(Foto: Lori/LegionMedia)
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Credit: Niyaz Karim |
29 novembre 2012
Delfini, tartarughe marine, mari cristallini, bianche e assolate spiagge tropicali, campi di margherite, farfalle colorate. Nuovi orizzonti si aprono davanti ai miei occhi, mentre Mosca si imbianca di un'abbondante e tanto attesa prima neve stagionale.
Non ho iniziato a soffrire di allucinazioni da freddo intenso, lo giuro: davanti ai miei occhi quelle immagini si presentano, oggi più che mai, proprio con tanta prepotenza. Sono impresse sui cartelloni pubblicitari che scorrono lungo le scale mobili della metropolitana. Le avevo notate già a fine marzo, quando, durante il disgelo, venivano accompagnate da slogan che risuonavano come inviti energici al buon umore: "Presto sarà primavera". Come a dirmi: "Resisti, il peggio è passato".
I cartelloni pubblicitari sulle pareti sono ben visibili mentre si usano le scale mobili della metropolitana moscovita (Foto: Lori/LegionMedia)
Ma ora che mi appresto ad affrontare il mio secondo inverno moscovita, quelle immagini così calde e solari, messe a tappare, come mi hanno spiegato, spazi pubblicitari lasciati liberi, mi risuonano come una beffa. Una dolce beffa, certo, ma pur sempre sottile e anche a tratti un po' dolorosa.
Per quella manciata di minuti in fila sulle scale mobili, infatti, la mia mente, alla visione di queste immagini oniriche, inizia a viaggiare e a illudersi, ma poi viene di nuovo scaraventata alla dura realtà al primo colpo di vento gelido che riesce a sferzarmi la faccia già all'uscita dei tornelli. Meglio rimbaccuccarsi, allora, prima di guadagnare l'uscita, perché i Tropici, ragazzi, sono ancora a un sogno da qui.
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