L'attore nei panni di Gogol che si affaccia dalla casa-museo dedicata allo scrittore russo e inaugurata a Roma, il 20 marzo 2013 (Foto: Elena Zucco)
Per qualche minuto il centro di Roma è tornato indietro nel tempo a quegli anni della metà dell'Ottocento in cui il grande scrittore russo Nikolai Gogol vi soggiornò componendo il suo capolavoro, "Anime morte".
Una carrozza con a bordo un novello Gogol ha fatto capolino lungo via Sistina e si è fermata al civico 125. Ad attenderlo c'erano alcuni dei suoi personaggi più celebri protagonisti di racconti come "Il naso", "Il matrimonio", "Il cappotto" e "Anime morte", interpretati dagli studenti dell'Istituto teatrale di Roma.
L'arrivo di Gogol in carrozza in via Sistina 125, a Roma (Foto: Elena Zucco)
Una ricostruzione molto suggestiva che ha fatto tornare con i propri piedi, almeno simbolicamente, il grande scrittore russo nella sua amata casa romana.
L'occasione è stato l'anniversario della nascita di Gogol, (20 marzo 1809), e l'inaugurazione della Casa di Gogol e del Centro culturale a lui intitolato nell'appartamento in via Sistina 125 in cui l'autore visse durante la sua permanenza romana.
Là dove già nel 1901 la comunità russa presente a Roma decise di porre una targa in suo ricordo, ora grazie al lavoro dell'Associazione Internazionale Premio Gogol in Italia è nato un nuovo centro della cultura russa nel Belpaese.
All'evento hanno partecipato i membri della giuria italo-russa e i vincitori del premio Gogol, che giunge nel 2013 alla sua quinta edizione, insieme a tanti appassionati di cultura e letteratura russe.
Era presente, inoltre, l'assessore alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale, Dino Gasperini, il quale ha sostenuto l'Associazione Premio Gogol nel realizzare il sogno tanto atteso di rimettere piede nell'appartamento in cui fu scritto "Anime morte": “Ringrazio l'associazione che riconsegna alla nostra città un luogo incantevole all'interno del quale il genio, l'intuizione, la fantasia è diventata opera d'arte, e che finalmente torna ad assumere la sua funzione originaria. Avere in questa città un luogo dove confrontarsi, dibattere, approfondire, il luogo dove è nato Anime morte è davvero un fatto straordinario”.
Figuranti in costume attendono l'arrivo di Gogol in via Sistina 125, a Roma (Foto: Elena Zucco)
Gogol soggiornò per vari periodi a Roma, alla ricerca di pace e di ispirazione e fu l'esponente più illustre della colonia russo-romana della prima metà dell'800. Della Città Eterna, lo scrittore russo parlò nella novella incompiuta intitolata appunto "Roma", un omaggio alla città da lui tanto amata, attraverso la quale è possibile comprendere il rapporto privilegiato che lo scrittore ebbe con l'ambiente romano.
E in occasione dell'evento del 20 marzo 2013, per ricordare il carnevale romano che Gogol descrisse nelle pagine di "Roma", alcuni studenti di russo dell'Università La Sapienza hanno indossato abiti tipici accompagnati, sullo sfondo, dalle immagini di quadri di pittori russi che dipinsero la vivacità e i colori del carnevale romano.
Per inaugurare la casa a lui dedicata e ricordare Nikolai Gogol nel giorno del suo compleanno, i vincitori del Premio Gogol in Italia, rappresentanti eminenti della cultura slava e di quella italiana come Rita Giuliani, Irina Antonova e Paolo Villaggio, sono stati invitati a compiere un gesto simbolico: accendere insieme una candela che resterà sempre accesa nell'appartamento di Gogol.
Il palco degli organizzatori dell'inaugurazione della casa di Gogol a Roma con gli ospiti dell'evento. Al centro si riconosce l'attore Paolo Villaggio, insignito del Premio Gogol in Italia nel 2012 (Foto: Elena Zucco)
Un ricordo speciale è andato anche a dei grandi personaggi russi e italiani scomparsi come Tonino Guerra (di cui il 21 marzo 2013 ricorre il primo anniversario della morte), la storica dell'arte Paola Volkova, Bogdan Stupka e Bella Ahmadulina.
Dal palco l'omaggio anche al poeta italiano, tanto amato in Russia, Tonino Guerra, scomparso il 21 marzo 2012. Il suo volto è proiettato in alto a destra (Foto: Elena Zucco)
Gogol ritorna a casa, quindi, nella città che tanto aveva amato, in quella Roma che definì “la patria dell'anima” e di cui diceva "Oh Roma, Roma! Oltre a Roma, non c'è nessuna Roma al mondo”.
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