Un treno chiamato cinema

Scatti dal viaggio di Cinetreno lungo la Russia (Foto: archivio personale)

Scatti dal viaggio di Cinetreno lungo la Russia (Foto: archivio personale)

La rassegna internazionale "Kinopoezd" ("Cinetreno") vista da vicino: un'iniziativa che ha avuto la strada ferrata da Murmansk a Irkustk come scenario delle riprese e luogo di lavoro al tempo stesso

Inverno 2013. Potrebbe sembrare l'incipit di una sceneggiatura. Lo sferragliare di un treno. Fuori si vedono taiga e neve, neve e taiga. Meno dieci, -20, -30° C. Sei città, 25 cineasti provenienti da 15 Paesi, Italia compresa, 30 giorni e un solo treno. I partecipanti al progetto documentaristico internazionale "Kinopoezd" ("Cinetreno") in un mese hanno percorso 10mila chilometri da Murmansk a Irkutsk e ritorno, riprendendo e montando direttamente a bordo del treno 7 cortometraggi sugli stereotipi russi.


Scatti dal viaggio di Cinetreno lungo la Russia (Foto: archivio personale)

Murmansk è tundra e renne. A San Pietroburgo ci sono le notti bianche e i ponti mobili. Tomsk è, innanzitutto, fatta di università, taiga e i frammenti di meteoriti sparsi per un territorio immenso. Irkutsk ha il Lago Bajkal. E Mosca è la capitale che non assomiglia a nessun'altra città della Russia.

Inverno 1930. Fuori dal finestrino c'è uno spazio sconfinato, fitto di rami di abete coperti di neve. Il regista sovietico Aleksandr Medvedkin viaggia di città in città in un vagone speciale attrezzato con una sala di montaggio, dove la pellicola viene sviluppata immediatamente. Riprende la vita delle città di provincia, le problematiche locali, monta il materiale sul posto e lo proietta per il pubblico. Controllare la produzione dei film di Medvedkin è complicato, e il progetto viene bloccato.


Scatti dal viaggio di Cinetreno lungo la Russia (Foto: archivio personale)

Poi, negli anni '60 il regista Chris Marker in Francia propaganda l'idea di Aleksandr Medvedkin: gli operai per difendere i propri diritti devono utilizzare i mezzi del cinematografo.  Nel 2008 il primo "Cinetreno" ispirato all'idea sovietica parte da Mosca alla volta di Vladivostok per dare la parola alla gente negli angoli più remoti del Paese. Nel 2010 il secondo "Cinetreno" parte da Bishkek, e attraversando alcune ex repubbliche sovietiche viaggia verso la capitale russa. A Mosca, la città un tempo lontana dove si arenò il progetto di Medvedkin, oggi si incontrano tutte le strade.


Scatti dal viaggio di Cinetreno lungo la Russia (Foto: archivio personale)

Di nuovo l'inverno del 2013. Come sono le donne russe? Perché nella banja ci si purifica non solo il corpo, ma anche l'anima? Ai cineasti è stato assegnato il compito di sbrogliare la matassa degli stereotipi sulla Russia. Fuori c'erano davvero 30 gradi sotto zero. In un mese, i cineasti hanno visto donne bellissime, aperture praticate nel ghiaccio, la banja russa, gli uomini "orsi", hanno bevuto vodka e mangiato borsch, hanno filmato con le macchine da presa le Lada e le Zhiguli.


Scatti dal viaggio di Cinetreno lungo la Russia (Foto: archivio personale)

Ciascun partecipante al progetto presenta il proprio cortometraggio, ma partecipa anche alla creazione di un film collettivo. A Mosca i cineasti hanno proiettato 7 cortometraggi: "Le donne russe", "Brindiamo!", "La banja russa", "L'inverno russo", "L'enigma della Lada", "L'anima russa" e "Orsi", tutti montati con computer portatili a bordo del treno, durante il viaggio di ritorno da Irkutsk, durato quattro settimane.

Il testo è stato pubblicato sull'edizione cartacea di "Russia Oggi" del 28 febbraio 2013   

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