Rosneft cresce in Europa con joint venture anche in Italia (Foto: AFP / East News)
Rosneft ha trovato il modo di entrare nel mercato italiano del carburante e per attuarlo la compagnia di Stato progetta una joint venture su base paritaria con l’italiana Saras. Rosneft non si limiterà a fornire il petrolio per l’azienda petrolchimica sarda, ma parteciperà anche alla realizzazione dei prodotti derivati.
Rosneft e Saras Spa hanno siglato un accordo che prevede la possibilità di realizzare una joint venture su base paritaria che si occuperà della raffinazione del petrolio e della produzione dei suoi derivati.
La società azionista di raffinazione del petrolio si trova a Sarroch, in Sardegna. La sua capacità di lavorazione è di 300mila barili al giorno (15 milioni di tonnellate di petrolio all’anno), vale a dire circa il 15 per cento della capacità di raffinazione d’Italia. Nel 2011 era arrivata la notizia ufficiosa secondo cui Gazprom neft sarebbe stata interessata all’acquisto della Saras. L’azienda ha smentito la voce, comunicando che le trattative con l’operatore italiano riguardano soltanto le forniture di petrolio per la raffineria.
Dopo aver smesso di comprare le materie prime dalla Libia a causa del conflitto armato, l’azienda sarda si è messa a cercare altri fornitori. Le trattative non sono state condotte soltanto con Gazprom neft, ma anche con altri fornitori stranieri, tra cui alcuni dell’Azerbaigian. L’accordo con Rosneft è un passo verso la risoluzione della problematica mancanza di petrolio per la capacità di raffinazione della Saras che attende la fine dei lavori della joint venture per il 2013, ma non precisa quale sarà il volume di petrolio che accoglierà.
“Nell’ambito della prevista joint venture le parti hanno anche intenzione di sviluppare nuovi mercati e attività nel settore petrolifero a complemento degli esistenti canali di mercato di Saras”, si legge nei comunicati delle due società.
Alla Saras appartiene la vendita al dettaglio a una rete di 124 stazioni di servizio situate lungo la costa spagnola del Mediterraneo. Come mostra la documentazione contabile della ditta, nel terzo trimestre del 2012 il prodotto finito è fornito anche a Total, Eni, Noc (National Oil Corporation), Shell, Bp e altri.
Andrej Polishuk, esperto della Raiffeisenbank ritiene che l’obiettivo di Rosneft sia di rafforzare la presenza nei mercati esteri e nei segmenti upstream e downstream, oltre che la vendita al dettaglio. Per questo l’analista non esclude che la società continui a concludere accordi di questo genere. Tuttavia i profitti che porterebbero non sono elevati a causa dell’elevata concorrenza sul mercato europeo e della bassa marginalità nel business di raffinazione del petrolio. Secondo il bilancio di Saras il margine di profitto della raffinazione ammonta a 5,4 dollari al barile. In nove mesi appena il volume di raffinazione è arrivato a 9,9 milioni di tonnellate (-4 per cento rispetto allo stesso periodo nel 2011).
Rosneft possiede un pacchetto del 50 per cento di azioni della società Ruhr Oel GmbH alla quale appartengono le quote di quattro raffinerie in Germania. Le forniture di petrolio di Rosneft arrivano a 11,6 milioni di tonnellate all’anno.
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