Si potrebbe studiare la storia dell'Unione Sovietica attraverso le canzoni della cantautrice Aleksandra Pakhmutova. Insieme al marito, il poeta Nikolai Dobronravov, ha scritto brani sui progetti di costruzione del Komsomol, sulla conquista dello spazio, sulla produzione degli aerei e sull’agricoltura, così come sull’amore e sulla tenerezza.
Pakhmutova ha scritto (e a 84 anni continua ancora a scrivere) più di 400 canzoni che sembrano non invecchiare mai. Sapete che tipo di uomo era? "Lui ha detto 'andiamo' e ha salutato ... " - queste parole aprono il ritornello di una canzone che parla di Yuri Gagarin, il primo cosmonauta. Pakhmutova e Dobronravov hanno scritto un intero ciclo di canzoni dedicate a Gagarin in occasione del 10° anniversario del suo volo, ma solo una di queste ha avuto realmente successo. E lo ha avuto davvero! Le persone hanno ascoltato questa canzone per molti anni, rivivendo la gioia del volo di Gagarin.
Nadezhda
Una delle migliori canzoni di Pakhmutova è basata sul lavoro della cantante polacca Anna German. La canzone è stata scritta nel 1971, ma continua a essere trasmessa dalle radio ancora oggi. Quest'anno, verrà trasmesso in televisione un film su Anna German e Nadezhda ancora una volta risuonerà dallo schermo.
Cinque minuti prima che il treno parta
Due in una: una canzone per ragazzi nello stile corale vocale-strumentale alla moda negli anni Settanta e un'ode alla costruzione epocale della ferrovia Baikal - Amur (un impegno enorme che è stato realizzato nelle più dure condizioni climatiche). Giovani provenienti da tutto il paese sono stati chiamati per costruire la ferrovia. I membri del Komsomol sono stati inviati lì con permessi di viaggio speciali, così come giovani specialisti appena usciti dall'università. Le canzoni hanno giocato un ruolo chiave nel tener vivo il loro entusiasmo e un senso di romantica avventura.
Arrivederci, Mosca
Le Olimpiadi del 1980 sono state uno dei più grandi eventi del loro tempo. L'intero paese era seduto davanti ai televisori quando i palloncini con l'immagine di un orsacchiotto, simbolo delle Olimpiadi, sono stati lasciati in volo verso il cielo. La triste canzone di Pakhmutova ha accompagnato il loro volo. Coloro che ha visto la chiusura delle Olimpiadi non dimenticheranno mai questa immagine. Ancora oggi, molti hanno le lacrime agli occhi dopo aver ascoltato i primi accordi di questa canzone.
Trentaquattro anni dopo, alle Olimpiadi invernali del 2014 a Sochi, la canzone di Pakhmutova è risuonata ancora. Oltre a "Arrivederci, Mosca", che è stata trasmessa in occasione della cerimonia di chiusura, un coro collettivo di migliaia di persone guidato da Valery Gergiev ha eseguito “L’Inno dello Sportivo sovietico”, scritto da Pakhmutova nel 1975.
Stella cadente
Questa canzone parla dell’esprimere dei desideri di fronte alle stelle cadenti. A partire dal 1960, ha preso piede in Unione Sovietica un movimento amatoriale di canzoni. Si trattava di semplici canzoni accompagnate da una chitarra che potevano essere suonate intorno a un falò. Dopo che queste canzoni sono diventate popolari, molti cantautori professionisti hanno iniziato a imitare lo stile amatoriale. Pakhmutova ha scritto queste canzoni semplici, delle quali gli studenti si sono innamorati e che hanno iniziato a cantare mentre suonavano le loro chitarre.
Piccolo mondo
Il trasporto in elicottero delle truppe nella regione di Novorossiysk nel 1943 ha rappresentato un momento nella storia della seconda guerra mondiale che non avrebbe attirato molta attenzione, a eccezione di brevi cenni nei libri di testo, se non fosse per il ruolo che ha giocato in esso il leader sovietico Leonid Brezhnev. Quest’ultimo ha servito nella regione durante la guerra e ha scritto di quel periodo nelle sue memorie. Così, il significato di questo episodio della guerra è stato sopravvalutato nella cultura di massa. Pakhmutova, che ha sempre seguito con attenzione gli avvenimenti politici, ha scritto la canzone Piccolo Mondo, che è popolare tra i veterani e viene spesso suonata nei concerti ufficiali.
La foresta di Belovezhskaya
Pakhmutova si è rivelata non solo una cantautrice di successo, ma anche un’esploratrice. Nel 1975, ha scritto la delicata canzone lirica "La foresta di Belovezhskaya". Un anno prima, aveva visitato questa riserva naturale in Bielorussia con il marito, Dobronravov, che ha scritto il testo. La riserva è unica in quanto è protetta fin dal 1409. Ancora oggi, molti alberi fossilizzati vengono conservati lì e bisonti e altri animali in via di estinzione vagano liberi. La canzone ha ottenuto un successo incredibile, prima in una versione eseguita da un coro di ragazzi e in seguito dal famoso gruppo folk rock Pesnyary. Simbolicamente, i leader dei tre stati - Russia, Ucraina e Bielorussia – hanno firmato il riconoscimento della caduta dell'Urss nella Foresta di Belovezhskaya nel 1991.
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