Tour europeo per l'Adele russa prima di Eurovision

La proclamazione della vittoria a "Golos" di Dina Garipova (Foto: Ruislan Roshcupkhin / RIA Novosti)

La proclamazione della vittoria a "Golos" di Dina Garipova (Foto: Ruislan Roshcupkhin / RIA Novosti)

Dina Garipova, la vincitrice del talent show "Golos", con un biglietto in tasca per l'Eurofestival, si farà conoscere dal vivo anche in Italia

Il promo-tour di Dina Garipova, la cantante in gara al concorso musicale Eurovision Festival, vincitrice dello show televisivo nazionale “Golos” (“La voce”), è iniziato in Moldavia e proseguirà in altri Paesi, secondo quanto riferito da Dmitri Konnov, capo della Universal per l’Europa occidentale e meridionale.

“Dopo la Moldavia Dina andrà in Belgio, Olanda, nei Paesi dell’ex Jugoslavia, in Italia, Austria ed Estonia. E ovviamente in Ucraina e Bielorussia. La canzone What if e il suo video saranno accessibili in tutte le piattaforme digitali di qualsiasi Paese, dove sia presente un Internet global service. In Svezia per esempio la canzone ha già suscitato un certo interesse”, ha detto Konnov.    

Non che il tour fosse così indispensabile; Yuri Aksjuta, capo della delegazione russa dell’Eurofestival, direttore della diffusione musicale del Primo canale, non ne è convinto: “Il grado di influenza di questi promo-tour sui risultati della votazione è una questione piuttosto discutibile. Ne abbiamo parlato durante l’incontro con i capi delle delegazioni degli altri Paesi e non siamo arrivati a un’opinione condivisa. Può darsi che il promo-tour non eserciti alcun influsso? In fondo l’Eurofestival è un concorso della canzone e in primo luogo si deve valutare la canzone e l’emozione che provoca durante la gara. Per farla conoscere ai futuri spettatori si può fare a meno del promo-tour; per far funzionare una canzone e renderla un tormentone le radio e i canali televisivi possono essere d’aiuto… Ma già da molti anni è abitudine che molti concorrenti vadano a fare tour promozionali costituiti da una serie di interviste e apparizioni in show televisivi di altri Paesi europei”.

Il tour deve così combinarsi con la seria preparazione al concorso e ai concerti in Russia; il programma, visibile sul sito della cantante, è piuttosto denso, ma questo d’altro canto non spaventa la Garipova: “Farò il mio lavoro, mi esibirò sul palco. Se tutto andrà bene ne sarò veramente felice. Ora ci stiamo preparando seriamente al concorso, continuiamo a fare prove, andiamo in studio. Cerco di entrare meglio nella canzone, di immedesimarmi il più possibile nel testo che ha un grosso peso in What if… Lavoro di continuo sulla melodia. Questa canzone la sento mia e anche cantarla mi piace molto”.

La canzone d’altro canto non è molto gradita ai critici che la definiscono non riuscita, anonima, simile a tutte le altre. Il compositore ovviamente non è d’accordo.

“Qualche elemento di somiglianza è inevitabile quando si è di fronte a una tale quantità di musica che oggi si scrive nel mondo. Volente o nolente ci sono sequenze armoniche che vengono utilizzate più di altre. Anche nella musica classica succede, come pure nel rock and roll, dove non si assomigliano soltanto gli stessi tre famosi accordi, ma spesso e volentieri anche le melodie. Tuttavia gli autori di un’enorme quantità di canzoni rock, per quanto ne so, non avanzano pretese uno contro l’altro”, afferma Leonid Gutkin, autore di What if, in collaborazione con due compositori svedesi.

Quest’anno il Primo canale ha scommesso molto sul concorso canoro, esigendo un interprete serio con i giusti requisiti. “Il concorso Eurofestival secondo me si divide in due parti stilistiche fondamentali: la prima è la gara tra i cantanti, il loro modo di cantare e l’anima che ci mettono. La seconda è la competizione tra gli stravaganti (i cosiddetti freak)”.    

Così, per esempio, qualche anno fa in modo totalmente inaspettato hanno vinto i finlandesi Lordi. “E dalla tendenza che prevarrà quest’anno nel pubblico, ascoltare musica o incoraggiare gli stravaganti, dipende anche il posto che riuscirà a occupare la nostra cantante a Malmö”, spiega il cantante e compositore sovietico Aleksandr Gradskij, direttore artistico e produttore di Dina Garipova.

Nella categoria degli “stravaganti” peraltro la Russia si è esibita soltanto di recente, mandando all’Eurofestival le pensionate mordvine “Nonne di Buranovo”. Il gruppo aveva ottenuto il secondo posto.

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