Il Presidente russo Vladimir Putin insieme alla cancelliera tedesca Angela Merkel, nell'incontro a Mosca di metà novembre 2012 (Foto: Itar-Tass)
Quando la cancelliera tedesca Angela Merkel ha incontrato a Mosca il Presidente russo Vladimir Putin, non ha perso l’occasione per tornare sul caso Pussy Riot, criticando in sostanza la durezza della sentenza come aveva già fatto ad agosto 2012 da Berlino, appena arrivata la notizia della condanna a due anni di prigione per le tre attiviste ribelli.
Merkel ha sottolineato con Putin alcune differenze di prospettiva sul terreno delle questioni democratiche, dopo che la spinosità del tema era già stata evidenziata all’inizio di novembre 2012 quando i parlamentari della maggioranza al Bundestag, il parlamento tedesco, si erano espressi in maniera critica sugli sviluppi della situazione politica in Russia.
Putin ha fatto notare alla cancelliera che le Pussy Riot ne hanno combinate di grosse e che in Germania la legge prevede che per il reato di interruzione di funzione religiosa la pena arrivi addirittura a tre anni. Al di là di questo siparietto che interessa invero più la forma che la sostanza dei rapporti tra Russia e Germania, la verità è che tra Mosca e Berlino i rapporti non solo vanno a gonfie vele, ma non sono mai andati così bene.
Per capirlo basta snocciolare un po’ di numeri che sia Putin che Merkel hanno ricordato, ma che sono finiti in secondo piano dopo le Pussy Riot: nel 2011 il volume degli scambi commerciali è cresciuto del 37 per cento per oltre 72 miliardi di dollari, nel 2012 l’aumento è stato di un ulteriore 5,6 per cento, sono stati avviati nuovi grandi progetti nel settore energetico, come la seconda tratta di Nord Stream, il gasdotto che collega direttamente i due Paesi passando sotto il Mar Baltico e anche nel progetto gemello South Stream la Germania è, insieme all’Italia, uno dei maggiori partner di Mosca.
Dopo la decisone di abbandonare il nucleare, Berlino è sempre più legata ai tubi russi. Ma non è solo una questione di oro azzurro. In Russia ci sono 6.000 imprese tedesche impegnate in ogni settore e coinvolte nella necessaria modernizzazione del Paese più vasto del mondo.
Tra Mosca e Berlino non è certo amore, né attrazione fatale, ma un legame di interessi che negli ultimi vent’anni si è sviluppato su necessità comuni, anche grazie ai buoni rapporti personali dei vari leader, prima tra Mikhail Gorbaciov e Boris Eltsin ed Helmut Kohl, poi tra Vladimir Putin e Gerhard Schröder. Anche se tra Vladimir Vladimirovich e Angela non è scoppiato il colpo di fulmine, poco importa, Mosca e Berlino sono sempre più vicine.
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