Nello Jamal, in Siberia, vive la più grande comunità di nomadi della Russia, oltre diecimila persone, di cui la maggioranza appartiene alle etnie dei nenets, khanty, selcupi.
Una volta all’anno, in occasione della Giornata dell’allevatore di renne, in cui viene organizzato un grande festival, i nomadi si dirigono verso le città per presentare la loro cultura. Durante la festa a Salekhard, capoluogo del Circondario Jamalo-Nenets, abbiamo avuto la rara occasione di assaggiare l’autentica cucina dei nomadi dell’Estremo nord.
La specialità principale è la stroganina. Il pesce congelato appena pescato viene tagliato a fettine sottilissime, quasi trasparenti, che sembrano dei trucioli di legno. Tradizionalmente questa pietanza viene condita con sale e pepe. Talvolta, al posto del pesce, viene servita la stroganina di carne di renna, preparata allo stesso modo.
Il pesce viene cucinato in diverse maniere. Le varietà più usate sono i coregoni, cucinati al forno, fritti o usati come ripieno per i pirogi (torte salate).
Le zuppe tradizionali sono l’ukhá (zuppa di pesce) e la shurpá (zuppa di carne). In alcune famiglie, la zuppa viene suddivisa in due portate: il brodo e il pesce (o la carne) si consumano separatamente. A proposito, durante l’ultimo Festival di Salekhard, è stato stabilito un record ufficiale in Russia: sono stati preparati 202 litri di zuppa con carne di renna, che è stata poi servita a più di 300 persone!
I nenets hanno inoltre una zuppa che si chiama “Ja” (cioè, “terra”), che viene cucinata con carne di renna e farina di segale.
Se dovessi essere ospite dei nomadi in un loro chum, la tipica tenda, la prima cosa che faranno sarà offrirti un tè per farti scaldare dal freddo. Col tè vengono spesso serviti anche frutta congelata (mirtilli rossi e camemoro) e latte condensato.
E tu, hai mai provato la cucina dei popoli del Nord?
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