo conoscere ai bambini i titoli migliori appena pubblicati.
Anche il BookCrossing sta guadagnando popolarità, e adesso in molte librerie, in club e caffè ci sono mensole adibite allo scambio gratuito di libri. Le vendite online di libri cartacei sono in aumento. Alexei Kuzmenko, manager della divisione libri di OZON.ru (il più importante venditore di libri online in Russia) ha detto a “Russia Oggi”: “Le vendite online di libri continuano ad aumentare. Per esempio nel 2012 abbiamo registrato un aumento del 30 per cento in termini monetari e un incremento del 27 per cento nel numero di copie vendute”. Egli ha aggiunto tuttavia che la crescita di cui parla è concentrata nelle province, più che a Mosca o a San Pietroburgo, ed è in queste regioni che si combatterà la lotta per i portafogli dei clienti. Le dichiarazioni secondo cui i russi oggi non nutrirebbero interesse per la lettura sono alquanto dibattute, essendo opinione condivisa da molti che i cittadini dell’ Unione Sovietica erano i più accaniti lettori del mondo. È altresì risaputo che i libri in epoca sovietica erano considerati veri e propri tesori: essendocene penuria, era necessario procurarseli al pari degli abiti di moda o delle prelibatezze gastronomiche.
In epoca sovietica i lettori si iscrivevano in liste d’attesa per gli abbonamenti e c’erano altre forme particolari per procurarsi un libro: raccogliendo 25 chili di carta da riciclare, per esempio, si otteneva un coupon valido per un libro di Alexander Dumas. Alla fine di quel periodo, iniziarono ad apparire negozi di libri di seconda mano, ma non c’era una grande scelta di titoli, e in compenso i volumi costavano molto cari. Soltanto all’inizio degli anni Novanta le cose hanno iniziato a cambiare. Se si osserva la circolazione dei libri con gli occhi di un lettore contemporaneo, spiccano due trend in particolare. Prima di tutto i libri cartacei non sono più il supporto privilegiato: sempre più persone preferiscono leggere sullo schermo dei computer, degli smartphone, dei tablet e degli e-reader, o anche ascoltare gli audiolibri in automobile. In secondo luogo, i libri in Russia hanno perso prestigio: possedere un’edizione rara non è più uno status symbol come era in epoca sovietica. Secondo un sondaggio di VTsIOM, l’83 per cento dei russi ha una propria biblioteca, ma il 46 per cento ha al massimo un centinaio di libri. Il dato significativo è che perfino i questionari scolastici nei quali si chiede ai genitori di elencare i libri di cui dispongono a casa i loro figli prevedono al massimo risposte di tre righe.
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