Il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin con il presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy al summit Russia-Ue di Bruxelles (Foto: Ap)
Il "Terzo pacchetto energetico" è stato il principale punto di contesa al 30° vertice di Bruxelles tra il Presidente della Federazione Putin e il presidente della Commissione Europea Barroso, che sull'argomento non hanno trovato un accordo dietro le quinte e hanno continuato a discutere sul tema anche in conferenza stampa.
Così se per il rilascio dei visti Mosca è disposta ad aspettare il consenso dei 27 Stati membri dell'Unione, la sua posizione sul gas è determinata. "Le economie russa ed europee sono sempre più interdipendenti, - ha osservato Putin. - Vi è infatti un progresso nei settori chiave: nel 2011, il volume degli scambi è aumentato di quasi un terzo, pari a 394 miliardi di dollari. Oggi ci si aspetta un volume minimo di 400 miliardi di dollari".
E la quota di commercio dell'Ue con la Russia è al 48,8 per cento, ma, secondo Putin, questa percentuale potrebbe essere addirittura superiore. La cosa più importante è che gli europei rimuovano la maggior parte delle barriere alle esportazioni, in seguito all'adesione della Russia al Wto, l'Organizzazione Mondiale del Commercio.
"Per quanto riguarda i visti, i problemi tecnici sono stati risolti, ma non vi è l'aspetto politico -, ha aggiunto il leader russo. - Le frontiere dell'Ue sono aperte ai cittadini provenienti da Messico, Venezuela e Honduras. Vale a dire, quegli Stati che sono a migliaia di chilometri dall'Unione Europea".
Putin ha richiamato l'attenzione anche su un tema economico pur commentando "una questione strettamente politica": "Ogni anno, i turisti russi lasciano più di 18 miliardi di euro nei negozi europei. E l'assenza di un regime senza visti ostacola lo sviluppo dei legami economici".
Putin è consapevole che i 27 Stati membri dell'Unione possano avere approcci diversi: "Dobbiamo essere pazienti e concentrarci sul dialogo per raggiungere questo obiettivo". Il Cremlino è disposto ad aspettare che "i partner europei ci pensino due volte prima di prendere una decisione".
"Non commettere errori sui visti -, ha precisato Barroso nel frattempo. - Noi tutti vogliamo un regime di esenzione dal visto per viaggiare nella Federazione Russa", aggiungendo che l'Unione Europea già consente l'ingresso nel suo territorio dei russi. Nel 2011, per esempio, gli europei hanno emesso 5.260.000 visti ai cittadini russi, il 62 per cento in più rispetto al 2010.
Il principale ostacolo nei negoziati del summit di Bruxelles, tuttavia, ha coinvolto il "Terzo pacchetto energetico": Mosca ha apertamente dichiarato di non esserne soddisfatta. E la controversia è stata discussa anche in presenza dei giornalisti. Putin ha prima affrontato l'argomento con fermezza nel corso della riunione, definendo "incivile" la decisione di dare effetto retroattivo al "Terzo pacchetto energetico". Ha continuato, poi, in conferenza stampa, ricordando che la Russia ha fornito un terzo del fabbisogno dell'Unione Europea di petrolio e gas e spiegando perché il documento non può essere applicato ai contratti stipulati prima della sua adozione.
"Durante le discussioni, i nostri partner hanno indicato che la base giuridica è stata soddisfatta", ha detto il Presidente russo, citando prima il documento alla base delle relazioni tra la Russia e l'Unione Europea: "L'articolo 34 stabilisce che è vietato adottare misure che alterino le condizioni degli scambi tra le parti. L'adozione del Terzo pacchetto energetico è quindi una diretta violazione di questa regola".
La replica di Barroso: "Il nostro sistema non è discriminatorio: si applica alle società di tutto il mondo". Secondo il presidente della Commissione Europea, questo nuovo sistema non limita le opportunità per le imprese. "Piuttosto le aumenta - aggiunge -. La pratica lo dimostra: la presenza di società russe sui mercati europei dell'energia è molto superiore a cinque anni fa. Tuttavia, ogni azienda deve seguire le nostre regole".
Ma non appena Barroso ha concluso il suo discorso, il Presidente russo ha ribattuto: "Il mio amico di lunga data, il presidente Barroso, ha spiegato la sua posizione a lungo e con grande emozione, perché sente di non avere alcuna ragione su ciò su cui si è in difetto".
Inoltre, Putin ha lasciato intendere che tale discordia faceva parte del normale processo negoziale. "Barroso ha parlato in questo modo per anni -, ha sottolineato Putin. - Abbiamo superato molti problemi e gli scambi ormai sono pari a 400 miliardi di dollari l'anno".
Nel complesso, le due parti hanno comunque ritenuto il vertice di Bruxelles "franco e costruttivo". Il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy ha detto che per la sua squadra, anche se ci fossero delle differenze, ciò che conta sono gli interessi comuni.
Sergei Markov, vice rettore dell'Università di Economia Plekhanov e membro della Camera pubblica russa, ha detto che anche se il vertice non ha portato a "scoperte", può comunque essere considerato un successo, perché le parti hanno continuato il dialogo sulle questioni più difficili. "Questo è un vertice di lavoro, parte di un lungo processo", ha commentato l'analista politico, ripreso da Ria Novosti.
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