Per la prima volta si propone di introdurre nelle leggi sull'immigrazione la responsabilità penale (Foto: Itar-Tass)
Il Presidente Vladimir Putin ha presentato alla Duma di Stato alcuni emendamenti alla legge "Sul diritto dei cittadini della Federazione Russa alla libertà di movimento, di scelta del luogo di soggiorno e di residenza all'interno della Federazione Russa". La principale novità sta nel fatto che per la prima volta in Russia per la violazione delle leggi sull'immigrazione si propone di introdurre la responsabilità penale.
La legislazione russa in materia di immigrazione divide tutti gli immigrati stranieri in due categorie: gli specialisti altamente qualificati (Saq) e tutti gli altri. Per Saq si intende una persona il cui reddito annuo supera i due milioni di rubli. Gli specialisti devono registrarsi al loro indirizzo di soggiorno temporaneo entro 90 giorni dall'arrivo; il permesso di soggiorno si ottiene quasi automaticamente. Gli altri immigrati sono tenuti a registrarsi entro sette giorni, a superare un test di conoscenza della lingua russa e, per ottenere il permesso di soggiorno, devono presentare una quantità di documenti. I nuovi emendamenti alla normativa sull'immigrazione riguardano sia i cittadini russi che gli stranieri. Qualora uno straniero risieda a un indirizzo diverso da quello di registrazione, dovrà pagare una multa da 2.000 a 3.000 rubli in Russia e da 3.000 a 5.000 rubli nelle città di Mosca e San Pietroburgo
Nonostante il titolo della legge, che si riferisce agli spostamenti "all'interno della Russia", gli emendamenti riguardano i cittadini stranieri che entrano nel Paese. D'altra parte, in caso di grave violazione della legge a finire in galera non sarebbero gli stranieri, bensì i proprietari degli appartamenti nei quali gli stranieri vivono illegalmente.
Gli emendamenti introducono alcune modifiche concrete: ciascun cittadino russo o ciascuno specialista straniero altamente qualificato che per qualsiasi motivo cambi luogo di residenza sarà tenuto a farsi registrare entro 90 giorni, mentre i cittadini stranieri senza qualificazione dovranno registrarsi entro sette giorni dalla data di arrivo.
Innanzitutto, viene introdotta una sanzione per i soggetti sprovvisti di registrazione: da 2.000 a 3.000 rubli nel resto del Paese e da 3.000 a 5.000 rubli a Mosca e San Pietroburgo. In secondo luogo, viene introdotta per la prima volta la responsabilità dei proprietari degli immobili per il soggiorno illegale di terzi nei locali di loro proprietà. Le persone fisiche dovranno pagare multe fino a 7.000 rubli, le persone giuridiche fino a 800mila. In terzo luogo, in caso di gravi violazioni delle norme sull'immigrazione il proprietario dell'immobile può subire una condanna penale e finire dietro le sbarre con pene fino a tre anni.
Quest'ultima condizione riguarda in primo luogo, come spiegano gli autori del disegno di legge, i proprietari dei cosiddetti "appartamenti di gomma", presso i quali risultano registrate contemporaneamente anche 20, 30 o 40 persone. Si tratterà dunque di pene per la "registrazione fittizia", per aver fornito la registrazione a persone che di fatto non abitano nell'immobile.
Come si osserva in una nota esplicativa agli emendamenti, questi ultimi sono rivolti innanzitutto a "contrastare l'abuso massiccio da parte dei proprietari di abitazioni del loro diritto di registrare altri cittadini". D'altronde, il Servizio per l'immigrazione, pur appoggiando gli emendamenti, dubita che essi potranno trovare piena applicazione.
Il direttore del Servizio Federale per l'Immigrazione Konstantin Romodanovskij ha dichiarato al quotidiano Kommersant che aspettava da tempo questo progetto di legge, ma che "se diventerà effettivo al 50 per cento sarà già un gran risultato". Secondo Romodanovskij, gli attuali sistemi di registrazione non consentono di "avere il pieno controllo della situazione", e quindi di richiamare alle sue responsabilità chi infrange le norme.
"In effetti, per ora molti punti di questi emendamenti difficilmente entreranno in funzione -, osserva l'esperto legale dello studio Yakovlev & partners, Anton Alekseev. - Ad esempio, si introduce il concetto del luogo di soggiorno effettivo. Nel caso in cui una persona sia registrata in una città, ma viva e lavori in un'altra, non possono sorgere dubbi. Ma se una persona è registrata, per esempio, a un certo indirizzo di Mosca, mentre in realtà vive presso un altro indirizzo, è praticamente impossibile dimostrare che stia commettendo un'infrazione. Anche se gli emendamenti che sono stati presentati propongono di considerarla una violazione e di punirla con una multa. Quanto all'immigrazione dall'estero, negli ultimi anni si è delineata una tendenza ben chiara: il governo semplifica le norme di ingresso e di soggiorno per gli specialisti altamente qualificati e le complica per tutti gli altri stranieri".
Alekseev sottolinea anche come quello degli specialisti altamente qualificati sia uno status giuridico particolare per gli stranieri che risiedono temporaneamente o stabilmente in Russia. Il criterio principe è del tutto evidente, è il livello di retribuzione. Uno specialista del genere non deve guadagnare meno di due milioni di rubli all'anno. Solo in tal caso viene riconosciuto come specialista altamente qualificato, e per lui valgono le massime agevolazioni delle norme sull'immigrazione: gli vengono concessi 90 giorni di tempo per la registrazione, gli viene rilasciato il permesso di soggiorno rapidamente e con una minima quantità di documenti, etc.
"Le ultime modifiche alla normativa sull'immigrazione dicono chiaramente che qui da noi gli specialisti qualificati vengono accolti a braccia aperte, mentre gli altri immigrati non sono molto ben visti. Ad esempio, gli stranieri con un reddito annuo inferiore ai due milioni di rubli dal 2012 devono sostenere un esame di lingua russa. Agli specialisti qualificati ciò non viene richiesto. Per gli immigrati è stata resa più complessa la procedura di ottenimento del permesso di soggiorno, e adesso anche la registrazione nel luogo di soggiorno", osserva Alekseev.
Secondo i dati degli autori del progetto di legge, solo nel 2011 sono stati individuati 6.400 indirizzi presso i quali risultavano registrate 300.000 persone, vale a dire quasi 47 persone per appartamento.
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