Cinetreno di Russia

Ventiquattro giovani registi provenienti da 15 Paesi hanno girato in treno per un mese intero, filmando e realizzando documentari sugli stereotipi della Federazione

Ventiquattro giovani registi provenienti da 15 Paesi hanno girato la Russia in treno per un mese intero, filmando e realizzando documentari sugli stereotipi del Paese: il gelo, la neve, gli spazi, le donne russe, la vodka, gli orsi e le automobili della Russia. Il 1° febbraio 2013 saranno di ritorno con i film già pronti, per  presentarli poi ai festival del cinema.

Il progetto documentario internazionale “Cinetreno” andrà viaggiando in giro per la Russia. Ventiquattro giovani registi si stanno spostando via treno nel Paese, in un itinerario andata e ritorno tra Mosca e Irkutsk, percorrendo un grand tour attraverso Pietroburgo, Murmansk, Kotlas (oblast di Archangelsk) e Tomsk. Durante il viaggio realizzeranno cortometraggi dedicati agli stereotipi della Russia: il gelo, la neve, la vodka, gli immensi spazi, le donne russe e le automobili Lada.

I partecipanti al progetto dovranno filmare e montare le proprie “cine-storie” lungo il percorso. “Al ritorno a Mosca le troupe avranno i film già pronti”, assicurano dal Centro di Cinema Documentario Doc, partner del progetto.

I registi che prenderanno parte all’iniziativa, organizzata dai produttori russi Tatyana Petrik e Ekaterina Okhonko, lavoreranno per realizzare i film “Le donne russe”, “Beviamo!”, “La banja russa”, “L’inverno russo”, “L’enigma della Lada”, “L’anima russa”, “Gli orsi”. Ogni partecipante girerà un proprio cortometraggio su un singolo tema e poi tutti monteranno un film comune.

Si tratta della terza edizione del progetto “Cinetreno”. Nel 2008 i registi hanno viaggiato sulla Transiberiana da Mosca a Vladivostok, mentre nel 2010 hanno visitato i Paesi dell’Asia centrale.

Questa volta abbiamo capito che l’ultima frontiera è l’inverno, il freddo. Faremo questo grand tour in treno da Mosca per Murmansk, San Pietroburgo, Tomsk, fino al lago Bajkal e poi di nuovo a Mosca”, afferma Guillaume Protsenko, produttore francese del progetto, sul sito del Centro di Cinema Documentario Doc.

Sulla Russia girano molte voci e molti stereotipi. E i partecipanti quest’anno faranno ricerca proprio sui diversi stereotipi che riguardano il Paese. I luoghi comuni più diffusi sono: in Russia si beve vodka, si va in giro sulle Lada, gli orsi arrivano nelle città, le donne russe sono tutte bellissime e sognano di sposare uno straniero, d’inverno i russi, dopo la banja, si tuffano nell’acqua gelata. Perché abbiamo deciso di filmare questi stereotipi? Da un lato perché sarebbe sciocco negarli, in quanto essi sono veramente parte dell’identità nazionale. Ma dall’altro lato è un po’ ridicolo limitare agli stereotipi la propria idea su una nazione. Tanto per dirne una, i tedeschi amano molto l’ordine. I francesi mangiano rane e vanno a passeggio con la baguette. Ma un francese senza baguette resta comunque un francese! La Russia senza vodka, invece, sarebbe sempre Russia? O una Russia senza orsi? Ecco le domande che ci interessano”, dice Protsenko.

I partecipanti al Cinetreno vengono selezionati sulla base di un concorso su Internet. È richiesta loro una formazione professionale cinematografica e l’aver partecipato a festival del cinema. Quest’anno sono arrivate oltre trecento candidature, da cui sono stati selezionati 25 registi.

Mi aspetto di incontrare persone magari un po’ fredde all’apparenza, ma profondamente umane, altruiste, sagge e tolleranti. Perlomeno, questa è l’immagine che mi suggerisce la mia esperienza. Quando i russi si trovano attorno a un tavolo e alzano i bicchieri per fare un brindisi, dietro le loro parole si celano sempre sentimenti sinceri. Ed è appunto ciò che manca un po’ in Svezia, queste emozioni autentiche che spero di trovare proprio in Russia. Così come, d’altra parte, quello spiccato senso dell’umorismo”, racconta ai giornalisti di Moskovskie Novosti  Benny Jaberg, regista svizzero che lavora al film “Beviamo!”.

La prima associazione che mi viene in mente è Il riccio nella nebbia di Yuri Norshtein. Questo breve cortometraggio, della durata di appena dieci minuti, su un piccolo riccio che tenta di trovare la strada in una fitta nebbia, è un po’ una metafora della stessa anima russa. La sua malinconia e poeticità hanno fortemente influito sul mio lavoro. Mi sembra che queste qualità abbiano permesso ai Russi di comprendere la complessità della natura umana assai meglio degli artisti occidentali. Per il resto l’immagine che ho della Russia si forma soprattutto sulla base di quanto scrivono e mostrano i media occidentali, che la rappresentano come un Paese fatto di corruzione, disuguaglianza e oligarchi”, così si esprime invece, sempre palando con Moskovskie Novosti, il regista belga Dieter Deswarte, autore del film “L’enigma della Lada”.

Il primo Cinetreno fu avviato negli anni Trenta dal regista sovietico Aleksandr Medvedkin, che viaggiò per la Russia in un vagone appositamente attrezzato, nel quale era possibile sviluppare e montare la pellicola, e si fermò in piccole città per filmare le persone, cercando pure di aiutarle a risolvere i loro problemi.

Successivamente, alla fine degli anni Sessanta, un tipo di cinematografo documentario e sociale che viaggiava in treno fu sperimentato anche in Francia, quando il regista Chris Marker era convinto che gli operai dovessero difendere i propri diritti proprio con l’aiuto del cinema. “Oggi stiamo proprio continuando in questo percorso: giriamo in piccole e grandi città per dare la parola a persone che abitualmente non hanno visibilità e la cui voce non viene ascoltata”, afferma Guillaume Protsenko.

Il 1° febbraio 2013 il Cinetreno sarà di ritorno a Mosca e il 6 febbraio 2013 nel Centro di Cinema Documentario Doc sarà proiettata la prima dei film realizzati nel corso del progetto.

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