L'attore russo Alexei Guskov nei panni di Mako nel film "Italian Movies" di Matteo Pellegrini (Foto: Ufficio Stampa)
Autografi e flash. Lungo le strade di Torino è una sosta continua. I sorrisi davanti alle macchine fotografiche non si contano nemmeno più. Così come le strette di mano ai fan. "Non è un caso che la prima parola che ho imparato in italiano sia stata complimenti".
L’italiano, comunque, Alexei Guskov lo parla ancora a stento. "Ma va molto meglio di prima", confessa l’attore russo. Artista del Popolo della Russia con all’attivo oltre 40 film, celebre in Italia grazie alla pellicola "Il concerto", Guskov torna ora sul grande schermo con "Italian Movies" di Matteo Pellegrini, distribuito da Eagle Pictures e in uscita nelle sale del Belpaese il 4 luglio 2013.
Ha conquistato il pubblico con "La grande bellezza" di Paolo Sorrentino e "Alza la testa" di Alessandro Angelini. Ora l'attrice italiana Anita Kravos torna sul grande schermo a fianco del russo Alexei Guskov nella commedia "Italian movies".
Com’è stato lavorare con Alexei Guskov?
All’inizio non parlava per niente l’italiano. A metà film ha iniziato un po’ a masticarlo, ma con un accento fortissimo. Visto che io parlo russo, mi ha ingaggiato come traduttrice, assistente, segretaria. Ho condiviso con lui tutto il primo mese di riprese: è stato interessantissimo stare accanto a un attore così importante. È un professionista con una grande esperienza. Ho imparato molto. E ci siamo divertiti tantissimo.
Sarà stato divertente anche fuori dal set?
Certo! Alexei non faceva altro che raccontare barzellette… Quelle barzellette russe che non fanno ridere nessuno, perché è un umorismo molto diverso dal nostro. Ridevamo alle sue battute quasi per disperazione.
Ci parli del suo personaggio, della donna dell’Est che interpreta nel film. Si è ispirata a qualcuno in particolare?
Sono nata a Trieste e cresciuta a Gorizia. Ricordo le signore del posto: persone spontanee e genuine, che parlavano malissimo l’italiano. È da quando sono piccola che imito questo accento. Anche l’esperienza a Mosca mi ha aiutato molto: ho vissuto lì due anni e ho preso spunto dall’anima russa, vulnerabile ma indomabile.
C’è un film russo che avrebbe voluto interpretare?
Avrei voluto lavorare in “Ironiya sudby, ili s legkim parom” ("L'ironia del destino, oppure Buon bagno!", del 1975, ndr). Mi piace moltissimo questa pellicola carica di malinconia. (L.B.)
Con il nuovo film in sala, Guskov si prepara a tornare, senza una sosta, davanti alla macchina da presa. Dall’8 luglio 2013 l’attore sarà infatti nuovamente sul set nei panni di Papa Giovanni Paolo II, in “Era Santo era uomo - Il volto privato di papa Wojtyla”, film per la tv tratto dall’omonimo libro a firma di Lino Zani e diretto da Andrea Porporati.
Secondo i produttori del tv movie, la scelta sarebbe caduta sull’attore russo per “le espressioni del volto e i tratti somatici che ricorderebbero quelli del pontefice”. Una bella sfida, in passato interpretata in diverse produzioni cinematografiche dall’attore polacco Piotr Adamczyk, dall’americano Jon Voight e dal tedesco Thomas Kretschmann.
Girato, invece, a Torino, "Italian Movies" porta al cinema la storia di un gruppo di immigrati, impiegati come addetti alle pulizie, che si improvvisano registi. Prima per gioco. Poi per denaro. Ed è proprio a Torino che, insieme al resto della troupe, Guskov si ritrova a stringere le mani di quei fan che hanno imparato ad amarlo nel ruolo del direttore d'orchestra, interpretato nella precedente pellicola diretta da Radu Mihaileanu.
"Non ho molta esperienza nel cinema italiano - racconta Guskov, raggiunto al telefono prima di avviarsi all'aeroporto -. Ma ritengo che in Italia ci siano parecchi registi validi. Anche tra i giovani. Matteo Pellegrini è uno di questi. Non ho esitato molto infatti prima di accettare la parte: ogni esperienza, ho pensato, può essere interessante. Ed ero sicuro che questa lo sarebbe stata più di altre".
L'incontro con il regista a Mosca. Il copione letto in pochi giorni. L'idea di trasformare il personaggio, inizialmente un romeno, in un immigrato russo: Mako, per l'appunto. "Mi piaceva l'idea di raccontare storie buffe, che avessero una certa importanza anche in ambito culturale e sociale. È una commedia che unisce lingue, culture ed etnie diverse", spiega Guskov.
Affiancato sul set dall'attrice italiana Anita Kravos, da Eriq Ebouaney, Michele Venitucci, Neil D’Souza e Tiziana Catalano, Guskov si è divertito a dare voce alla gente comune, relegata dietro le quinte dell’esistenza umana. "Per recitare questa parte ho dovuto imparare l'italiano - dice -. In precedenza avevo girato qualcosa in francese e in tedesco. Avevo quindi elaborato un minimo di metodo. Ma non è stato facile”.
Innamorato dell’Italia, dove si concede lunghi periodi di vacanza (“amo l'Emilia Romagna, e di recente ho avuto modo di visitare anche Ravenna e San Marino”), Guskov confessa di non resistere alla cucina del Belpaese. E, in ambito cinematografico, di avere un debole per il Neorealismo italiano.
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“Tra i miei registi preferiti si contano Visconti e Fellini. Il primo film italiano che ho visto nella mia vita, infatti, è stato Le notti di Cabiria di Fellini. Ma apprezzo anche i registi più contemporanei, come Marco Bellocchio e Gabriele Salvatores. Ho notato diverse differenze tra il pubblico italiano e quello russo: il vostro è molto più sensibile ed espressivo. Si capisce quando un film piace. Ai festival del cinema in Italia la gente ti guarda con occhi incantati. Ti riempiono di complimenti e di belle parole. Fa sempre piacere quando il proprio lavoro viene riconosciuto e apprezzato. Soprattutto all'estero”.
Il trailer del film "Italian movies", in uscita nelle sale italiane il 4 luglio 2013 (Fonte: Youtube)
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