La Banca Mondiale difende le foreste

Ai tempi dell’Unione Sovietica il Paese contava su 600 aerei, 8mila uomini del soccorso antincendio e 70mila guardie forestali impiegate a tempo pieno (Foto: AP)

Ai tempi dell’Unione Sovietica il Paese contava su 600 aerei, 8mila uomini del soccorso antincendio e 70mila guardie forestali impiegate a tempo pieno (Foto: AP)

Sono in arrivo oltre 40 milioni di dollari per preservare e proteggere la ricchezza naturale del Paese, che vanno ad aggiungersi agli stanziamenti del governo russo alla lotta agli incendi

Le foreste rappresentano una delle ricchezze naturali più importanti per la Russia, che può contare sul 20 per cento di tutto il patrimonio mondiale. Una straordinaria risorsa di biodiversità, che rischia di essere compromessa senza interventi urgenti.

Il programma governativo di tutela dell’ambiente e contrasto ai roghi e ai disboscamenti presto potrà contare su 40 milioni di dollari concessi dalla Banca Mondiale per cofinanziare gli interventi. E presto partiranno campagne di sensibilizzazione sugli incendi boschivi e vi sarà una nuova pianificazione degli interventi di gestione forestale e contrasto delle pratiche che potrebbero contribuire ad aumentare l’incidenza del fuoco.

In Russia annualmente si registrano in media 24mila incendi boschivi che distruggono 1,4 milioni di ettari di foresta. Il 93 per cento delle cause è di origine antropica, sia per azioni involontarie riconducibili ad atti di imprudenza o ignoranza, sia per via di atti dolosi. A rendere più preoccupante il quadro sono le relative emissioni di carbonio in atmosfera che vanno da 50 a 231 milioni di tonnellate l’anno.

Il Forest Fire Response, questo il nome del progetto, rafforzerà le politiche di salvaguardia del Servizio federale delle foreste e del Ministero delle Risorse Naturali e dell’Ambiente per garantire un livello ottimale di prevenzione del rischio incendio, rendendo più efficace la gestione del territorio e, al tempo stesso, investendo nell’applicazione delle migliori strategie per lo spegnimento.

Ai tempi dell’Unione Sovietica il Paese contava su 600 aerei, 8mila uomini del soccorso antincendio e 70mila guardie forestali impiegate a tempo pieno: una macchina completa in grado di difendere un patrimonio boschivo straordinario. L’efficacia si è indebolita negli anni a venire, anche per la necessità di far quadrare i conti pubblici a fronte dell’incertezza causata dalla transizione.

Tra il 1991 e il 2002 le ore di volo degli aerei impegnati nell’antincendio sono calate del 70 per cento, con il conseguente dimezzamento degli incendi rilevati dall’aviazione, che sono passati dall’89 al 44 per cento nel periodo considerato. Di conseguenza i tempi di intervento – più piccolo è il focolaio, più è possibile tenerlo sotto controllo - si sono allungati, anche se negli ultimi anni la situazione è in via di miglioramento. Il periodo peggiore finora registrato risale all’estate del 2010, quando sono andati a fuoco 2,3 milioni di ettari forestali, con un record di oltre 33mila incendi censiti, che hanno prodotto danni stimati in 10 miliardi di dollari.

È evidente, infatti, come una gestione sostenibile produca effetti benefici non solo sul patrimonio boschivo, ma anche su quello economico e sociale.

L'articolo è stato pubblicato sul numero cartaceo di "Russia Oggi" del 22 novembre 2012

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