È un legame solido e di vecchia data quello che unisce la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro (dal 24 al 30 giugno 2013), giunta quest’anno alla 49ma edizione, ai nomi di spicco della cinematografia russa: già nel 1980 una prima retrospettiva portava all’attenzione del pubblico italiano quello che allora appariva – e per certi versi è ancora – un "vastissimo pianeta sconosciuto", per dirla con le parole dell'allora curatore Giovanni Buttafava.
Nel corso degli anni l’attenzione verso la Russia resta immutata (a Pesaro sono passati, ad esempio, molti film di Kira Muratova, da Sindrome astenica a Due in uno), ma è il biennio 2010-11 a dare nuova regolarità a questo percorso di conoscenza e approfondimento – da non trascurare la produzione editoriale della Mostra – con un’ampia selezione di film russi girati negli anni 2000, dalla fiction (Alexei Balabanov, Kirill Serebrennikov, Nikolai Khomeriki, Renata Litvinova, solo per citarne alcuni) al documentario (focus speciale su Aleksandr Rastorguev e Pavel Kostomarov), per proseguire, poi, nel 2012 con un’interessante serie di cortometraggi firmati da giovani autori appena usciti dalle scuole di cinema e i 216 minuti di Chapiteau Show di Sergei Loban.
Quest’anno la Russia sarà protagonista del festival marchigiano già dalla serata di apertura con la proiezione in anteprima nazionale di A Long and Happy Life di Boris Khlebnikov, visto in concorso alla Berlinale 2013.
Il regista torna a Pesaro a tre anni di distanza dalla personale che nel 2010 la Mostra ha dedicato a lui e ai film della casa di produzione Koktebel, così chiamata in onore dell’omonimo film diretto da Khlebnikov nel 2003. Nell’introduzione al volume Cinema russo contemporaneo, pubblicato anch’esso nel 2010, il direttore artistico Giovanni Spagnoletti indicava proprio Koktebel, insieme al Leone d’Oro veneziano Il ritorno di Andrei Svjagincev, come uno dei "film-faro" che ha aperto un periodo di rinnovato interesse internazionale nei confronti del giovane cinema russo.
In più, dal 24 al 26 giugno 2013, la Mostra proporrà un calendario articolato in cinque programmi e dedicato a una parte fondamentale della produzione cinematografica russa di ogni epoca: l’animazione. Omaggi a Maria Muat e Natalja Dabizha, artiste di primo piano nel settore della puppet animation formatesi nel Teatro delle Bambole di Sergei Obrastsov; una selezione di cortometraggi da Le storie del vecchio pianoforte sui maggiori musicisti della storia della musica classica diretti dalla fondatrice dello Studio M.I.R. Irina Margolina; la serie delle Ninna nanne del mondo di Liza Skvortsova (tra le proiezioni notturne della sezione Round Midnight) e molto altro.
Il regista Boris Khlebnikov (Foto: Ufficio Stampa)
Realizzati pensando soprattutto agli spettatori più giovani, questi film nascono spesso con intenti didattici: è il caso, oltre che della serie musicale della Margolina, anche dei progetti Fiabe del mondo animate e Il Vecchio Testamento animato di Natalja Dabizha (a Pesaro si vedranno i corti L’albero dai pomi d’oro e Abramo), nota tra l’altro per la rivisitazione con pupazzi animati de Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, realizzata nel 1995 nell’ambito della serie Operavox della BBC.
La selezione russa, a cura di Olga Strada, è realizzata dalla Mostra di Pesaro in collaborazione con il Ministero della Cultura della Federazione Russa, della Direzione dei programmi internazionali e della Fondazione per le iniziative sociali e culturali.
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