Il 24 maggio la Russia e tutto il mondo slavo festeggiano 1150 anni della scrittura slava che coincide con l'inizio della missione dei Santi Cirillo e Metodio (Foto: Itar-Tass)
Duecento eventi in settanta regioni: così la Russia festeggerà la Giornata della scrittura e cultura slava che cade il 24 maggio, giorno in cui vengono commemorati i fratelli Cirillo e Metodio, primi maestri dei popoli slavi, artefici dell’alfabeto slavo e profeti del cristianesimo, che i credenti ortodossi considerano Santi. Il centro dei festeggiamenti avrà sede a Mosca.
Carattere informale, proporzioni senza precedenti, nuovo format: tali sono alcune caratteristiche della festa quest’anno. Dice il portavoce del Patriarcato di Mosca Vladimir Legoida: "Celebrando di anno in anno questa festa, abbiamo sempre pensato di renderla vicina e comprensibile. Il nostro compito rimane immutato: far sì che i nomi di Cirillo e Metodio cessino di essere semplicemente righe di un libro di testo ma diventino più vicini al popolo".
Si reputa che ai tempi di Cirillo e Metodio, ossia nel IX secolo, gli slavi si capissero molto bene, ritenendo di parlare una lingua slava unica. Per tradurre in slavo i testi religiosi greci gli illuministi idearono l’alfabeto cirillico che porta il nome di uno dei fratelli. Alfabeto che diventò la base degli alfabeti dei popoli slavi.
Lo ricorderanno ancora una volta i moscoviti leggendo il giorno della festa le targhette con i nomi delle vie cittadine in varie lingue slave: bulgara, ucraina, bielorussa, serba, macedone. I professori degli istituti universitari di primo piano della capitale terranno lezioni aperte di lingua russa e noti artisti reciteranno dei brani delle opere dei classici russi ai piedi dei monumenti ad Aleksandr Pushkin, Nikolaj Gogol, Marina Tsvetaeva.
L’evento conclusivo della Giornata ha il compito di unire la gente: è un mega concerto “Le nostre canzoni preferite”, che si terrà in Piazza Rossa e al quale parteciperanno decine di famosi ensamble corali; in totale circa tremila persone che eseguiranno brani di musica sacra, canzoni popolari e di musica leggera. Per chi avrà voglia unirsi agli artisti professionisti i testi delle canzoni saranno trasmessi su mega schermi.
"Un altro senso di questo grandioso evento è quello di coniugare armoniosamente gli aspetti laici e religiosi della festa", spiega lo ieromonaco Pavel Shcherbacev, vice presidente del Consiglio Patriarcale per la cultura: "Troppo a lungo nel nostro Stato la spiritualità nella sua percezione religiosa era allontanata dalla vita della società e dello Stato. Un elemento dell’attuale festa è rappresentato proprio dalla comprensione di una stretta e profonda connessione tra cultura e spiritualità".
La maratona canora si concluderà con l’esecuzione comune del famoso Inno di Mikhail Glinka “Gloria!” e con uno spettacolo pirotecnico.
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