L'avanguardia oscura di Zverev

Le opere di Anatolij Zverev in mostra a Mosca (Foto: Tatiana Shramchenko)

Le opere di Anatolij Zverev in mostra a Mosca (Foto: Tatiana Shramchenko)

Martedì 28 gennaio è stata inaugurata al Nuovo Maneggio di Mosca una mostra di opere di Anatolij Zverev, fornite dal collezionista Georgij Kostaki. A marzo, quando chiuderà l’esposizione, le tele formeranno un museo privato dedicato all'artista, che sarà inaugurato tra un anno nella capitale

I borghesi bohèmien moscoviti della fine degli anni Cinquanta apprezzavano Zverev per la sua leggerezza, i suoi sorprendenti eccessi di collera e la sua capacità di disegnare ovunque, su qualsiasi supporto, in qualsiasi momento e per chiunque si imbattesse in lui. È per questo che il giovane artista fu cacciato dalla scuola artigianale presso la quale seguiva un corso per diventare pittore-decoratore. La prima esposizione personale dell’artista impegnato fu organizzata nel 1965 a Parigi. Espose nel suo paese soltanto nel 1984.

Quel Quadrato che rivoluzionò l'arte

Il nero risplende

L’esposizione si snoda in tre sale, una delle quali, la “biblioteca”, presenterà le illustrazioni realizzate dall’artista. In questa sala sono collocati tavoli e sedie per poter esaminare comodamente gli schizzi dell’artista in album dedicati ai racconti di Gogol o alle favole di Andersen. Le altre due sale, con le pareti ricoperte di drappi di velluto, sono popolate da paesaggi fiabeschi, nature morte, ritratti e autoritratti di Anatolij Zverev. In uno di questi suoi autoritratti, l’artista presenta qualche singolare somiglianza con Van Gogh, al quale è stato paragonato più di una volta dal punto di vista stilistico e dello stile di vita. I colori di Zverev offuscano alcune forme: i rami callosi degli alberi, macchie verdi sporgenti a forma di pupille, una goccia bianca colata leggera sulla tela per seccarsi poi a metà cammino. Niente distoglie lo sguardo dalla contemplazione: accanto alle tele non ci sono le consuete targhette esplicative. Si visita la mostra con un pieghevole ricevuto all’ingresso.

Le opere di Anatolij Zverev in mostra a Mosca (Foto: Tatiana Shramchenko)

La curatrice della mostra, Polina Lobatchevskij, ci spiega che il suprematismo della maggior parte delle opere esposte ha “predeterminato la disposizione stessa dell’esposizione”: le opere non sono appese soltanto alle pareti, ma anche a strutture di metallo collocate al centro delle sale. Un corridoio speciale, nero e cubico, è stato sistemato per accogliere la serie dei nudi femminili. “Lungo tutta l’esposizione”, ci racconta Polina Lobatchevkij “, compaiono fregi con testi di Zverev sul senso della vita e della creazione artistica. Malgrado il vissuto dell’artista, qui c’è spazio anche per l’umorismo”. Un cortometraggio ripercorre la vita del pittore. Gli amici di Zverev raccontano il suo percorso, ricordano le sue performance eccentriche, le comiche esplosioni dell’artista che, più di una volta, fu rinchiuso in un’unità psichiatrica o per smaltire la sbornia”.

Un nuovo museo

Le opere di Anatolij Zverev esposte al Maneggio provengono dalla raccolta del celebre collezionista Georgij Kostaki, la figlia del quale, Aliki Kostaki, adesso ha donato le opere esposte (oltre a trecento altri lavori dell’artista fino a questo momento conservati in Grecia) per realizzare il futuro museo privato “AZ”, intitolato ad Anatolij Zverev. Secondo Natalia Apalieva, direttrice generale del museo “AZ”, quest’ultimo sarà inaugurato alla fine dell’anno a Mosca quando si saranno conclusi i lavori della palazzina situata nella Seconda Tverskaya-Yamskaya. Per il momento chi ama le opere di Anatolij Zverev sarà il benvenuto al Nuovo Maneggio e potrà essere invitato a visitare il sito del futuro museo. (http://www.museum-az.com/

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