Il Pentagono rinuncia alle armi russe

Si incrinano i rapporti commerciali tra Rosoboronexport, la più grande azienda russa di produzione di armi, e il Pentagono americano (Foto: Itar-Tass)

Si incrinano i rapporti commerciali tra Rosoboronexport, la più grande azienda russa di produzione di armi, e il Pentagono americano (Foto: Itar-Tass)

A pesare sulla decisione del Senato degli Usa di vietare rapporti commerciali con la “Rosoboronexport” sarebbero i rapporti della Federazione con Iran e Siria, ma, avverte il Ministero degli Esteri russo, ciò danneggia la cooperazione bilaterale

Mosca contesta la decisione del Senato statunitense sul divieto di fare affari tra il Pentagono e il principale fornitore di armi russe, l’azienda Rosoboronexport. Con questa dichiarazione è intervenuto Sergei Rjabkov, viceministro della Difesa della Federazione Russa. La stazione radio Echo Moskvy (L’Eco di Mosca, ndr) riferisce i timori del diplomatico sul possibile danneggiamento della cooperazione russo-americana.

La controparte russa giudica sconsiderato il passo compiuto dai partner d'Oltreoceano. Si tratta di un emendamento deciso dal Senato, secondo il quale i militari americani non potranno più fare affari con la Rosoboronexport.

In primo luogo il divieto significa la rottura del contratto da molti milioni per l’acquisto da parte degli Usa di elicotteri per l’Afghanistan. D’altro canto, come ha rilevato Rjabkov, il divieto non è ancora entrato in vigore ed è presto per trarre conclusioni definitive.

In ogni caso, aggiunge il diplomatico, Mosca non vuole che la cooperazione tra i due Paesi subisca danni “a seguito di umori nocivi”. “Siamo contrari a una politica che prevede sanzioni o pseudo-sanzioni, qualunque siano i motivi che la accompagnano o su cui si fonda”, ha ribadito il rappresentante degli Esteri russo.

Il Senato statunitense ha confermato il divieto per il Ministero della Difesa di concludere affari con l’azienda russa, a larga partecipazione azionaria, Rosoboronexport. Tale disposizione è stata inclusa nel bilancio della Difesa ed entrerà in vigore se il presidente degli Stati Uniti Barack Obama sottoscriverà il bilancio di governo per il 2013, come è stato riferito dall’ufficio stampa di John Cornyn, senatore repubblicano del Texas e autore del documento.

La causa della rinuncia ad accordi futuri con la Rosobornexport è stata la lunga collaborazione tra la Federazione, la Siria e l’Iran. Nel primo caso Washington accusa il regime del presidente Bashir Assad di crimini contro l’umanità, nel secondo sospetta che Teheran stia mettendo a punto delle armi nucleari.

“I contribuenti americani non devono, nemmeno indirettamente, prendere parte al finanziamento degli eccidi in massa di pacifici cittadini siriani, soprattutto quando esiste un’ottima alternativa e si possono acquistare le armi dai rivenditori americani. Se conservassimo i rapporti commerciali con Rosoboronexport faremmo un torto alla politica americana in Siria e agli sforzi del Paese per sostenere il popolo siriano”, si legge nel comunicato del politico americano.

Il contratto più importante tra gli Usa e la Russia nell’ambito del commercio di armi e di tecnologia militare riguarda la fornitura di 33 elicotteri Mi-17 in Afghanistan. In precedenza i rappresentanti del governo americano avevano comunicato l’intenzione di portare a termine l’affare.

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