La fantascienza di "Mosca 2042"

Il pluripremiato scrittore russo Vladimir Vojnovich nel suo ultimo romanzo, presenta una critica al regime comunista degli anni Ottanta con la sua solita vena satirica
La copertina del libro

Un viaggio nel futuro per scoprire la perfetta società comunista. Un libro mai scritto che dev'essere revisionato. Un Genialissimus divinizzato e asceso al cielo per aver realizzato il comunismo più puro, cui fa da contraltare un messia diretto discendente di Nicola II, la cui missione è la salvezza della Russia dai rapaci comunisti e capitalisti. Al centro, la difesa della libertà  creativa dello scrittore, condotta con magistrale abilità e mordace ironia attraverso un uso sapiente del genere distopico. Questo, e molto altro ancora, nell'opera di Vladimir Vojnovich, "Mosca 2042", Dalai editore.

Vitalij Karcev è uno scrittore sovietico dissidente in esilio a Monaco. Il suo amico Rudi lo informa che i viaggi del tempo sono ormai una realtà, seppur costosa. Karcev inizia così a programmare la sua trasferta, sponsorizzato da una serie di personaggi improbabili. Il volo della Lufthansa lo porta nella Mosca del futuro, a 60 anni di distanza. Lì, viene accolto con tutti gli onori dalla delegazione ufficiale che si appresta a celebrare il centesimo compleanno dello scrittore, nella società comuniana di Moscorep, la repubblica di Mosca.

"Avranno la carta igienica?", mi chiesi angosciato. All'epoca del socialismo avanzato, per quanto mi ricordavo, nei gabinetti pubblici la carta non c'era mai e i costruttori del radioso futuro dovevano aggirare determinate difficoltà. Col dubbio nel cuore mi guardai intorno e mi convinsi immediatamente che, durante la mia assenza, qui c'erano stati cambiamenti radicali in positivo. La carta c'era. Per giunta, non qualche pezzo sparso, ma un intero rotolo, avvolto a un rullo appositamente agganciato al pavimento. Ah, che vuol dire comunismo! Vero, era carta di giornale. Ma a maggior ragione, meditavo, se qualcuno si era preso la briga di tagliare e incollare un giornale, significava che  la cura della persona nella società comunista era al top. [...]

E a quel punto vidi qualcosa per cui non ero molto preparato, a dirla tutta. Il rotolo non era fatto di carta di giornale. Era il giornale a essere stampato in forma di rotolo. [...] non avrei mai pensato che i posteri avrebbero avuto quest'idea semplice fino alla genialità per ovviare all'inconveniente della carta igienica.

Bastano poche righe, a Vojnovich, per condensare il ridicolo contrasto fra dichiarazioni ideologiche altisonanti e meschina realtà quotidiana, la denuncia della censura dei mezzi di informazione e la critica dell'infimo livello del giornalismo ufficiale di partito.

Un testo creativo dal ritmo intenso, imbastito su colpi di scena, facile da leggere, ricco di trovate salaci che sostengono una narrazione senza cali e cedimenti. Una critica agguerrita dei sistemi totalitari travestita da satira pungente.

Vladimir Vojnovich
MOSCA 2042
Dalai editore
Pagg. 368
euro 20

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