Le esistenze in bilico di Irène Némirovsky

Ambizioni, amori e vite al capolinea sono i temi dei due nuovi volumi della scrittrice russa pubblicati in Italia da Elliot
Foto: Ufficio Stampa
La copertina del romanzo "Ida"
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L'amore declinato nelle sue voci più svariate: l'amore per un uomo, l'amore per se stessi, l'amore per la carne, il lusso, il successo e il lavoro. È di questi amori che è fatta la vita dei protagonisti di "Ida" e di "Un amore in pericolo" di Irène Némirovsky, pubblicati dalla casa editrice Elliot.

Ancora una volta, come già in altri romanzi della scrittrice russa naturalizzata francese, sono l'amore e l'attaccamento al lavoro a influenzare l'esistenza dei protagonisti.

Ida , protagonista dell'omonimo racconto, è una donna “vecchia” e “straniera”, che calca i palchi delle music-hall parigine da molti, forse troppi, anni e che per niente al mondo rinuncerebbe alla sua carriera ormai al tramonto. Ambiziosa e bellissima, Ida vive con difficoltà l'avanzare degli anni, l'arrivo di donne più giovani e belle e i primi evidenti segni della vecchiaia. Il corpo fresco, nudo e giovane di Cynthia, la sua giovane rivale, fa rinascere in Ida dolori e segreti nascosti e mai dimenticati.

Questa “vecchia signora coriacea, tutta agghindata e truccata”, come la definisce la Némirovsky, vive legata al palco e la paura di perdere la sua supremazia sulle altre donne la distrugge: “Quello di cui ho bisogno, quello che apprezzo, quello che mi piace è l'amore della folla, l'ombra, il desiderio, quel roco balbettio che aumenta nella sala quando compaio, quella bramosia anonima... Quanto mi piace.. Perderla? No, piuttosto preferirei morire...”.

Ida non è altro che l'allegoria del mondo dei cabaret e degli ultimi barlumi del decadentismo degli anni Venti.

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La copertina della raccolta di racconti
"Un amore in pericolo"
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È ancora un'analisi psicologia, intima quella affrontata da Irène Némirovsky. Un'analisi al fondo di un animo vicino al baratro.

La stessa analisi che la scrittrice affronta in "Un amore in pericolo", dove a turbare gli animi dei protagonisti dei tre racconti ("Un amore in pericolo", "Giorno d'estate", "L'inizio e la fine") è l'amore accompagnato, rispettivamente, dalla nostalgia, dall'egoismo e dall'illusione di vivere.

In Sylvie, protagonista del primo racconto, c'è la nostalgia per i momenti felici svaniti, gli inizi insostituibili di un amore, la consapevolezza che niente sarà mai come all'inizio. È l'egoismo, invece, ad animare le figure maschili di "Giorno d'estate", in cui l'io è al centro di tutto, insieme al drammatico contrasto tra il desiderio di gioco e di vita della piccola Anne Marie, che attende con ansia il suo compleanno, e l'isolamento e l'egoismo degli adulti.

Attaccamento alla vita, paura e rassegnazione e, ancora, egoismo sono invece i sentimenti dell'ultimo racconto, L'inizio e la fine, con una madre che non riesce ad accettare la possibilità che il figlio venga condannato a morte per omicidio e il procuratore Deprez malato di tumore che trova nella requisitoria finale contro l'accusato l'ultimo barlume di illusione di vita.

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