Il team russo Katusha che prese parte al Tour de France 2011 (Foto: AFP/East News)
Da San Pietroburgo a Mosca. Passando per Sochi, nell’anno delle Olimpiadi invernali, per poi percorrere alcuni tratti, tre o quattro giorni, sulle montagne del Caucaso. La Russia progetta la prima corsa ciclistica a tappe nella storia del Paese. Nel 2014.
“Non avrebbe senso metter su un Tour della Russia, in questo momento, considerando la situazione. Non abbiamo ancora messo nero su bianco ma c’è un’intesa con l’Uci per organizzare la gara a tappe tra due anni”, ha detto Igor Makarov, il numero uno della Katusha, il più importante team nazionale.
Un progetto che segue la decisione del governo del ciclismo mondiale, l’Uci, di estromettere la Katusha dal World Tour per motivi etici. Fuori dalle principali competizioni nelle corse in linea e a tappe per il coinvolgimento in numerosi casi di doping. La goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso sarebbe il coinvolgimento di quattro atleti - ancora nell’organico Katusha – nell’indagine di Padova su Ferrari, l’uomo dalle pratiche sospette che ha contribuito ad avvelenare il ciclismo internazionale.
E che ha tirato dentro anche Denis Menchov, campione alla Vuelta Espana e Giro d’Italia, il principale riferimento del movimento russo, assieme ad Alexandre Vinokourov, campione del mondo su strada 2012. E in precedenza c’era stato il caso di Kolobnev (Liegi – Bastoigne Liegi venduta per 150mila euro al compagno di squadra Vinokourov) e quello di Ekimov.
Il presidente dell’Uci, Mc Quaid, è in cerca nuovi mercati per il ciclismo. Con prospettive di sviluppo, di ricchezza. E la Russia, così come il Brasile, a causa delle Olimpiadi di Rio 2016, è uno dei pochi Paesi che, nonostante la crisi economica internazionale, potrebbe attirare sponsor, attenzione mediatica. Favorire la crescita delle due ruote nel Paese. E valorizzare ancora di più gli splendidi scenari, i paesaggi naturali della Federazione. Soprattutto per l’interesse del pubblico delle tappe con arrivo in salita.
Insomma, una vetrina internazionale che potrebbe incrementare cifre e guadagni nel settore turistico, come avvenuto negli anni in Italia con il Giro e in Francia con la Grand Boucle. “L’idea sarebbe realizzare un piccolo Tour de France” ha spiegato Alexander Gusyatnikov, consulente del ciclismo russo. Valorizzando in particolare le strutture realizzate a Sochi per i Giochi invernali. Strade, alberghi, strutture ricettive per la “prima” del ciclismo in Russia.
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