Nella categoria "camion" Russia ha temporaneamente perso quota, ma nella categoria dei veicoli leggeri è notevolmente migliorata (Foto: AP)
La Dakar, uno dei rally più famosi del mondo, sarà la prima e più importante gara a livello internazionale con la quale verrà inaugurato il 2013. Per la quinta volta consecutiva, la competizione non si svolgerà nella nativa Africa bensì in Sud America.
In passato, questa maratona automobilistica rappresentava quasi sempre un motivo per celebrare l’ennesimo trionfo della Russia, trionfo assicurato dal team, all’apparenza imbattibile, della Kamaz-Master. Quest’anno, tuttavia, a seguito di una serie di cambiamenti a livello di formazione, la squadra non è più considerata la favorita numero uno per la categoria “camion”. La presenza russa si è fatta, invece, più importante nella categoria “auto”.
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F1, l'importante è partecipare |
Il Rally Dakar, che dal 2009 si disputa in Sud America, dopo che l’Africa era diventata troppo pericolosa per i partecipanti, è stato per molto tempo il principale orgoglio dell’automobilismo russo. Il team russo della Kamaz-Master dominava a partire dalla metà degli Anni ‘90 le classifiche della categoria “camion”, a volte con un vantaggio schiacciante rispetto agli avversari. La squadra aveva all’attivo ben dieci vittorie.
Nella Dakar 2012, tuttavia, la Kamaz non è riuscita a portarsi a casa l’undicesima vittoria, registrando solo dei brillanti successi in tappe singole. Il miglior pilota per la categoria “camion” è stato Arthur Ardavichus, medaglia di bronzo. Ardavichus, tuttavia, non può essere considerato a tutti gli effetti un pilota delle scuderie Kamaz-Master, dal momento che al raid gareggiava in rappresentanza del Kazakhstan, e vantava solo il supporto tecnico della casa produttrice russa di camion. Ardavichus è stato battuto dai due olandesi dell’Iveco, Gérard de Rooy e Hans Stacey.
Chi segue gli eventi del mondo dei motori doveva aspettarsi un tale risultato. Prima della Dakar-2012, il team Kamaz-Master ha intrapreso un processo di ringiovanimento della formazione, e, per esempio, Vladimir Chagin, vincitore di ben sette maratone, ha lasciato il volante della sua vettura per sedersi alla poltrona di presidente delle scuderie russe.
In vista della Dakar-2013, che inizia il 5 gennaio a Lima, e finirà il 20 a Santiago, attraversando i territori di Perù, Argentina e Cile, sia Chagin che Semën Jakubov, fondatore del team, hanno avvertito con tutta onesta che promettere un trionfo della Kamaz-Master quest’anno sarebbe una mossa troppo presuntuosa.
Al rally parteciperanno quattro piloti russi: Eduard Nikolaev, Ajrat Mardeev, Andrej Karginov e Ilgizir Mardeev. Ma nessuno di loro ha abbastanza esperienza da poter guardare dall'alto verso basso campioni del calibro di de Rooy, Stacy o il loro compagno di squadra Miki Biasion.
Se nella categoria “camion”, la Russia inizia a perdere colpi, nella categoria “auto”, invece, ha rafforzato di molto la sua posizione. Se, infatti, fino a poco tempo fa, i piloti russi, in questa categoria, venivano nominati solo di rado, e non tanto per i risultati ottenuti quanto per i livelli di adrenalina, ora le cose stanno cambiando.
Alla Dakar del 2013 sono diverse le vetture guidate da piloti russi, circa una dozzina. Ma un pilota in particolare merita di essere seguito con una speciale attenzione. Si tratta di Leonid Novickij, rivelazione della precedente Dakar, dove è arrivato quarto: nessun pilota russo prima di lui era riuscito a salire così in alto nella classifica di questa categoria. Quest’anno gli esperti lo includono senza esitazioni nella lista dei possibili candidati a salire sul podio.
Tuttavia, questa lista è piuttosto impressionante. In essa, oltre a Novickij, figurano il francese Stéphane Peterhansel, campione in carica della Dakar, con lo spagnolo Joan Rome, entrambi piloti dello squadrone Mini; l’ex vincitore del raid, il sudafricano Giniel De Villiers per la Toyota, il qatariota Nasser Al-Attiyah con l’eccezionale pilota di rally spagnolo, il “classico” Carlos Sainz che gareggeranno a bordo di un buggy di nuova concezione, e infine l’americano Robby Gordon grande speranza del marchio Hummer. La gara sembra promettere grandi emozioni.
Non si può dire lo stesso della categoria “moto”, dove, negli ultimi anni, la competizione è guidata dai due leader dell’azienda austriaca costruttrice di motocicli KTM: il francese Cyril Despres e lo spagnolo Marc Coma. Quest’ultimo, tuttavia, nel recente rally del Marocco è rimasto gravemente ferito alla spalla ed è stato costretto ad abbandonare la Dakar.
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