Cermis, si lavora per far luce sulla tragedia

Mentre si attende l’esito dei test alcolemici sul guidatore, torna a Krasnodar il figlio delle vittime, rimasto in albergo e scampato all’incidente. E a poche ore dal dramma, sulla pista maledetta il russo Lagkov vince il Tour de Ski: “Dedico il successo ai miei connazionali”

“Garantiremo tutto l’aiuto necessario, psicologico e organizzativo, ai parenti delle vittime”. Con un messaggio pubblicato su Twitter il governatore della regione di Krasnodar, Aleksandr Tkachev, ha espresso la propria solidarietà ai familiari dei sei turisti russi morti il 4 gennaio 2012 sull'Alpe del Cermis, in Trentino. Una vacanza finita in tragedia dopo che la motoslitta sulla quale viaggiavano insieme ad altri due sopravvissuti, ricoverati ora in ospedale, è precipitata in un dirupo. Forse l’alta velocità. Forse qualche bicchiere di troppo. Saranno gli inquirenti a stabilire le cause dell’incidente.

Nel frattempo, nella notte tra il 6 e il 7 gennaio 2012, è tornato a casa Vyacheslav Yudin, 17 anni, che ha perso la madre e la sorella nel tragico schianto. Il padre, sopravvissuto insieme a un’altra persona, è ora ricoverato in condizioni piuttosto gravi al nosocomio di Trento.

Il giovane, che si è salvato per essere rimasto in albergo la sera della tragedia, è partito dall’aeroporto di Verona diretto a Krasnodar, dove è stato accolto da alcuni familiari, dai rappresentanti dell’amministrazione locale e da un gruppo di psicologi. Così come fa sapere Ria Novosti, il ragazzo si trova ora sotto la tutela degli zii.

Proseguono comunque gli accertamenti per fare luce sulle cause della tragedia: la procura di Trento ha infatti ordinato ulteriori verifiche sul tasso alcolemico del guidatore della motoslitta. “Sono state violate le norme di sicurezza e di buon senso – ha dichiarato il presidente della provincia autonoma di Trento, Alberto Pacher, ripreso anche dai giornali russi -. Il rimorchio, trascinato dalla motoslitta, non era per niente adatto al trasporto di persone”.

Le vittime della tragica vacanza sono infine state ricordate dall’atleta russo Aleksandr Legkov, che proprio il 6 gennaio 2012 ha vinto il Tour de Ski, la gara di sci nordico a tappe, sulla pista teatro della disgrazia. “È stata una tragedia che ha colpito tutto il popolo russo – ha detto al termine della gara -. Rivolgo un pensiero alle famiglie delle vittime. Alle quali in questo momento mi sento molto vicino”.

I corpi delle vittime, scrive Ria Novosti, verranno trasportati a Mosca il 9 gennaio 2013.

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