I primi passi della nuova Georgia

La Georgia ha bisogno di trovare il proprio equilibrio tra Est e Ovest, evitando di ripetere gli errori del passato (Vignetta di Niyaz Karim)

La Georgia ha bisogno di trovare il proprio equilibrio tra Est e Ovest, evitando di ripetere gli errori del passato (Vignetta di Niyaz Karim)

L’inizio del premierato di Bidzina Ivanishvili, tra scontri con il presidente e normalizzazione dei rapporti con la Russia

Le elezioni parlamentari che nell'autunno 2012 hanno portato alla formazione del nuovo governo presieduto dal miliardario Bidzina Ivanishvili hanno indubbiamente segnato una cesura nella recente storia del Paese.

Con la maggioranza a Sogno georgiano, il Movimento nazionale di Mikhail Saakashvili all’opposizione e le elezioni del 2013, in cui l’attuale presidente non potrà prendere parte, si sono create le condizioni per la creazione di un nuovo blocco di potere che dovrà dare dimostrazione nei prossimi mesi ed anni di essere migliore di quello precedente.

L’inizio di Ivanishvili è stato caratterizzato sul versante interno da accesi scontri istituzionali con il capo dello Stato e accuse contro ex rappresentanti di governo ed alti funzionari che hanno fatto protestare l’opposizione e parlare di giustizia selettiva sul modello dell’Ucraina e del caso di Yulia Tymoshenko.

Il dualismo tra Ivanishvili e Saakashvili non è certo un buon viatico per il prossimo futuro e solo dopo le elezioni di ottobre (alle quali Ivanishvili ha detto di non voler partecipare) si avrà più chiarezza e forse più equilibrio tra i poteri.

Sul versante esterno, come promesso in campagna elettorale, il nuovo premier sta cercando nuovi approcci con la Russia per scongelare i rapporti con il Cremlino, deterioratisi dopo la guerra del 2008, e ha detto di essere fiducioso per lo sviluppo di un rapporto costruttivo.

Anche da Mosca sia il premier Dmitri Medvedev che il Presidente Vladimir Putin si sono detti pronti alla ripresa dei rapporti. Dal Cremlino il capo di Stato ha fatto sapere durante la tradizionale conferenza stampa di fine anno ha parlato di positivi segnali per una riconciliazione.

Anche il popolo georgiano, secondo i sondaggi, vuole il dialogo con la Russia, anche se rimane il desiderio di ancorarsi alle strutture occidentali.

La Georgia deve insomma trovare il proprio equilibrio tra Est e Ovest, evitando di ripetere gli errori del passato.

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