La cantante russa Zemfira (Foto: Kommersant)
Zemfira è stata incredibilmente importante per la musica russa di tutti gli anni zero. Agli inizi del 2000, le sue canzoni profonde, appassionate ed emozionanti venivano trasmesse dalle maggiori stazioni radiofoniche e non facevano che risuonare dalle finestre e dai chioschi per strada. In occasione dei suoi concerti venivano riempiti stadi interi ed era una degli ospiti più attesi ai festival estivi, a cui decideva di partecipare.
Verso la fine del 2010, l’artista si era un po’ allontanata dalla scena: il suo ultimo album “Spasibo” (Grazie) era uscito nel 2007, e i suoi concerti, così come le sue interviste, si erano fatti via via più radi.
L’uscita del nuovo album “Zhit v tvoej golove” (Vivere nella tua testa) coincide con l’inizio di un grande tour nazionale; le vendite dei Cd inizieranno con il concerto nella città siberiana di Tomsk. Gran parte della tiratura verrà distribuita nel corso del tour della cantante. I Cd verranno venduti ai fan direttamente nel foyer delle sale da concerto. Gli altri canali attraverso i quali verrà commercializzato il nuovo lavoro saranno il sito Web dell’etichetta Navigator Records e il portale iTunes, aperto di recente in Russia. Ciò, tuttavia, non garantirà alla cantante grandi entrate.
I principali critici musicali russi, che hanno seguito con molta attenzione Zemfira fin dall'inizio della sua carriera, hanno elogiato l’album. “... L’importante è capire che Zhit v tvoej golove non è un lavoro in cui ci si imbatte tutti i giorni; non è un semplice disco frutto di un contratto; in teoria potrebbe benissimo non esistere. L’album è più che altro una conversazione, che ha raggiunto un livello tale che non è più possibile esprimere un’opinione a riguardo”, commenta il caporedattore di Afisha, la principale rivista di intrattenimento di Mosca.
“È semplicemente un’artista che è rimasta in silenzio per cinque anni, durante i quali ha registrato dieci canzoni. Indipendentemente da come siano, non vi è persona più talentuosa di lei in grado di scriverle e cantarle. E ciò andrebbe accettato come un dato di fatto”, scrive Alexei Krizhevskij su Gazeta.ru. La musica cupa e malinconica che parla della semplicità, dell'amore e della morte è diventata uno degli argomenti più discussi sui social network. Nelle prime 12 ore, le canzoni dell'album sono state ascoltate più di un milione di volte.
Ciò che sorprende di più è il metodo di distribuzione: l'album compare in streaming sul motore di ricerca nazionale, poi inizia a essere venduto dall’etichetta produttrice e i dischi non sono che dei souvenir che servono solo ai concerti per i fan più sfegatati (va ricordato che Zemfira è ascoltata perlopiù da ragazze).
Sono molti gli artisti, sia russi che occidentali, che decidono oggi di pubblicare online i propri album in maniera gratuita. Ma il caso di Zemfira è diverso. Il motore di ricerca russo Yandex per il suo servizio di musica ha utilizzato lo stesso modello di business, basato sulla pubblicità, del famoso Spotify, dove un utente può, se lo desidera, non pagare nulla per l'ascolto di musica, in maniera del tutto legale.
Su Spotify l’utente dispone di un account a pagamento, mentre su Yandex è richiesto solo per i dispositivi mobili. Su Yandex.Music ci sono, inoltre, cinque milioni di brani delle principali case discografiche nonché un sistema che permette di ascoltare i pezzi consigliati da LastFM. Il servizio è riuscito a registrare miliardi di ascolti, ciò però non significa che sia del tutto redditizio.
La pubblicità, infatti, che dovrebbe essere la principale fonte di entrate, è ancora insufficiente. Il motore di ricerca, tuttavia, mette a disposizione altri servizi. Yandex.Music offre, infatti, applicazioni a pagamento per telefoni cellulari che permettono di scaricare musica e ascoltarla offline, dopo essersi registrati. Tutti i servizi musicali di Yandex sono disponibili per il momento solo in Russia, Ucraina, Bielorussia e Kazakhstan, per via delle restrizioni relative alle licenze.
Tuttavia, la maggior parte dei fan di Zemfira proviene proprio da questi Paesi. D'altra parte, il catalogo di Yandex.Music non è limitato alla musica russa. Il motore di ricerca ha infatti firmato contratti con tutte le principali case discografiche e si sta accordando con alcune etichette minori per ampliare la scelta musicale. Tutto ciò rispecchia il nuovo modello di business dell’industria musicale, che si è sviluppato prima in Russia e poi nel resto del mondo.
Alla fine del secolo scorso in Russia, quasi tutte le registrazioni sonore cadevano vittima della pirateria; si iniziò con i supporti fisici, musicassette e Cd, per poi assistere alla comparsa dei siti pirata, tanto gratuiti quanto a pagamento. In questo modo, nessun artista riusciva praticamente ad arricchirsi con i proventi degli album: sul mercato compariva subito una versione pirata del Cd e nessuno considerava più le vendite legali. I dischi non erano altro che materiale promozionale in vista del lancio di un tour, la principale fonte di entrate per i musicisti di tutti i generi, in Russia.
Verso la metà degli anni Duemila, le vendite della musica su supporti fisici hanno subito un calo a livello mondiale. I concerti sono diventati la principale fonte di profitti per la maggior parte dei musicisti di tutto il mondo e l’uscita di un disco semplicemente un pretesto per informare e promuovere tra i fan l’inizio di un tour. La vendita di musica online corregge solo in parte questa situazione. In Russia, le vendite legali di musica continuano a scendere.
Sulla Rete, il famoso social network Vkontakte, che offre musica per tutti i gusti, rappresenta la principale minaccia delle piattaforme musicali. Il paradosso sta nel fatto che gli amministratori del sito si dichiarano pronti a eliminare, su richiesta, la musica, eppure, come conferma Pavel Durov, fondatore di Vkontakte, il social network riceve raramente questo tipo di richieste. “Quei pochi artisti che hanno insistito affinché i loro brani fossero eliminati dalle reti sociali, non possono vantarsi di occupare i primi posti nelle classifiche degli autori più venduti su iTunes”, ha raccontato Pavel Durov a Vedomosti.
Il fondatore di Vkontakte ritiene che, proprio per queste ragioni, sempre più musicisti decidono di pubblicare volontariamente i propri pezzi sul social network russo, giacché al pubblico non interessa se la musica è legale o meno, l’importante è che sia gratis. I musicisti sembrano aver quasi rinunciato ai profitti originati dalla vendita dei dischi; ciò che a loro interessa è vendere i biglietti per i concerti. E anche Zemfira registrerà quasi sicuramente il tutto esaurito in ogni città.
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